Emozioni di gusto 07/09/2013

Quando la tradizione francese diventa innovazione e ha radici lontane

Quando la tradizione francese diventa innovazione e ha radici lontane

Una vecchia cantina torna alle antiche glorie e ai fasti del passato grazie a una nuova generazione legata a un marchio, quel 1883, che ha reso celebri i Conti Faina


In Umbria esiste una cantina che è, allo stesso tempo, la più antica e la più giovane della regione. E’ a Collelungo, dove dal 2009 la famiglia dei Conti Faina ha ripreso a scrivere le pagine della storia della viticoltura umbra. Un racconto interrotto all’alba degli anni Sessanta, quando con la fine della mezzadria perse vigore l’attività di un’azienda agricola immensa vero fiore all’occhiello per tutta la regione in Italia. Il progetto ha ripreso vigore nel 2009, grazie alla spinta che il Conte Sebastiano Faina ha dato alla figlia Angelica ed al genero Stefano Sanesi, capaci oggi di unire sapientemente alla concretezza agricola, il coraggio e la passione.

La terra è la stessa, quella che culmina nel Castello di Collelungo (XIII secolo), da dove si dominano i colli di Montecastello di Vibio e Todi, di Collepepe e Collazzone e lo sguardo corre fino a Perugia, nel panorama meraviglioso della media valle del Tevere. Il castello si trova all'interno del borgo medievale di Collelungo, ancora abitato, ed ospita la storica cantina costruita dal 1850 sul progetto che il Senatore Zeffirino Faina condivise con il Barone Bettino Ricasoli e che raggiunse grande notorietà. I luoghi sono quelli d’un tempo, scavati nella collina nel rispetto di un mirabile progetto architettonico che pose la cantina su tre livelli, consentendo lo sviluppo di tutte le fasi di vinificazione per gravità, colmando di attività centinaia di metri di gallerie scavate nella roccia, destinate ancora oggi all'affinamento dei vini.

Nell'Ottocento Zeffirino Faina fu il primo ad introdurre la viticoltura specializzata in Umbria. I vecchi impianti a tendone furono sostituiti con viti basse ed una densità di oltre 7000 ceppi ettaro, davvero all'avanguardia per quei tempi. Negli stessi luoghi scelti allora da Zeffirino Faina vi sono oggi i vigneti dell'Agricola Faena, ad un'altitudine tra i 400 e i 530 metri slm, su terreni di medio impasto argilloso, con presenza di scheletro, esposti a nord est. Lì si trovano gli impianti con densità di 5000 ceppi per ettaro. La forma di allevamento è il cordone speronato e le varietà sono Pinot nero, Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon, Sauvignon Blanc, Chardonnay e Verdicchio, per un totale di circa 24 ettari.

 

“1883” Il Pinot Nero

Così come era stata la cultura enologica francese a guidare il progetto di Zeffirino Faina a metà Ottocento, così oggi è il Pinot Nero, vitigno simbolo d'oltralpe, al centro del nuovo progetto. Il 1883 è un anno importante per la Cantina dei Conti Faina, è l’anno in cui i mastri bottai di Papiano realizzarono la grande botte in legno da 263 ettolitri e quel “1883” che campeggia al centro della grande botte in legno all’interno della cantina, ha dato il nome al Pinot Nero aziendale. Uve raccolte a settembre inoltrato ; dopo la fermentazione il vino matura per 6/8 mesi in tonneau francesi di primo passaggio.

 

La vendemmia 2011 del Pinot Nero “1883” è di colore rosso rubino tenue con leggeri riflessi violacei, al naso i profumi richiamano i frutti rossi, mora, ciliegia, spezie con leggere note vanigliate. In bocca è elegante, di buona acidità, ben strutturato e con una lunga persistenza. A tavola è ideale con primi piatti saporiti, formaggi di media stagionatura, carni bianche e arrosti.

 

 

Cantina Conti Faina

Via Adua – Collelungo (TR)

www.contifaina.it - info@contifaina.it

di Maurizio Pescari