La voce dei lettori 16/02/2013

Esperienze e indicazioni per ridurre l'alternanza di produzione

Esperienze e indicazioni per ridurre l'alternanza di produzione

Il nostro lettore Pasquale La Notte condivide i propri segreti per ottenere, anno dopo anno, produzioni abbondanti dalla cultivar Coratina


La mia esperienza si riferisce esclusivamente alla varietà “coratina” di cui coltivo, attualmente, circa 400 piante delle 2000 che possedevo.

Le stesse sono distribuite in appezzamenti della fascia costiera e sub- collinare tra Bisceglie, Trani e Corato, con impianti irrigui da pozzo artesiano.

Le modalità di coltivazione hanno contribuito ad avere ogni anno piante fruttifere, a partire dalla fine dello scorso secolo quando, lasciato il lavoro per limiti di età, personalmente ho avuto l'opportunità di seguire le mie piante ed impartire le direttive.

Non ho subito, così, l'alternanza nella produzione perché con una differenza di 10 - 15 ql/anno non si può parlare di annata piena e vuota.

Ritengo che ad influire sulla produttività siano, in primis, le condizioni climatiche che, anche con abbondante fioritura, possono determinare un'allegagione più o meno copiosa.

E’ accaduto nel 2012 (annata di piena nella mia zona) perché durante le temperature piuttosto fredde di aprile e maggio si verificarono improvvisi e bruschi innalzamenti, con differenza talvolta anche di 9 -10 gradi, in un clima particolarmente secco durante l'intero periodo invernale e primaverile sino alla fioritura.

Tutti gli olivi tra Bisceglie, Trani, Corato ed Andria, località che più frequento, erano stracolmi di mignole e luccicavano di bianco e giallo sino alla fioritura, iniziata ai primi di maggio lungo la costa per proseguire sino al 20 s.m. nelle località sub collinari.

L'allegagione non fu adeguata alla quantità di fiori emessi dalle piante: infatti, fatta qualche eccezione, raramente fu possibile notare i tipici grappoli (o racioppi) della Coratina, anche se, data la strabiliante quantità di mignole, le piante risultarono cariche di frutti.

I miei olivi, al contrario, erano ricolmi di drupe, come ogni anno, perché, ritengo, trattati e coltivati in maniera decisamente diversa.

I fattori che possono determinare una produzione annuale quasi sempre identica sono:

- la potatura;

- le lavorazioni;

- la fertilizzazione;

- l'irrigazione;

i trattamenti antiparassitari.

 

LA POTATURA

Contrariamente all'uso più comune di iniziarla ai primi di gennaio, la effettuo intorno alla metà di aprile, con le piante già in evidente stato vegetativo e con le mignole già sviluppate.

Ho notato che non tagliando le piante prima del risveglio si evita la fuoriuscita e perdita di linfa con conseguente rallentamento vegetativo delle stesse, che necessitano di un arco di tempo per la cicatrizzazione dei tagli e la ripresa . Lasciandole intatte, iniziano a germogliare precocemente con notevole accrescimento dei rami e quindi con produzione assicurata per l'annata successiva.

Ricordo, sin da ragazzo, che era uso comune dopo una piena spogliare la pianta di quasi tutti i rami delle branche secondarie e di tutti i succhioni perché si sviluppasse una nuova vegetazione, la quale diventava fruttifera l'anno successivo, quando la potatura era più leggera: cosi si costringeva la pianta all'alternanza.

Di contro, notavo, avvenimento prima molto raro, che gli olivi non potati erano rigogliosi e colmi di frutti ogni anno: ne dedussi che l'olivo non va decimato ad anni alterni bensì potato ogni anno in maniera sobria.

Non appena mi fu possibile presenziare personalmente alle operazioni, convinsi e costrinsi il mio fattore (da noi comunemente appellato “massaro") a mutare regola.

Le piante devono essere diradate, affinché possa penetrare la luce ed il sole permettendo contemporaneamente ai rami di svilupparsi, su tutte le branche, eliminando solo i succhioni dl quelle principali e lasciando tutti quelli delle secondarie, che assicurano la fruttificazione dell'anno successivo.

Rimane sottinteso che vanno eliminate le parti ormai "vecchie" e lasciati crescere virgulti nuovi che in breve tempo migliorano e completano lo sviluppo.

Per non effettuare numerosi tagli sul colletto della pianta, lungo il tronco e le branche principali, con conseguente perdita di linfa, e per evitare vegetazione inutile che sottrae sostanze nutritive alla pianta, i polloni vengono eliminati sin dal loro spuntare, quando sono teneri e non necessitano di attrezzi per l'asportazione che si pratica con le mani.

 

LE LAVORAZIONI

Sono effettuate con motozappa a rulli, che rimuovono il terreno per 10 - 15 cm., almeno 3 o 4 volte l'anno.

In Puglia non ho mai visto oliveti con inerbimento tecnico per cui non ho riferimenti né paragoni.

Ricordo che sino ad un ventennio fa tutti gli oliveti erano coltivati con mezzi meccanici (trattori o motozappe): solo recentemente, per motivi economici, é subentrata la non coltivazione e l'uso, a volte indiscriminato, di erbicidi.

Con le arature controllo la flora infestante, ottengo un accumulo maggiore delle riserve idriche piovane che, in caso contrario, risalirebbero attraverso i capillari: i miei avi asserivano che le

stesse favorivano la penetrazione dell'azoto sino alle radici superficiali per cui gli olivi assumevano una colorazione verde più scura dopo ogni trattamento meccanico.

Ho constatato la veridicità di questa antica teoria, seguita da un rigoglioso sviluppo vegetativo della pianta e, di conseguenza, anche della produttività.

Di solito, la prima viene praticata dopo la raccolta delle drupe, anche per interrare quelle cadute e rimaste sul terreno ed allo scopo di rimuovere tutti i solchi lasciati dai mezzi pesanti.

La seconda lavorazione si effettua ai primi di marzo perché le infestanti cominciano a svilupparsi; seguono quella dopo la potatura e trinciatura dei rami tagliati e dopo ogni pioggia abbondante in maggio e giugno.

Successivamente elimino l'erba, non appena inizia a spuntare con l'irrigazione, con trattamenti a base di erbicidi diffusi con una piccola pompa a batteria da lt. 10, sufficiente per circa 1/2 ettaro.

Così il terreno risulta pulito da erba sino alla raccolta effettuata con reti plastificate che, contrariamente, nelle giornate umide o con rugiada mattutina, bagnandosi, risulterebbero molto pesanti.

Sospendendo le lavorazioni a giugno il terreno diventa più compatto sino alla raccolta (fine novembre - inizio dicembre), facilitando e rendendo più agevole l'operato degli operai e l'utilizzo di mezzi pesanti per il trasporto.

I risultati ottenuti con l'uso dei succitati prodotti sono stati molto soddisfacenti tanto da indurmi ad utilizzarli ogni anno, senza mai variare né dosi né periodo di applicazione.

Le piante sono sempre rigogliose, con uno sviluppo fogliare molto spiccato, emissione di nuovi virgulti ed abbondanti mignole.

La vegetazione continua sino al tardo autunno, senza arrestarsi né durante il periodo di intenso caldo né in quello della maturazione.

ALGA PLUS K ed ULTRASTIM 312 vengono aggiunti ai trattamenti contro:

- la tignola (intorno al 20 giugno):

- la cocciniglia (fine agosto):

- la mosca olearia (fine settembre e, se necessario, fine ottobre).

Ai primi di luglio, quando la pianta è in fase altamente vegetativa e le drupe ben sviluppate, vengono somministrati, direttamente sul terreno ove cade l'acqua dell'irrigazione, per ogni pianta secolare (quantità leggermente ridotte per quelle giovani):

- kg. 2 solfato ammonico 21%;

- kg. 0,5 acido ortofosforico 54% ;

- kg. 0,5 solfato di magnesio 15%;

- kg. 0,5 solfato di potassio 50%.

E’ necessario apportare acqua nella quantità giusta e contenere lo strato bagnato nei limiti di 20 - 25 cm. dalla superficie del terreno, per far restare i principi attivi nella fascia dell'apparato radicale.

Gli elementi essenziali (N - K e Mg) sono somministrati sotto forma di solfati (e non nitrati) perché lo zolfo è indispensabile alla pianta nella formazione di ogni nuova cellula.

 

IRRIGAZIONE

Dall'adozione dei sistemi di irrigazione. a goccia o a pioggia, negli oliveti (circa 40 anni fa) è notevolmente accresciuta la produzione olivicola per ettaro e la quantità di olio per quintale di olive rispetto a quando l'olivo, di solito, era coltivato senza apporti irrigui.

Non v'è dubbio che l'adattamento a condizioni di siccità produceva effetti negativi sulla pianta sia per la produzione che per l'accrescimento.

E’ importante assicurare alla pianta il giusto fabbisogno idrico nelle varie fasi biologiche:

- la fioritura;

- l'allegagione;

- l'accrescimento vegetativo;

- l'indurimento del nocciolo;

- la maturazione.

Sin dall'inizio dell'ingrossamento delle gemme l'olivo necessita di un buon rifornimento idrico per assicurare la qualità e la quantità di fiori e quindi dei frutti allegati.

La corretta gestione del rifornimento idrico alla pianta, durante tutte le fasi biologiche, sicuramente incrementa la quantità di olive prodotte e quella di olio.

In caso di prolungata siccità, come l'anno 2012, bisogna erogare acqua sin dalla fine di aprile - inizio maggio e per tutta la durata della fioritura.

Contrariamente all'uso comune di irrigare gli oliveti a partire da agosto, anche durante l'allegagione erogo acqua in assenza di piogge soddisfacenti.

In tal modo le olivette si sviluppano notevolmente, l'accrescimento dei rami non si arresta (con conseguente mancanza di produzione per l'anno successivo) e la pianta non subisce stress da carenza idrica.

Continuo ad irrigare durante tutto il periodo di accrescimento vegetativo per ottenere una soddisfacente e rigogliosa superficie fogliare.

In agosto, quando ormai è avvenuto l'indurimento del nocciolo, riduco la quantità di acqua (proprio quando noto che la . maggioranza inizia ad erogarla) perché le piante ormai godono

ottima salute e non risentono affatto della contrazione.

In autunno, qualora le piogge siano assenti o insufficienti, riprendo l'erogazione per una ottimale maturazione, per ottenere un maggior contenuto di olio e per una buona induzione a fiore per l'annata successiva.

 

TRATTAMENTI ANTIPARASSITARI

Dopo la raccolta, tratto gli olivi con (dose per lt.1000) :

- kg. 2 di IRAM 50 DF (idrossido di rame al 50%);

- lt. 0,5 di CONFIDOR per abbattere l'eventuale presenza di mosca olearia, sviluppatasi con le piogge specie negli autunni caldi.

In presenza di occhio di pavone è bene ripetere il trattamento ai primi di febbraio con il solo ramato.

IRAM 50 DF viene anche aggiunto all'intervento effettuato al risveglio vegetativo con BIOGREEN, HYDRA n24 ed F 5: la sua applicazione viene poi sospesa perché non è miscelabile con le alghe.

Anche in autunno, con la ripresa delle piogge, non tratto le piante con il rame per evitare che le olive ne contengano tracce che si ritroverebbero poi nell'olio.

A metà giugno trattamento contro la tignola con l'unione di ALGA PLUS K e ULTRASTIM 312.

In caso di comparsa di cocciniglia, altrimenti si può anche soprassedere, trattamento specifico sempre con l'aggiunta dei prodotti di cui sopra entro la fine di agosto.

La mosca olearia è combattuta tra la metà e fine settembre e, ove necessario, anche in ottobre, con prodotti adeguati e quelli di cui sopra.

Mantenere le piante libere da parassiti e malattie è indispensabile per ottenere ogni anno raccolti copiosi, olive sane e quindi olio di ottima qualità.

La raccolta si pratica con l'aiuto di uno scuotitore a spalla, teli in plastica e tre operai che preparano le reti, le svuotano e scuotono con verghe in alluminio.

La quantità di olive raccolte è di circa 35 - 40 ql. nelle cinque ore lavorative.

Trasportate al frantoio vengono stoccate in cassoni da ql. 3 circa e molite nelle 24 ore successive.

L'ultimo accorgimento messo in atto per evadere l'alternanza riguarda il periodo della raccolta.

La Coratina, è noto, matura tra la fine di novembre e la prima decade di dicembre: per ottenere una resa maggiore (da 20 kg./qI. in poi) è necessario attendere la metà di dicembre.

In tal caso le piante sono appesantite nel loro ciclo nutrizionale e la presenza di drupe non favorisce l'indicizzazione delle foglie, che solitamente avviene a fine gennaio, con conseguente scarsa produzione nell'annata successiva.

Per questi motivi la raccolta la effettuo, di solito, intorno al 20-25 novembre, quando ormai i frutti sono color verde – violaceo, prima che diventino neri.

Cosi evito l'alternanza con conseguente perdita economica perché sono costretto a pagare mano d'opera dall'inizio delle coltivazioni sino alla raccolta.

di T N

Commenta la notizia

Per commentare gli articoli è necessaria la registrazione.
Se ancora non l'hai fatto puoi registrati cliccando qui oppure accedi al tuo account cliccando qui

Commenti 0