La voce dei lettori 06/07/2013

Gli olivi ingialliscono e le foglie cadono. Attenzione a un potenziale attacco fungino

Gli olivi ingialliscono e le foglie cadono. Attenzione a un potenziale attacco fungino

Un autunno/inverno particolarmente piovoso e temperature mai eccessivamente calde sono le condizioni ideali per occhio di pavone, piombatura e lebbra. Occorre una diagnosi precoce


Gent.mo dott. Grimelli,

mi rivolgo a lei per sottoporle un fenomeno mai riscontrato in vita mia (75 anni tra poco): gli olivi nella mia zona (ignoro le altre realtà), tutti varietà "Coratina", stanno subendo, da una quindicina di giorni, albero più albero meno, una accentuata perdita di foglie non relativamente vecchie.

Ogni anno, in questo periodo, si é sempre verificato il ricambio fogliare: casco naturale in corrispondenza dell'inizio del caldo.

Quest'anno sono troppe le foglie che ingialliscono e cadono e non riesco a capirne il motivo perché:

- non vi é occhio di pavone;

- non ritengo sia carenza idrica perché, come potrà ben notare dalle foto, le piante non presentano foglie accartocciate: preciso che io ho già erogato da domenica 16 u.s. ben 19 ore di acqua (8 - 6 - 5) con gocciolatori a perdere (sicuramente oltre 100 lt/h);

- non abbiamo avuto un inverno ed una primavera particolarmente scarsa di piogge (come il 2012);

- la primavera é stata piuttosto fredda, sino a 15 giorni fa;

- gli alberi non denotano particolari segni di sofferenza perché le drupe, abbondanti anche quest'anno, sono ben nutrite, verdi, saldamente attaccate al picciolo e non cadono.

Mio cugino mi ha riferito che nelle mie vicinanze ha notato un oliveto con gli alberi quasi del tutto spogli: appena posso mi recherò per scattare delle foto che le invierò.

Non le nascondo la mia preoccupazione in quanto, come lei ben sa, quando una pianta (non soltanto l'olivo) perde molte foglie ha un arresto nella vegetazione che potrebbe influire negativamente sul raccolto 2014.

Le sarò grato se vorrà comunicarmi il suo parere.

Sentiti ringraziamenti con tanti cordiali saluti ed auguri per il suo lavoro

                                                                                               

Pasquale La Notte   

 

Buongiorno Gen. La Notte,

il problema riscontrato nel suo oliveto è purtroppo piuttosto generalizzato in tutta Italia ed è frutto di una stagione autunnale, invernale e inizio primaverile particolarmente piovosa.

Fondamentalmente le ragioni, eccezion fatta per la naturale caduta delle foglie più vecchie (3 anni di vita), per una filloptosi pronunciata sono tre: stress idrico pronunciato, carenza nutrizionale particolarmente evidente, attacco fungino.

Nel suo caso, così come in molti casi riscontrati in Italia, la causa è proprio la terza. Conoscendo la cura che dedica all'oliveto, anche per il dettagliato report che ha voluto condividere con i lettori di Teatro Naturale, infatti tendo a escludere sia la carenza nutritiva sia quella idrica.

Lei sostiene che non vi è occhio di pavone. Le debbo chieder però se ha effettuato una diagnosi precoce della malattia. In caso di temperature piuttosto basse non è infrequente che la classica sintomatologia, ovvero le macchie circolari che si manifestano sulla pagina superiore della foglia tardino a manifestarsi. In questo caso è utile provvedere, con un metodo fai da te molto efficace, per valutare lo stato di avanzamento dell'infezione. Occorre immergere il campione di foglie in una soluzione con soda caustica (NaOH) al 5% per 2-3 minuti a temperatura ambiente per le foglie giovani e alla temperatura di 50-60 ° C per le foglie vecchie. In presenza di attacco, si noteranno sulla pagina superiore delle foglie delle macchioline opache circolari.

L'occhio di pavone non è però l'unico fungo ad attaccare l'olivo. Vi sono infatti anche Mycocentrospora cladosporioides (piombatura o cercosporiosi) e Colletotrichum gloeosporioides (lebbra). Entrambi vengono di solito contenuti al di sotto del livello di guardia con i normali trattamenti rameici contro l'occhio di pavone. Entrambi possono causare un precoce ingiallimento delle foglie e la loro caduta. Più semplice certamente diagnosticare la piombatura. Infatti sulle foglie infette, nella pagina inferiore, il colore diventa grigiastro (color piombo appunto).

Il mio consiglio è, una volta riscontrati forti attacchi, eseguire un doppio trattamento a basso dosaggio (150-200 gr/hl) a metà/fine luglio e all'inizio di settembre, per poi eseguire quello a dose normale (350 gr/hl) dopo la raccolta.

Cordiali saluti

Alberto Grimelli

di T N

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Commenti 1

umberto arpaia
umberto arpaia
13 aprile 2014 ore 22:13

Buona sera dott. Grimelli ho lo stesso problema con il mio uliveto. Giorni fa ho fatto un trattamento con -ossiclor 30- ma il problema sussiste ancora.
Lei parla di trattamento a basso dosaggio ma con quale prodotto???
la ringrazio anticipatamente e cordiali saluti