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No a speculazioni sull'olio di oliva italiano in un'annata difficile

L'Interprofessione FOOI chiama le istituzioni a fare la loro parte perchè i meriti dell'olio di oliva italiano vengano riconosciuti dal punto di vista economico. L’extra vergine è molto più di un semplice condimento
30 settembre 2024 | C. S.
Sarà una campagna olearia complicata, con quantità ridotte di materia prima e scorte modeste. Per FOOI - Filiera Olivicolo-Olearia Italiana - anche l’annata 2024-25 partirà con molte incognite, legate agli effetti delle alte temperature estive e alle piogge alluvionali. Se il Centro-Nord sembra promettere bene, la produzione olivicola nel Sud, uliveto d’Italia, ha sofferto la siccità e gli eventi di meteo estremo soprattutto in Puglia, Calabria e Sicilia.
“Con queste premesse è fin troppo facile prevedere una campagna più scarsa – affermano dal FOOI – aggravata dall’annata di scarica. L’intero comparto è chiamato, ancora una volta, ad affrontare un quadro complesso, nel quale il ruolo dell’Interprofessione può essere centrale”. A questo proposito l’organismo interprofessionale sottolinea come tutti gli attori della filiera di produzione dell’extra vergine, dal campo fino alla tavola, siano fondamentali, nessuno escluso. “Ognuno di essi - ribadisce il FOOI – corrisponde ad uno specifico segmento economico, sociale, occupazionale. Ognuno contribuisce, nel suo spazio di manovra, affinché sul mercato siano proposti prodotti buoni, sani e sicuri. Purtroppo, è tutt’altro che facile vedere riconoscere questi meriti innanzitutto dal punto di vista economico”.
Eppure l’extra vergine è molto più di un semplice condimento. L’olio è un alimento a tutto tondo, unico nel suo genere, capace di salvaguardare il cuore e il sistema cardiocircolatorio, oltre che di contribuire alla prevenzione dei tumori per le sue virtù antinfiammatorie. Se la Dieta mediterranea è ritenuta la più salutare e sostenibile al mondo, lo deve anche all’apporto dell’olio d’oliva.
Per queste ragioni, il FOOI ritiene che l’olio extra vergine d’oliva debba essere protagonista di una grande campagna di comunicazione istituzionale, capace di raccontarne i benefici sulla salute e di sensibilizzare i consumatori, poco attenti all’autentico valore di questo alimento. “Lo chiediamo da anni alle autorità competenti. Ora però appare urgente avviare una seria attività dedicate all’insostituibilità dell’olio d’oliva nella dieta degli italiani”.
L’Interprofessione sottolinea inoltre la necessità che il mondo olivicolo-oleario e le istituzioni riprendano a dialogare, attraverso un tavolo permanente che rilanci il confronto sul futuro del comparto. “Dobbiamo costruire una visione nuova – è l’appello del Fooi - che coinvolga tutta la filiera e consenta al settore di far crescere le nostre produzioni in quantità e qualità”.
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