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Stop al limite delle 6 ore per la vendita delle olive: la richiesta di ItaliaOlivicola

I frantoi del centro-nord Italia sarebbero impossibilitati ad acquistare le olive da Puglia, Calabria e Sicilia, con il rischio di un eccesso di offerta in queste regioni in alcuni periodi e il possibile innesco di fenomeni speculativi
16 settembre 2025 | 11:00 | C. S.
Una disposizione di legge, quella che impone il limite delle 6 ore tra il conferimento delle olive al commerciante e la consegna al frantoio, che rischia di danneggiare seriamente l’intero sistema olivicolo-oleario nazionale. La misura non è stata concordata con la filiera ma inserita all’interno della legge “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy” del 2023 e poi attuata con decreto ministeriale del 18 settembre 2024.
“I nodi vengono ora al pettine, con le proteste che si elevano da ogni parte d’Italia – afferma Gennaro Sicolo, presidente di ItaliaOlivicola – per questo ho richiesto un incontro urgente con il sottosegretario La Pietra. Oltre a profili di incostituzionalità, sollevati da più parti, vi è la necessità di capire l’impatto che una simile norma possa avere sui prezzi dell’olio di oliva e delle olive. Il rischio è vanificare gli sforzi di valorizzazione degli ultimi anni.”
I frantoi del centro-nord Italia sarebbero impossibilitati ad acquistare le olive da Puglia, Calabria e Sicilia, con il rischio di un eccesso di offerta in queste regioni in alcuni periodi e il possibile innesco di fenomeni speculativi.
“Non è neanche chiaro se le cooperative e le organizzazioni dei produttori vengano assimilate a commercianti qualora vendessero parte della produzione degli associati – afferma Sicolo – così non è possibile fare programmazione e garantire l’equo reddito agli olivicoltori. E’ questa la ragione per cui chiediamo una moratoria nell’applicazione della norma per questa campagna olearia. Serve un approfondimento nell’ambito del tavolo olivicolo-oleario ma con i tempi tecnici dovuti.”
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