Quando l'armagnac diventa il parente ricco del cognac

L'armagnac è un'acquavite di vino francese prodotta nella regione di Guascogna. E' spesso considerato il parente povero del cognac anche se la sua storia è decisamente più antica.

Le prime tracce dell' Armagnac risalgono al Medioevo quando veniva indicato come aygue ardente.

I vini dai quali viene ricavato l'armagnac derivano soprattutto da quattro vitigni: l' Ugni blanc (ovvero il Trebbiano), il Colombard, la Folle blanche e il Baco blanc.

L'armagnac viene distillato in alambicchi speciali, detti a ripiani, nei quali i vapori alcolici del vino passano attraverso ripiani dal basso verso l'alto. Questo metodo si chiama doppia distillazione discontinua e, anche se era il metodo più antico della regione, fu soppiantato dal 1909, quando il Presidente Fallières rese obbligatorio per l’armagnac l’uso dell’alambicco continuo.

La distillazione avviene in inverno. L'acquavite ricavata viene riposta in botti nuove di quercia nera con capacità da 400 a 420 litri e messe a riposare in cantine a temperatura di circa 15 gradi.

Dopo alcuni anni, dai tre ai dieci solitamente, viene imbottigliato e quindi venduto.

Per orientarsi sul mercato è bene sapere qualcuna della sigle con cui viene comunemente etichettato l'armagnac: Trois Etoiles (Tre Stelle) èl' acquavite più giovane deve aver almeno tre anni di invecchiamento; lo VSOP Réserve deve avere almeno sei anni di invecchiamento e l'XO, Napoléon, Extra, Vieille Réserve, Hors d'age sono acqueviti molto vecchie con almeno dieci anni di invecchiamento.

Una delle aziende più antiche nella produzione di armagnac è la Janneau. Localizzata nella città di Condom, nel cuore della regione francese dell’Armagnac, la Janneau dispone di una distilleria dei primi Anni Settanta e di una magnifica cantina di invecchiamento, risalente alla metà del XIX secolo. Nel 1972 la Janneau reintrodusse il sistema della doppia distillazione.

Tra i prodotti Janneau spicca sicuramente il Grand Armagnac VSOP, con sei anni di invecchiamento. Occorre lasciarlo respirare per almeno 5-10 minuti nel bicchiere prima di assaporarne tutta la complessità aromatica, in particolare molto percepibile al vino dove dominano, almeno in una prima fase sentori erbacei e floreali, che si perdono pian piano per lasciare il posto a un bouquet dove dominano liquirizia, cacao e note speziate. Al palato colpisce per la sua rotondità, anche se è una esplosione di aromaticità, in particolare verde ed erbacea, che presto però viene soppiantata da una lieve astringenza legnosa e quindi da un carattere amaro, spigoloso ma assolutamente consono al carattere e alla tipicità di questo distillato.

Indicato certamente come liquore da meditazione, sposa anche particolarmente bene con cioccolato e marzapane.