La voce dei lettori
Il mondo degli sportivi per l'olio extra vergine di oliva di eccellenza
Creare un mercato alternativo: la proposta di Mario Tirotto è educare i milioni di sportivi all'extra vergine di qualità come scelta di gusto e salute. Anche la GDO finirebbe per adeguarsi al nuovo trend?
10 giugno 2020 | T N
Gentile redazione,
la Grande Distribuzione Organizzata considera l’olio un prodotto civetta, a basso prezzo, gli imbottigliatori fanno a gara nel ribassare i prezzi. Il risultato è che i produttori non coprono la spese di produzione. Ha senso continuare su questa strada, come di recente sta facendo Monini, con 1.000 ettari di super intensivo e nel suo piccolo san Giuliano con 100 ettari? Che ne facciamo degli oliveti in zone di collina, di quelli secolari e di quelli con sesti di impianto superiori al 6x6, con il prezzo dell’olio a 3,50/4,00 euro/Kg? Nel tempo, dovremo abbandonare anche gli impianti intensivi e porre fine alla coltura dell’olivo o perlomeno vedremo una sua forte contrazione. Continuerebbe la richiesta di olio extra vergine di alta gamma da parte di una clientela di buongustai, che assorbirebbe qualche decina di migliaia di tonnellate di olio.
Si può uscire da questa situazione se si cambiano radicalmente le strategie di produzione, puntando su prodotti di alta ed altissima qualità, lasciando la GDO agli imbottigliatori e percorrendo vie nuove.
La ricerca scientifica viene in aiuto, sono continue le scoperte sulle qualità salutistiche degli oli di grande qualità, fanno bene al cuore per le qualità antiossidanti, sono un depurativo dell’organismo umano etc. per conseguire questi risultati bisogna assumere almeno 20 ml di olio con continuità. Tutti i santi giorni dell’anno! Sembra una cosa molto difficile da compiere. Senza scomodare il tabacco, pensate al caffè, quanti milioni di persone al mattino prendono il caffè. Certo questa bevanda nel momento in cui si degusta dà un piacere immediato mentre gli effetti benefici dell’olio si apprezzano con il passare degli anni, in questo somiglia all’attività sportiva quotidiana: milioni di persone di primo mattino fanno sport, podismo, corsa, nuoto, questi soggetti sono dei potenziali consumatori di olio extra vergine di eccellenza.
Nella sola Italia gli sportivi che praticano attività sportiva sono, dati Coni, circa 5 milioni ed oltre 12 milioni praticano regolarmente attività sportiva ricreativa, in Europa i dati sono nettamente più alti, specie negli Stati scandinavi dove oltre il 90% della popolazione pratica sport in maniera continuativa. Stiamo parlando di decine di milioni di sportivi che sono da ritenersi potenziali consumatori quotidiani di olio extra vergine per un consumo annuo di 7,30 litri/pro capite. Se rapportiamo questo dato al consumo medio italiano di olio che supera di poco i 10 litri/pro capite/anno, abbiamo un’idea chiara della potenzialità che offre il settore degli sportivi: persone motivate, normalmente di buona cultura e cosa che non guasta, dal reddito medio/alto.
Perchè non aprire un dibattito su questo tema, magari allargandolo, ad altri settori, per esempio i malati di cuore e di altre patologie cardio respiratorie, i lattanti etc. ed a forme alternative alla GDO per il commercio dell’olio?
Se si crea un mercato alternativo, la GDO dovrà per forza di cose tenerne conto e di conseguenza rivedere le sue politiche commerciali.
Aprire nuovi mercati non è una cosa né facile né tanto meno è da ritenersi scontata la riuscita, ma se non si semina di certo non si raccoglie.
Mario Tirotto