Associazioni di idee

L'Ucraina nell'Unione europea costerebbe 96 miliardi di euro in sette anni

L'Ucraina nell'Unione europea costerebbe 96 miliardi di euro in sette anni

L’Ucraina è diventata il terzo fornitore di prodotti agroalimentari della UE, dopo Regno Unito e Brasile, andando ad occupare la posizione finora detenuta dagli Stati Uniti

08 novembre 2023 | C. S.

“Per l’impatto finanziario e per ragioni di stabilità dei mercati, la trattativa sul capitolo agricolo risulterà particolarmente complessa”, rileva Confagricoltura con riferimento al parere positivo, annunciato oggi dalla Commissione, all’apertura del negoziato per l’adesione dell’Ucraina nella UE.

In un documento redatto dal Segretariato Generale del Consiglio in vista della recente riunione informale, a Granada, dei capi di Stato e di governo, è stato indicato che, a legislazione invariata, il costo dell’adesione dell’Ucraina ammonterebbe a poco meno di 190 miliardi di euro nell’arco di sette anni, che è la durata del bilancio pluriennale della UE.

Per l’agricoltura, in particolare, l’estensione all’Ucraina della PAC in vigore determinerebbe maggiori spese nell’ordine di 96 miliardi di euro in sette anni. A bilancio invariato, per compensare i maggiori oneri, i trasferimenti agli agricoltori dei 27 Stati membri dovrebbero essere tagliati di almeno il 20% rispetto ai livelli attuali.

“L’attuale dotazione finanziaria della PAC, pari allo 0,4% del PIL dei 27 Stati membri, è chiaramente inadeguata a reggere l’impatto del nuovo allargamento della UE”, sottolinea il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

“Gli elementi critici del nuovo allargamento della UE vanno al di là degli aspetti strettamente finanziari”, prosegue Giansanti. “L’adesione dell’Ucraina è potenzialmente in grado di compromettere il regolare funzionamento dei mercati agricoli. Come dimostrano le tensioni sorte con gli Stati membri confinanti per le importazioni e il transito di grano ucraino”.

A seguito dell’aggressione russa, sono stati sospesi i dazi doganali e i contingenti sui prodotti agroalimentari dell’Ucraina destinati al mercato europeo. Nel giro di un anno, stando ai dati della Commissione europea, le importazioni dall’Ucraina sono praticamente raddoppiate. Alla fine del 2021, ammontavano a circa 7 miliardi euro, saliti a più di 13 a dicembre dello scorso anno. Nei primi sei mesi del 2023 si è registrato un ulteriore aumento del 45% in valore sullo stesso periodo del 2022.

Alla luce di queste cifre, l’Ucraina è diventata il terzo fornitore di prodotti agroalimentari della UE, dopo Regno Unito e Brasile, andando ad occupare la posizione finora detenuta dagli Stati Uniti. Cereali, semi oleosi, colture proteiche e pollame i prodotti più esportati dall’Ucraina negli Stati membri dell’Unione.

“Al di là di quella che sarà la data formale dell’adesione, dovrà essere fissato un congruo periodo transitorio prima della piena applicazione della PAC in Ucraina. Il periodo di transizione servirà anche per l’adeguamento alle regole dell’Unione in materia di sicurezza alimentare, protezione dell’ambiente e delle risorse naturali”, conclude il presidente di Confagricoltura.

Potrebbero interessarti

Associazioni di idee

Via libera al decreto interministeriale sulla produzione dei vini dealcolati

Il decreto consente ora alle aziende di operare all’interno di un perimetro definito, superando una situazione che fino ad oggi aveva costretto molte produzioni a essere realizzate all’estero. L’attuale mercato globale della categoria vale 2,4 miliardi di dollari ed è destinato a raggiungere i 3,3 miliardi di dollari entro il 2028

31 dicembre 2025 | 12:00

Associazioni di idee

Ricerca scientifica, cultura alimentare e prevenzione al centro dell’impegno sull’olio extravergine di oliva

Con l’Istituto Mario Negri, l’olio extravergine di oliva al centro di un nuovo Patto tra alimentazione, ricerca e prevenzione. Unapol prosegue così un percorso che intreccia responsabilità istituzionale, ricerca scientifica e valorizzazione della filiera olivicola

31 dicembre 2025 | 11:00

Associazioni di idee

La Tunisia protegge il suo olio di oliva, l'Italia no

Con una dichiarazione congiunta dei ministeri dell’Agricoltura, del Commercio e delle Finanze, datata 23 dicembre 2025, viene fissato un prezzo minimo di riferimento di 10 dinari al chilo presso i frantoi, pari a circa 2,90 euro. Un argine alla speculazione e l'Italia?

31 dicembre 2025 | 10:00

Associazioni di idee

PNRR, più tempo per i frantoi per il bando da 100 milioni di euro

Slitta al 27 marzo 2026 la rendicontazione degli interventi per l’ammodernamento. La proroga rafforza così le condizioni per il pieno utilizzo delle risorse PNRR destinate alla modernizzazione della filiera olivicola, riducendo il rischio di ritardi, penalizzazioni e definanziamenti

24 dicembre 2025 | 12:00

Associazioni di idee

Maxi sequestro di olio in un frantoio di Corigliano-Rossano

A Corigliano-Rossano sequestrate di 12 tonnellate di presunto olio extravergine di oliva privo di documentazione sulla tracciabilità e sull’origine dichiarata italiana

23 dicembre 2025 | 18:30

Associazioni di idee

Il cesto enogastronomico è il regalo preferito di Natale

E' il cibo il dono più gettonato anche sull’onda del riconoscimento Unesco, i consigli per gli acquisti nei mercati contadini di Campagna Amica 

23 dicembre 2025 | 16:00