La voce dei lettori
Un nuovo innesto semplificato per garantire un futuro all'olivicoltura del Salento
Un'"operazione chirurgica" mai vista. Ci scrive il Prof. Angelo Godini per chiedere spiegazioni sull'"innesto Melcarne", una tecnica effettivamente poco conosciuta ma interessante, grazie a bassi costi, facilità di esecuzione e elevate percentuali di attecchimento, per salvare gli olivi secolari salentini
23 agosto 2017 | T N
Stimatissimo Dott. Grimelli,
sul numero di sabato 29 Luglio 2017 della rivista on-line “Teatro Naturale” da lei diretta ho avuto modo di leggere l’interessante articolo di M.L. Clodoveo dal titolo “Cosa accade nei luoghi della Xylella fastidiosa? Viaggio in Salento”.
L’articolo era corredato da una foto (redazionale?), che ha attirato la mia attenzione, anche per la mancanza di riferimenti ad essa nel testo.
La foto ritraeva un tronco d’olivo sul quale erano stati praticati (col trapano?) due fori, all’interno dei quali erano state inserite due marze? (massì chiamiamole marze) di lunghezza indefinita della stessa specie (o almeno così sono portato a credere). Le ferite erano state perfettamente lutate con catrame. La mia curiosità nasce dal fatto che a me, che ho praticato, come compito istituzionale, la docenza in coltivazioni arboree per circa quarant’anni, è sfuggito il significato di tale operazione chirurgica, mai vista in precedenza. Conosco il detto:”quello che so lo faccio, quello che non so lo insegno” e tuttavia – mi creda – non è questo il caso.
La pregherei perciò di voler essere così cortese da perdere un minimo di tempo, magari sulla stessa sua autorevole rivista, per colmare questa mia lacuna.
In attesa di un suo cortese riscontro, porgo i miei più sinceri saluti.
Prof. Angelo Godini
Gentile Prof. Godini,
ovviamente ho chiesto all'autrice dell'articolo, la dottoressa Maria Lisa Clodoveo, di fornire la spiegazione richiesta, visto che la foto a corredo dell'articolo è stata inviata da lei.
Le auguro buona lettura, consapevole che non si finisce mai di imparare.
Cordiali saluti
Alberto Grimelli
Caro Alberto,
la fotografia riportata nell’articolo di sabato 29 Luglio 2017 è stata scattata nel campo sperimentale di Giovanni Melcarne a Presicce.
Nei tre campi sperimentali del dott. Melcarne sono stati innestati 1.000 olivi secolari con 250 varietà, di cui 220 italiane e 70 delle quali già presenti in Puglia e nel Salento, per un totale di circa cinquemila innesti.
La tecnica applicata è stata l’innesto a pezza, efficace ma onerosa.
Allo scopo di favorire la diffusione della tecnica dell’innesto in maniera capillare è necessario ridurre i costi dell’innesto garantendo al contempo il successo della pratica agronomica.
Il Dott. Melcarne ha dunque sperimentato, parallelamente, un tipo di innesto a molti sconosciuto che sta dando risultati eccellenti con vantaggi in termini economici, di rapidità di intervento e di percentuale di attecchimento.
Le marze utilizzate provengono da pianta resistenti a Xylella. L’innesto è avvenuto su piante di olivo infette secondo le seguenti fasi:
1:
2:
3:
4:
5:
Il risultato:
Un caro saluto
Maria Lisa Clodoveo
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