Emozioni di gusto 23/03/2013

A pochi passi da Firenze, Il Colle domina la Toscana olearia

A pochi passi da Firenze, Il Colle domina la Toscana olearia

Un'azienda giovane, l'Agriturismo Il Colle, ma che ha ottenuto un grande risultato imponendosi, nella categoria fruttato medio del concorso Olio Capitale, anche su un nutrito gruppo di corregionali. Non solo un prodotto di alta qualità. Anche biologico e Igp sono le armi di questo successo


Bagno a Ripoli dista da Firenze non più di una decina di chilometri. Si tratta delle prime colline che cingono la città che ha visto lavorare e operare Brunelleschi, Masaccio e Donatello.

Ecco allora che “cavar l'olio da olive” con vista sul Duomo ha un fascino particolare, esattamente come cimentarsi nella coltivazione dell'olivo tra valli e poggetti.

Un'impresa ardua visto che l'Agriturismo Il Colle poggia su terreni argillosi, con esposizione prevalentemente a Nord, Nord Ovest. Una sfida per gli olivi e forse anche per questa ragione le piante più vecchie hanno necessitato di interventi di ricostituzione dopo la gelata del 1985.

E' noto che i toscani sono caparbi, oltre a essere un po' incoscienti. E' così che prende il via l'impresa che, dal 2008, si dota anche di un frantoio.

Ma la sfida, nei 12 ettari dell'azienda, è doppia perchè il metodo di coltivazione è biologico e aderisce anche al Consorzio dell'olio Igp Toscano.

Un mix di passione, imprudenza e professionalità, condito da simpatia e un tocco di fortuna. Già, perchè l'annata 2012 è stata particolarmente fortunata, sul fronte della qualità per gli extra vergini toscani, e più in generale per quelli del Centro Italia.

Veniamo però alla descrizione del “Verde del Colle”, il cru dell'Agriturismo Il Colle, che ha vinto il Concorso Olio Capitale nella categoria fruttato medio.

E' un olio verde, con riflessi gialli, che colpisce per un'aromaticità complessa e molto penetrante. Si distinguono chiaramente il fruttato di oliva verde, il gambo del carciofo, l'erba appena sfalciata e una nota di foglia di pomodoro. In chiusura anche qualche sentore di erba aromatica, come il dragoncello, completa un quadro decisamente variegato. Al palato colpisce immediatamente la sensazione di freschezza e di verde che sbalordisce fin dal primo secondo, a cui si aggiunge l'amaro, di media intensità, piacevolmente persistente. Il piccante si va quasi a sostituire, in corso di degustazione, all'amaro con cui è in perfetto equilibrio.

di Alberto Grimelli