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Xylella: Bisceglie e Minervino segnano un nuovo fronte di emergenza

Xylella: Bisceglie e Minervino segnano un nuovo fronte di emergenza

Appello alla nomina immediata di un Commissario straordinario per la gestione dell’emergenza Xylella. Fondamentale sarà il potenziamento dei sistemi di sorveglianza fitosanitaria, anche attraverso tecnologie avanzate e intelligenza artificiale

25 giugno 2025 | 17:00 | C. S.

“La Xylella continua ad avanzare e bussa con forza alle porte di territori sinora risparmiati. I nuovi casi riscontrati tra Bisceglie e Minervino Murge rappresentano un segnale drammatico: l’epidemia non si è fermata, e i rischi per il nostro patrimonio olivicolo e per le comunità rurali sono più concreti che mai.”
Così Tommaso Loiodice, presidente di UNAPOL, commenta i dati diffusi dall’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia, che ha confermato la presenza del batterio Xylella fastidiosa subsp. pauca su quattro ulivi in agro di Bisceglie, in zona Dolmen, a ridosso dell’autostrada A14, e il mantenimento della zona delimitata a Minervino Murge. Un’area, quella della provincia BAT, finora mai raggiunta con questa intensità dalla fitopatia.
“Non è più tempo di rincorrere l’emergenza: serve un cambio di passo. Occorre un piano nazionale straordinario, che abbia visione, risorse e strumenti reali – prosegue Loiodice –. Il danno non è solo agronomico: riguarda la cultura, l’economia e l’identità di interi territori. Chi ha perso i propri ulivi ha perso radici, reddito, futuro.”
In primo luogo, l’Unione rinnova l’appello alla nomina immediata di un Commissario straordinario per la gestione dell’emergenza Xylella, dotato di poteri snelli e capacità di intervento tempestivo sul territorio, al fine di evitare sovrapposizioni burocratiche e ritardi operativi che negli anni hanno aggravato la situazione.
In secondo luogo, si evidenzia come le risorse stanziate finora non sono proporzionate alla portata del disastro. UNAPOL chiede un piano pluriennale di finanziamento per la ricostruzione della filiera olivicola, che includa non solo il risarcimento delle perdite, ma anche incentivi per i reimpianti con cultivar resistenti, sostegno al reddito degli agricoltori colpiti, formazione tecnica e accompagnamento all’innovazione.
Fondamentale sarà il potenziamento dei sistemi di sorveglianza fitosanitaria, anche attraverso tecnologie avanzate e intelligenza artificiale. In questo ambito, UNAPOL è pronta a mettere a disposizione la propria rete e a consolidare la collaborazione già attiva con l’Università degli Studi di Bari – UNIBA, per la costruzione di modelli previsionali, protocolli di intervento territoriale e tracciamento tempestivo dei focolai.
Parallelamente, Loiodice propone l’avvio di campagne strutturate di informazione e sensibilizzazione, rivolte non solo agli operatori del settore, ma anche ai cittadini, affinché si rafforzi la cultura della prevenzione e della segnalazione precoce.
In tale ottica, UNAPOL rivolge anche un appello alle comunità locali e agli enti pubblici – Comuni, Città metropolitane, Province, ANAS, Ferrovie dello Stato, Acquedotto Pugliese – affinché garantiscano la costante cura e manutenzione delle aree verdi e delle fasce perimetrali di loro competenza, come parchi, cigli stradali, cunette e terreni pubblici, spesso trascurati e potenziale veicolo di diffusione del batterio. Tale attività potrebbe essere svolta in sinergia con il mondo agricolo, anche attraverso strumenti virtuosi di collaborazione economica e sociale, valorizzando il ruolo degli agricoltori come custodi attivi del territorio.
Infine, UNAPOL auspica la creazione di un tavolo interistituzionale permanente, che coinvolga il Ministero dell’Agricoltura, la Regione Puglia, le autorità fitosanitarie, il mondo scientifico e le rappresentanze agricole, con l’obiettivo di garantire trasparenza, condivisione dei dati e un’azione sinergica a tutela del territorio.
“Non si può restare immobili mentre la malattia avanza. Bisogna salvare ciò che resta e ricostruire ciò che è andato perso – conclude Loiodice –. La Xylella ha già cancellato milioni di ulivi, intere economie locali e pezzi di paesaggio. Oggi siamo ancora in tempo per evitare che il disastro si estenda ulteriormente. Ma serve volontà politica, ascolto e visione. Gli ulivi non sono solo alberi: sono vita, lavoro e memoria.”

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