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Una scia di sangue nei campi italiani, tre decessi in poche ore legati al ribaltamento dei trattori

Senza revisione tecnica obbligatoria, i mezzi agricoli possono diventare trappole mortali. Secondo i dati INAIL, in Italia ogni anno più di 100 persone perdono la vita per incidenti con i trattori, e il ribaltamento è la prima causa
13 giugno 2025 | 10:00 | C. S.
Tre morti in poche ore. Tre vite spezzate da trattori ribaltati, in tre regioni diverse d’Italia: a Cautano, in Campania; a Tolentino, nelle Marche e in Valdelsa, in Toscana. Tre uomini – Angelo Saccomando, 68 anni; Alberto Forconi, 61; Alessandro Mugnaini, 69 – accomunati dallo stesso destino: uccisi da un mezzo agricolo mentre svolgevano semplici lavori nei propri terreni. Una tragedia dietro l’altra, nel silenzio generale.
Federacma – la Federazione Confcommercio delle associazioni dei rivenditori di macchine agricole, operatrici e da giardinaggio – esprime profondo cordoglio alle famiglie delle vittime ma rinnova l’appello accorato alle Istituzioni: “È una strage silenziosa. Non possiamo continuare a piangere morti senza agire. Servono controlli e prevenzione. Servono subito”.
Secondo i dati INAIL, in Italia ogni anno più di 100 persone perdono la vita per incidenti con i trattori, e il ribaltamento è la prima causa. “Si muore per un mezzo non revisionato, per un freno che non funziona, per l’assenza di rollbar o cinture. Non possiamo accettare che un mezzo agricolo diventi un rischio mortale solo perché manca un controllo tecnico, una protezione, una revisione che lo renda sicuro”, dichiara il presidente di Federacma, Andrea Borio.
Le vittime di questi giorni erano tutte persone stimate nelle loro comunità, impegnate in piccoli lavori agricoli di routine. Angelo Saccomando è stato travolto mentre ripuliva un terreno di famiglia. Alberto Forconi, ex agente penitenziario in pensione, stava tagliando l’erba nella sua proprietà. Alessandro Mugnaini è deceduto mentre percorreva una strada locale con il proprio trattore. Tre storie che si assomigliano, con un esito tragico e, forse, evitabile.
Senza revisione tecnica obbligatoria, i mezzi agricoli possono diventare trappole mortali. “La legge che prevede la revisione dei trattori è stata approvata nel 2015, ma da allora è rimasta sulla carta – denuncia Borio –. Manca il decreto attuativo, mancano i centri autorizzati, mancano i controlli. E intanto contiamo i morti”.
Federacma chiede che il Governo adotti immediatamente il decreto attuativo per rendere operativa la revisione obbligatoria dei mezzi agricoli, stanzi le risorse necessarie e coinvolga le reti tecniche già disponibili per effettuare i controlli.
“Non basta più parlare di sicurezza – conclude Borio –. Bisogna renderla reale, visibile, obbligatoria. Ogni giorno che passa senza agire, un agricoltore, un pensionato, un uomo può morire. La politica ascolti, lo Stato intervenga. Non c’è più tempo”.
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