La voce dei lettori

Come ti inquino il mercato dell'olio d'oliva italiano

Come se non bastassero i sottocosto di italianissimi brand, ora il nostro paese diventa terra di conquista anche di marchi spagnoli con offerte imperdibili e prodotti border line. E' possibile avere un mercato dell'olio di oliva non drogato?

24 giugno 2015 | T N

Buon giorno,

opero nel settore Agroalimentare, da qualche mese viene proposto e venduto in Italia un olio extra vergine prodotto e confezionato in Spagna a marchio Ybarra ad un prezzo bassissimo (bottiglia lt 1 pet € 3,30 circa).

Ho fatto analizzare il prodotto da un laboratorio certificato (panel test), ed è risultato esser olio di oliva vergine e non olio extra vergine.

Ho poi scoperto (grazie ad un articolo di Teatro Naturale del 2012), che il marchio Ybarra era già stato segnalato un Spagna per lo stesso motivo.

Vi allego le foto del prodotto e il certifcato d'analisi.

Nel caso decidiate di pubblicare tale informazione, vi chiedo di non pubblicare il mio nome.

Restando a Vs disposizione per ulteriori informazioni, ringrazio e saluto cordialmente.

L.P.

 

Teatro Naturale non è uso pubblicare lettere anonime o firmate solo con sigle.

Prima di decidere se accogliere o meno la segnalazione, ho personalmente contattato il sig. L.P., che aveva lasciato il suo cellulare nella mail inviata alla redazione.

Non solo le motivazioni addotte per mantenere la riservatezza erano valide e ragionevoli ma anche la stessa segnalazione meritava considerazione.

Abbiamo eseguito riscontri sull'effettiva presenza di bottiglie di olio con marchio Ybarra nella Grande Distribuzione, in particolare nel Centro Nord, trovando puntuale conferma delle informazioni fornite.

Pubblichiamo anche volentieri il certificato d'analisi del laboratorio della Camera di Commercio di Bari, accreditato Accredia, che indica effettivamente che l'olio in questione è vergine e non extra vergine.

Ben sappiamo, naturalmente, che occorrerebbero due controanalisi, effettuate una da un panel di revisione italiano e una da un panel di revisione spagnolo, per provare che l'olio Ybarra non è extra vergine.

Il fatto che non è la prima volta che il marchio in questione incorra in questo tipo di problema, indica però chiaramente la volontà dell'azienda di aggredire il mercato con prodotti che possiamo definire, per lo meno, border line, al limite.

E' il prezzo che indica che l'extra vergine in questione non può essere di alta qualità, con una quotazione media dell'olio extra vergine spagnolo sempre molto vicina ai 3 euro/kg.

E' evidente la volontà dell'azienda di avviare un'intesa campagna promozionale per accaparrarsi quote di mercato in Italia. Sappiamo che simili operazioni possono avvenire anche sottocosto, come investimento per il futuro.

Per gli operatori e i conoscitori del mercato dell'olio extra vergine di oliva niente di nuovo sotto il sole.

Io però continuo a scandalizzarmi e continuo a chiedermi come una categoria di prodotti che rappresenta il 3% degli oli vegetali mondiali sia potuta cadere tanto in basso.

E' chiaro che la volontà di far leva unicamente sul prezzo, quasi che non esistano altri strumenti commerciali e di marketing, ha inquinato il mercato, rendendolo via via più opaco.

Grazie a L.P. per la segnalazione e l'attenzione che ha dedicato a questo caso.
La conoscenza è la prima arma per tutti: consumatori e operatori.
Scegliere si può.

Alberto Grimelli

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