La voce dei lettori

Come posso far conoscere l'extra vergine siciliano?

Dopo averlo regalato per promuovere cultura e turismo, ora sono stato sollecitato a commercializzarlo, ci scrive Aniello Prisco. Tanti prodotti non trovano adeguata divulgazione ma che fare? Che licenza chiedere?

15 aprile 2014 | C. S.

Salve,
prima di tutto complimenti per il sito (mi sono imbattuto per caso e ho trascorso qualche ora a leggervi) adesso vorrei porvi un quesito:
Ho una passione per la Sicilia dove da qualche anno oltre a visitarla ci torno anche per compra le olive farmele portare al frantoio e ritornare a casa con l'olio che è eccellente.
Dopo averlo regalato ad amici e conoscenti a solo scopo di promuovere la cultura e il turismo ( preciso di essere un privato, un grande appassionato di olio e della terra!) sono stato sollecitato eventualmente a commercializzarlo, (e ovviamente lo farei unicamente per promuovere cultura, conoscenza e tanta salute) di cosa ho bisogno (che tipo di licenza) per farmi imbottigliare l'olio e commercializzarlo?
Rimango perplesso ogni volta che mi reco in Sicilia per la ricchezza di tanti prodotti che non trovano adeguata commercializzazione, divulgazione.
Speriamo di mangiare sempre meglio e più sano!
In attesa di un riscontro porgo cordiali saluti

Aniello Prisco

Egr. Sig. Prisco,
prima di tutto il nostro plauso per la sua volontaria attività di sostegno e promozione dell'olio extra vergine d'oliva siciliano di qualità. L'isola ne ha certamente bisogno nonostante, negli ultimi dieci anni, abbia fatto progressi notevolissimi e oggi sia giustamente uno dei territori d'eccellenza dell'Italia olivicola.
Passando alla fase di commercializzazione, dovrà aprire una vera e propria attività di commercializzazione olearia. Dovrà quindi aprire partita Iva e posizione presso la Camera di Commercio.
Nel caso lei venda olio già confezionato da altri, ovvero da un frantoio, non avrà bisogno d'altro, se non ovviamente, di accompagnare la vendita con gli opportuni documenti fiscali.
L'extra vergine che venderà avrà quindi in etichetta, confezionato da frantoio XXX per Aniello Prisco (o il nome della sua costituenda ditta). Sarà cioè chiaro al consumatore che lei è un intermediario.
Nel caso voglia confezionarlo in proprio (sull'etichetta potrà scrivere confezionato da Aniello Prisco) oltre ad avere locale rispettoso delle norme igenico-sanitarie, e ad aver depositato la domanda di inizio attività presso lo sportello Suap del suo Comune, dovrà anche tenere il registro telematico di carico e scarico.
Cordiali saluti

Redazione Teatro Naturale

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