La voce dei lettori
"Baaria" e il caso del bovino ammazzato col punteruolo
Non una, ma tante lettere a proposito di una nostra critica all'Ente nazionale protezione animali. E si chiedono chiarimenti. Sì, ma dov'è il problema?
10 ottobre 2009 | L. C.
Il film "Baaria" è entrato nel mirino dell'ente nazionale protezione animali, ma non solo: link esterno
Da qui una serie di "sanguigne" opinioni giunte in Redazione.
Le lettere appartengono a lettori di passaggio, non ai lettori abituali di Teatro Naturale. Sono perciò comprensibili certi toni, caratteristici di chi non conosce gli interlocutori.
E' interessante leggerle, per comprendere il quadro della situazione che si delinea ogniqualvolta si commentano episodi che rientrano nella pura sfera ideologica. Si arriva perfino all'insulto per ferire.
Potenza di Internet, è il caso di dire. Si scrive qualcosa e attraverso i motori di ricerca si raggiungono nuovi lettori.
Tra tutte le lettere quella che abbiamo apprezzato è a firma di Marco Reggio, che offre una lettura ben argomentata e rispettosa.
Una sola riflessione prima di augurarvi buona lettura.
E' il caso di dire "povero Giuseppe Tornatore".
Il movimento ideologico degli animalisti è partito all'attacco puntando a boicottare il film e chidendone nel contempo il ritiro dalle sale, il tutto per una scena di pochi secondi che loro definiscono orrida. Sarà pure forte, ma, nonostante alcuni tra i detrattori del film tirino in ballo la legge 189 del 2006, per mettere in evidenza la malafede del regista, la sola idea di pensare che Tornatore sia andato in Tunisia solo per aggirare la legge in Italia è davvero raccapricciante. Una tesi così offensiva lascia molto perplessi sulla bontà delle critiche mosse dagli animalisti. Più che altro, ciò che si percepisce è che il film "Baaria" sia stato utlizzato ad arte da chi voleva, come poi ha ottenuto, quella visibilità che altrimenti non avrebbe mai e poi mai potuto avere senza una occasione così ghiotta.
Se questa Italia fosse meno schiava delle ideologie, forse si potrebbe apprezzare un film con maggiore spensieratezza, senza mettere in campo tante inutili polemiche.
Buona lettura.
SPIEGAZIONI ESAURIENTI
Certo che rispondo e molto fermamente le chiedo di darmi dimostrazione che la scena del punteruolo è falsa, così vediamo se l'ENPA rompe le uova nel paniere a proposito o no. Io sono convinta della realtà delle immagini, mi provi il contrario, in ogni caso io e i miei familiari siamo rimasti molto colpiti da questa scena cruenta e vogliamo delle spiegazioni esaurienti.
Lauretta
La scena è reale! Mica si è sostenuto il contrario. E' così reale ch'è stata girata in un mattatoio, dove appunto si ammazzano gli animali per provvedere all'alimentazione di noi umani. L'animale ripreso nel film sarebbe comunque morto, indipendentemente dalle esigenze di copione del film di Tornatore.
Certo, la sensibilità altrui va rispettata, non si nega certo questo principio di fondo - e l'Enpa ha tutte le ragioni per dissociarsi, altrimenti non sarebbe certo l'ente nazionale di protezione animali, non le pare?
Ma ora che tutti sono a conoscenza di una scena così cruenta, potranno in piena libertà evitare di andare a vedere il film. Dov'è allora il problema?
E' forse un senso di pudore verso la morte e la violenza contenuta nel gesto dell'uccidere? O da' forse fastidio la rappresentazione pubblica di tale violenza? Io quando mi nutro di carne animale (ne mangio poca, in verità ) sono pienamente consapevole delle violenze perpetrate agli animali macellati. Non vedo dove sia il problema. Se anzichè in una rappresentazione filmica, la scena fosse stata descritta da un romanziere,con tutti i particolari cruenti del caso, sarebbe forse diverso?
ANDATECI VOI
Non è solo l'Enpa a criticare il film per la scena violenta sulla mucca, ma anche molte altre persone di buon senso .....
Comunque a vedere Bariia andateci voi .....
Antonella Chiantini
Infatti, ci siamo andati.
Abbiamo visto un bel film e ne siamo usciti pienamente soddisfatti e appagati, per l'opera pregevole ch'è stata.
Liberi, senza essere mossi da pregiudizi, ma con quel sano atteggiamento di buon senso che a volte si richiede nella vita: non si può giudicare un'opera per una scena di pochi secondi, seppure crudamente realistica.
FUORI DAL CORO
In merito al vostro articolo sul film di Tornatore link esterno mi permetto, da animalista, di segnalarvi il comunicato di un gruppo animalista che, rispetto alle questioni da voi sollevate, esce in parte fuori dal coro, affrontando la questione su un piano diverso, tanto che le forme di mobilitazione che propone non configurano un boicottaggio del film, ma anzi una sensibilizzazione di chi entra nelle sale per vederlo.
Lo trovate sul sito: link esterno
Marco Reggio
Grazie per la segnalazione. Non abbiamo nessun pregiudizio verso gli animalisti e accogliamo con soddisfazione una forma di mobilitazione differente, che anziché avversare un film, attraverso il boicottaggio, punti semmai a incalzarlo con un'opera di sensibilizzazione.
Più che altro, noi, seppure amanti degli animali, restiamo stupiti di tale massiccia campagna contro un'opera d'arte che resta comunque tale, indipendentemente dalla scena contestata. Stupisce semmai l'accanimento, da parte di taluni, che in certi casi rasenta addirittura l'intolleranza e si manifesta in modo incomprensibilmente virulento, come si legge in diversi forum presenti su Internet. Sembra quasi che ci si indigni di più per la violenza subita dagli animali piuttosto che per la violenza immancabilmente perpetrata sugli esseri umani.
FUORI DAL CORO / 2.
Beh, io, da animalista, mi trovo - come immaginerete - più propenso a giustificare certi eccessi verbali. Chi ha una particolare sensibilità verso la tragedia animale può comprensibilmente esserne molto scosso: non dimentichiamo che si parla di una enorme guerra, di fatto, in cui vengono massacrati miliardi di animali ogni anno per la sola alimentazione. Da antispecista, poi, mi indigno allo stesso modo per le violenze subite dagli animali umani e non umani, e non penso che ci siano delle priorità fra umani e non (nè in favore degli uni, nè degli altri), anche se so che per la maggiorparte delle persone gli umani hanno la priorità . E' interessante che spesso passi l'idea che ci si indigni di più "per gli animali". Io stesso forse vi contribuisco, chissà . Va detto però che in una società specista chi si "preoccupa" dei non umani tende a voler "accendere i riflettori" su di loro perchè percepisce che la società non li vede neppure. E' anche in questo senso che Tornatore non può essere criminalizzato più delle persone che mangiano carne o si vestono con la pelle degli animali, cioè milioni di cittadini di cui io contesto - e fermamente - i comportamenti nei confronti degli animali (mangiarli in primis), ma che non posso colpevolizzare come individui.
Marco Reggio
Grazie per le osservazioni.
E GLI EFFETTI SPECIALI?
Se è normale uccidere il bovino perchè tanto era destinato alla macellazione perchè il caro Tornatore non ha girato la scena in Italia?
Copio uno stralcio dell'articolo di Grazioli in cui risponde alle parole di Tornatore che ha spiegato come gli effetti speciali non rendevano bene la scena dell'uccisione, per cui l'ha fatto uccidere veramente!
"Vuoi mostrare la dura realtà dei tempi senza effetti speciali? Bene, allora gira in Italia e prenditi le tue responsabilità , caro regista, altrimenti ti becchi giustamente gli epiteti che stanno girando sul Net circa il tuo operato. Dâaltronde, nel film, durante il racconto del passato al ragazzo, si vede improvvisamente la testa di un uomo spappolata da un colpo sparato a bruciapelo. Fiction o realtà ? Effetti speciali o Tornatore ha pagato per rappresentare realisticamente la scena, girandola magari in Cina o in Algeria, dove qualcuno che per dieci euro spara o sgozza davvero (uomini), si trova a ogni angolo di strada? Qui gli effetti speciali hanno funzionato, almeno si spera, con i bovini no. Che strana regia".
Saluti
Chiara Testi
Noi non siamo i difensori d'ufficio di Tornatore e nemmeno persone interne all'organizzazione. La nostra è una risposta da semplici osservatori.
Come lei ben sa il film è stato girato in gran parte in Tunisia, e non soltanto la scena contestata.
Le riprese sono avvenute all'interno di un grande set realizzato in un vicino sobborgo di Tunisi, riproducendo fedelmente l'antico centro di Bagheria.
Francamente non vediamo alcuna malafede nel regista.
Troviamo semmai discutibile ed eccessiva l'iniziativa dell'Ente Nazionale Protezione Animali di boicottare il film, anche a livello internazionale, con lo slogan "No all'Oscar insaguinato". Ampia libertà , intendiamoci, ma disapprovazione netta per la campagna di mobilitazione.
TUTTE LE CREATURE SONO UGUALI
Spett.le Redazione,
è una vegetariana in evoluzione che parla! vorrei discorrere velocemente sul pessimo articolo relativo al film di Tornatore! al di là del suo contenuto (...SI, CARO L.C., è MOLTO PIU' BRUTALE LA REALTA' DI OGNI GIORNO...), vorrei in questa sede sottolineare che l'arte non si fa sulla pelle di un animale al macello, ferendo la sensibilità di persona che si svegliano pensando a quelle cose ogni giorno, a patto che, ovviamente, ci riescano a dormire. Non venga a dirmi, Egregio Sig. L.C., che quello di Tornatore è un semplice documento, perchè per me è speculazione, ed è speculazione di una tragedia. Non venga a dirmi che non ha il diritto l'ENPA di chiederne il ritiro dalle sale e la non candidatura all'oscar, perchè quel film viola le leggi Italiane e non può rappresentare il paese. E infine, non venga a dirmi, che il suo articolo non ha voluto essere "velatamente" offensivo...Non sembrano utilizzati a caso i termini "SCENDERE A QUESTO"! chi è che scende, caro sig. L.C.? chi lotta ogni giorno contro la barbarie, chi strumentalizza la morte di un animale violando peraltro le leggi, e chi, nel suo consueto menefreghismo, nonostante sappia, continua a cibarsi di carne e a determinare l'uccisione di milioni di animali nel mondo???
Riprenderebbe un BAMBINO CHE MUORE signor L.C.??? ecco...per me tutte le creature sono uguali e tutte hanno diritto alla vita...E non dica che sto esagerando! perchè col rispetto non si esagera mai.
Cordialmente!
Marina Garfagnoli (e non M.G.)
Pistoia
Cara M. G.
se lei fosse lettrice non occasionale di Teatro Naturale non avrebbe certo alcuna difficoltà a individuare nella sigla L. C. la mia persona, Luigi Caricato.
Accolgo con piacere il fatto che lei sia una vegetariana in evoluzione, ma se lei coltiva le sue opinioni, io coltivo le mie.
In questo mondo tutti abbiamo diritto a fare e a dire qualcosa, purché si rispettino le leggi. C'è libertà di informazione e c'è spazio per tutti. Anche per chi la pensa diversamente.
Lei parla di speculazione, io parlo di arte nel senso alto del termine. Tornatore non ha bisogno di essere difeso da nessuno, ma i continui attacchi nei suoi confronti sono l'indice dell'intolleranza che si sta registrando nell'aria da qualche tempo a questa parte.
Fatto sta che l'aver individuato nel film di Tornatore un buon fronte di comunicazione per fare campagne animaliste io lo trovo più che disdicevole.
La nota che lei ha letto fa parte della rubrica "Rosso&Blu", che per ovvie ragioni bacchetta qualcuno quando è il caso di bacchettarlo.
Sono d'accordo con lei: tutte le creature sono uguali, portiamo perciò rispetto anche verso Tornastore e il suo pregevole lavoro ch'è "Baaria".
Vada a vederlo con occhi diversi e ne rimarrà affascinata.
Cordialmente, ma nel mio caso senza l'ironico punto esclamativo.
L. C.
Non vedo perchè mi appelli M.G. quando ho scritto per intero il mio nome, carissimo Luigi!
a parte questo, ok...rimaniamo ognuno della propria opinione. Non accetterò il suo consiglio, non andrò a vedere Baaria, non darò soldi a Tornatore, perchè per me non rispetta la vita e SI...SONO (ORRORE!!!) SOLO UNA LETTRICE OCCASIONALE (mi spiace se non ha approfondito la ricerca delle sue generalità ) DI "TEATRO NATURALE" (qualcuno ha pubblicato il Suo articolo su Facebook) E NON VORREI ESSERE LETTRICE ABITUALE, PERCHE' NON C'E' NIENTE DI NATURALE NEL MANGIAR CARNE (non per un essere umano)!!!
Cordialmente,
Marina Garfagnoli
A parte che Lei l'ironia nn sa cos'è...vedo che non ha risposto manco a metà delle mi affermazione??? cos'è?? mancanza di parole???
ricordialmente e senza punto esclamativo!!!
Marina Garfagnoli
LA TESTA DEL SIGNOR L. C.
Il messaggio sarebbe per L.C. che non si capisce bene perchè non dichiara per intero il suo nomee e a cui spero venga recapitato, e magari pubblicato,giusto per par condicio!
Forse il "signor" (!) L.C. che si permette praticamente di dare degli ignoranti a coloro che contestano la scelta di Tornatore "ignora" che esiste una legge in Italia , la 189/06, dove chiaramente si definisce reato penale la crudeltà inutile nei confronti di un animale, aggravata se l'atto porta alla morte dell'animale stesso.(anche arresto)
Certo l'arte è misteriosa e non è dato a tutti di capirla, ma sicuramente non aspettiamo la lezioncina da quattro soldi del "signor" L.C. che probabilmente avrà anche apprezzato molto il cane randagio fatto morire di fame in una mostra d'arte (arte per l'appunto) davanti agli occhi di migliaia di "intenditori".
Caro "signor" L.C. mi spiace doverla deludere sul fatto che molti di noi sono laureati, istruiti, preparati, ma, ancor di più, ricchi di sentimenti che non ci permettono di confondere l'arte cosidetta con gli atti di crudeltà gratuita e compiacente.
Inorridisco al pensiero di quali altre forme d'arte gonfino il petto e la testa del "signor" L.C. e, in effetti, non apprezzerei neppure di esserne informata.
I personaggi tronfi e vuoti come lui mi fanno solo pena forse ancor più degli animali immolati in nome della "sua" arte.
Tutto questo caro "signor" L.C. non toglie niente al genio di Tornatore che però ahimè, questa volta è proprio scivolato nel cattivo gusto che caratterizza i guardoni malati e sadici:
Luisa Girlando......anzi no L.G. (giusto?)
Lei mi diverte signora L. G.
Abbiamo le inziali quasi simili ma una distanza abissale sembra dividerci.
La ringrazio per i toni offensivi nei miei confronti, che fanno sempre bene. Sa, alle volte si può perdere la testa e un bagno di umiltà può giovare.
Veniamo a noi. Perché mi fa dire cose che non dico e nemmeno penso? Mi conosce? Ha mai condiviso con me momenti di convivio?
Ho la sensazione che lei giudichi un po' frettolosamente le persone, senza conoscerle.
Gioca con le iniziali senza sapere che i lettori del mio giornale mi conoscono per essere guarda caso il direttore di Teatro Naturale. Chi è di casa sa, chi non lo è si guarda in giro e magari nota che in alto, poco sotto la testata, c'è un nome, Luigi Caricato, e con un po' di attenzione si comprende chi sia quell'L. C. che dimostra tanto di odiare perché ha scritto qualcosa che lei non gradisce.
Per questo lei mi diverte. Perché mi fa capire come vada il mondo oggi.
La fretta, la rabbia, l'impulsività . E soprattutto la voglia di giudicare le persone. Fino ad attribuire loro pensieri mai espressi.
Perché tanta violenza per difendere una propria opinione? Mah!
Ma sì! Perché no? Continui così, si senta orgogliosa di avermi scritto e offeso.
I personaggi gonfi e tronfi come me vanno ridotti a poltiglia. Non mostri la benché minima sensibilità nei miei confronti, anche perché non sono un povero animale indifeso, quindi non ho ragioni per meritare alcuna considerazione.
Com'è strano il mondo. Eppure non mi pare di aver offeso qualcuno. Ho mosso semmai una critica - e credo sia pur lecito avere opinioni differenti da chi si professa animalista.
O forse sono in errore? Visto che lei spara a raffica su di me, cercando di colpire anche l'anima attraverso le offese.
Sono forse così disgraziato da non meritare nemmeno il rispetto?
Andiamo con ordine: io sarei uno che da' lezioncine, che da' dell'ignorante a chi la pensa diversamente da me, sarei uno povero di sentimenti, e crudele di una crudeltà gratuita e perfino compiacente; insomma, io sarei: un personaggio tronfio e vuoto, che fa ovviamente più pena degli animali immolati per l'arte; avendo difeso una grande opera come "Baaria" di Tornatore sarei di fatto una persona di cattivo gusto e nondimeno un malato e un sadico...
Ma si rende conto di ciò che scrive?
Eppure in fondo io so che non ha scritto tutto quel che si sentiva dentro. Nel suo animo probabilmente ci sarebbero state anche altre parole sul mio conto. Ha cercato di contenersi per non andare oltre. La capisco, bisogna punire chi la pensa diversamente, bisogna essere intransigenti e severi, duri e implacabili.
A questo punto vorrei aiutarla. Lo faccio suggerendole la lettura (visto che sarei anche un saputello, perché no?) di un libro che trovo splendido: è La nobile arte dell'insulto, del cinese Liang Shiqiu (Einaudi), ma vi sarebbero altri testi, più spensierati, come il Dizionario degli insulti, di Gianfranco Lotti (Mondadori), e altri testi ancora, mi creda.
Per manifestare l'odio non c'è bisogno di leggere alcunché, è sufficiente covarlo dentro, non si ha bisogno di altro.
Ora, mi fermo qui. Non mi dilungo.
Per un semplice chiarimento: io trovo orribile l'arte che voglia essere trasgressiva a tutti i costi, solo per fare colpo e far parlare di sè. Lei cita il caso del cane lasciato morire di stenti nel corso di una mostra, ma vi sarebbero altri esempi, forse meno eclatanti ma ugualmente orridi e vituperevoli; ma fermiamoci qui, a lei è stato sufficiente sfogarsi, e questo, mi creda, è sempre un bene.
Che importa che dall'altra parte ci sia una persona che lei non conosce e che però giudica forte del fatto di sentirsi dalla parte del giusto, pura e senza macchia. E fa bene, continui così. Lei è contemporanea al suo mondo, risponde perfettamente alla società in cui vive. Tanto, che importanza avranno mai le persone!
Fa bene a scagliarsi contro chiunque la pensi diversamente da lei. Per questo lei mi ha divertito.
Io quando sono uscito dalla sala ho provato emozioni belle e intense, dopo aver visto "Baaria".
Ho apprezzato il film perché mi ha toccato dentro.
Io ho un'anima semplice, senza complicazioni. Mi sono abbandonato tuffandomi nella bellezza di un'arte, quella di Tornatore, che ritengo sana e pulita, senza speculazioni. Ciò che più mi ripugna è l'atteggiamento di chi trova invece l'occasione per cavalcare il proprio credo a vantaggio di una causa ideologica che va al di là dell'amore per gli animali.
La saluto, ma senza sentimenti avversi, com'è mia consuetudine fare con chi ha pensieri diversi dai miei
L. C.