Emozioni di gusto 11/05/2013

Tradizione + semplicità = bontà. La formula de Il Barrino

Tradizione + semplicità = bontà. La formula de Il Barrino

A Calci si trova una vera trattoria che conserva ancora intatto lo spirito di offrire cibo sano e nutriente a viaggiatori del gusto ma anche ai locali golosi di sapori antichi


Chi passa per Pisa, magari una toccata e fuga per veder la Torre e la Piazza dei Miracoli, dovrebbe fare qualche chilometro in più, non più di 15 Km di strada, e arrivare fino a Il Barrino di Calci se vuole davvero completare l'esperienza con un tuffo nei sapori locali, nelle ricette antiche.

Dopo aver appagato vista e cervello nella visione delle bellezze della Repubblica Marinara, occorre anche soddisfare palato e stomaco con le sue prelibatezze.

Qualche esempio?

Per chi ama le verdure, un buon minestrone o una ribollita (se è stagione anche zuppa di cavolo nero), per chi adora i legumi ecco servite pasta e fagioli o la minestra di ceci.

E' caldo? Nessun problema. Una panzanella o una pappa al pomodoro tiepida può resuscitare anche il più affaticato.

Naturalmente ci si può deliziare, nell'attesa di questi piatti, con le scoperte gastronomiche di Michele, patron de Il Barrino, come prosciutto Pratomagno o degli splendidi carciofini sott'olio.

La qualità prima di tutto, la selezione per seconda.

E' una trattoria, quindi non aspettatevi una carta dei vini chilometrica ma se si vuol bere bene si può.

Bandite da tempo le ampolle dell'olio, Michele ha tenuto a battesimo una selezione dei migliori extra vergini pisani. Non oltre, guai a sconfinare.

E per secondo? Mi sento di consigliare sicuramente una bella trippa, lo stoccafisso con patate, il baccalà con i porri e il coniglio fritto con i carciofi. Naturalmente c'è molto di più ma tutto dipende dalla stagione e dall'estro del cuoco (meglio non chiamarlo chef...).

Se capitate durante la stagione venatoria è possibile imbattersi in piatti di cacciagione davvero sublimi.

Se poi siete in vacanza d'estate in Toscana merita una visita per assaggiare l'anatra dolce e forte, piatto tipico di Calci, che si può però assaporare solo nei giorni della fiera peasana, nella prima domenica d'agosto.

Il tutto viene condito da una buona dose di simpatia e familiarità che non guasta affatto e da un rapporto qualità/prezzo invidiabile. Difficile spendere più di 25 euro.

Lo avrete capito, non è un ristorante radical-chic, ma una vecchia e vera trattoria familiare con una lunga tradizione, 70 anni, alle spalle.

Affrettatevi, non ne esistono più molte in Italia.

 

www.ilbarrino.com

di Alberto Grimelli