Emozioni di gusto

Ecco la Puglia che innova e investe: bella e vincente

Una lunga tradizione quella della famiglia Stallone, tre generazioni dedicate all'olivo e all'extra vergine, poi la svolta: puntare tutto sulla qualità. Ne è nata una Coratina che ha vinto il Concorso Olio Capitale nella categoria fruttato intenso

30 marzo 2013 | Alberto Grimelli

E' questa la Puglia vincente, quella capace di guardare oltre una stereotipata tradizione e il semplice mantenimento dello status quo.

La famiglia Stallone coltiva oliveti in quel di Giovinazzo (BA) da tre generazioni ma con l'arrivo di Salvatore ecco che la svolta. Più attenzione alla qualità e investimenti nell’aggiornamento delle attrezzature e nelle tecniche di produzione e trasformazione.

Nel 2008 il salto, proponendosi al mercato con una propria etichetta: Le Tre Colonne.

Scelte non semplici per chi vive in quel territorio, bellissimo, ma far quadrare i conti con oliveti secolari è difficile. Venticinque ettari olivetati, 6000 piante, richiedono un impegno quotidiano per estrarre il meglio da due varietà come la Cima di Bitonto e la Coratina. Due cultivar agli antipodi da cui si ottengono oli molto caratteristici e caratterizzati.

In particolare la Coratina viene considerata una cultivar “difficile”. Maturazione tardiva e olio molto aggressivo, in particolare amaro e piccante, tanto da renderlo, nella tradizione, un extra vergine da taglio piuttosto che da presentare in purezza.

Ecco allora che la sfida di Salvatore Stallone di imbottigliare un monovarietale di Coratina è particolarmente coraggiosa, in un mercato che privilegerebbe gli oli dolci.

Le Tre Colonne selezione Coratina ha però sbancato il Concorso Olio Capitale, aggiudicandosi la vittoria nella categoria fruttato intenso ma ottenendo anche le Menzioni d'onore della Giuria Assaggiatori e della Giuria Popolare, oltre alla Menzione Ex Albis Ulivis.

Un extra vergine dal colore verde smeraldo con profumi intensi di oliva verde, foglia d'olivo, carciofo e soprattutto erba. Una nota di rucola si fa apprezzare in sottofondo. Al palato colpisce immediatamente per la freschezza e la sensazione di verde, quasi si stesse mangiando un'insalata appena raccolta dall'orto. Quasi immediatamente si avverte l'amaro, in bella evidenza, quasi aggressivo. In realtà va a diminuire d'intensità progressivamente per lasciare il posto a una sensazione di piccante ugualmente intensa e piuttosto persistente.

 

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