Associazioni di idee 17/06/2022

La nuova politica agricola comunitaria per l'olivicoltura dal 2023

La nuova politica agricola comunitaria per l'olivicoltura dal 2023

Al pagamento disaccoppiato di base, occorre aggiungere i contributi che ogni agricoltore beneficiario riuscirà a percepire grazie al regime ecologico, al pagamento redistributivo, al sostegno accoppiato e all’eventuale supplemento per i giovani agricoltori


L’Italia ha mandato ai servizi della Commissione UE il proprio Piano strategico nazionale (PSN) della PAC 2023-2027 il 31 dicembre 2021, il 31 marzo successivo da Bruxelles sono arrivate le osservazioni, con le richieste di integrazioni e di modifiche. È quindi iniziata una fase di revisione che coinvolge il Mipaaf, le Regioni e le Provincie autonome e gli organismi che fanno parte del partenariato. Entro luglio, l’Italia dovrà trasmettere ai servizi comunitari la versione rivista del PSN, in modo che possa essere approvato in poche settimane ed iniziare così ad attuare i nuovi strumenti della politica agraria a partire dal primo gennaio 2023.

Le novità sono molteplici, soprattutto in materia di pagamenti diretti e in generale di primo pilastro della PAC. Si può senz’altro parlare di una chiara discontinuità rispetto alla situazione di oggi, per effetto della crescente sensibilità ambientale da parte delle istituzioni comunitarie e nazionali e per la volontà politica a rendere più equa la distribuzione del sostegno pubblico a favore degli agricoltori.

Il nuovo regime dei pagamenti diretti sarà articolato in cinque distinte componenti:

- Il regime ecologico che assorbe il 25% della dotazione finanziaria disponibile annualmente per l’Italia e cioè 874 milioni di euro per anno;
- Il sostegno redistributivo a favore delle piccole e medie aziende agricole che può contare su una dotazione annuale di 350 milioni di euro;
- Il sostegno accoppiato, a favore del quale l’Italia destina 525 milioni di euro per anno;
- Il sostegno complementare per i giovani agricoltori con una dotazione annuale di 70 milioni di euro;
- La parte residuale, pari a 1,7 miliardi di euro per anno, è utilizzata per il sostegno di base al reddito, erogato a favore degli agricoltori in virtù dei titoli che sono in portafoglio.

Dal 2023, i titoli oggi in circolazione saranno confermati, ma il loro valore unitario sarà ricalcolato, con una riduzione che indicativamente può essere quantificata pari a circa il 50% rispetto all’importo attuale del titolo comprensivo del greening.

Così ad esempio un olivicoltore che oggi dispone di un diritto all’aiuto di 400 euro e beneficia di un’indennità per l’inverdimento di 200 euro per ettaro, per un totale di 600 euro, nel 2023 avrà titoli per un valore pari a circa 300 euro per ettaro.

Tale importo sarà corrisposto dal 2023 in avanti, dopo aver applicato la convergenza interna che è un dispositivo in virtù del quale tutti i titoli in circolazione tenderanno ad avvicinarsi, entro l’anno 2026, al valore medio nazionale che sarà di circa 167 euro per ettaro.

Al pagamento disaccoppiato di base, occorre aggiungere i contributi che ogni agricoltore beneficiario riuscirà a percepire grazie al regime ecologico, al pagamento redistributivo, al sostegno accoppiato e all’eventuale supplemento per i giovani agricoltori.

In riferimento alle cosiddette quattro componenti selettive del nuovo regime dei pagamenti, il PSN stabilisce quanto segue:

Per quanto riguarda il regime ecologico è stata concepita una pratica specifica per le colture arboree che prevede l’inerbimento tra i filari degli alberi (fuori la proiezione della chioma in caso di alberi sparsi) e l’impegno a ridurre l’utilizzo dei prodotti fitosanitari e ad astenersi dalle lavorazioni sulla parte inerbita, nonché dalla asportazione della stessa. L’importo indicativo dell’aiuto ad ettaro è stato calcolato dal Mipaaf in circa 120 euro.
Inoltre, le aziende olivicole possono contare pure su una seconda pratica riservata agli oliveti di valenza paesaggistica, da definirsi a livello regionale. In questo caso gli impegni sono la potatura annuale e il divieto di bruciatura in loco dei residui. L’importo indicativo del premio è stato determinato dal Mipaaf in 250 euro per ettaro.
Una terza misura è la realizzazione di colture a perdere negli impianti di coltivazioni arboree, con la semina di essenze che favoriscono la riproduzione degli impollinatori. Il premio indicativo sarebbe di 250 euro per ettaro, ma la dotazione finanziaria risulta piuttosto limitata (circa 10 milioni di euro per anno).
In relazione al sostegno accoppiato, l’Italia ha scelto di confermare una sola misura a favore del settore olivicolo e cioè il contributo per gli oliveti che partecipano a sistema di qualità europei (DOP ed IGP). Il premio indicativo calcolato dal Mipaaf è di 117 euro per ettaro e per anno.
In relazione al pagamento redistributivo le scelte prevedono l’erogazione di un contributo supplementare a favore dei primi 14 ettari di ciascuna azienda agricola, escludendo quelle con oltre 50 ettari. Il premio ad ettaro indicativo è determinato in circa 80 euro per anno.
Per quanto riguarda il supplemento per i giovani agricoltori è confermata l’impostazione valida fino al 2022, con un aiuto uniforme per ettaro, riconosciuto per tutti gli ettari a disposizione del beneficiario, limitata però ad una soglia dimensionale massima di 90 ettari.
Il PSN contiene le scelte applicative formulate dal Ministero, in accordo con le Regioni e Province autonome e previa consultazione con il partenariato economico, in riferimento anche agli interventi settoriali (OCM unica) ed alla politica di sviluppo rurale; oltre che al nuovo regime dei pagamenti diretti di cui si è parlato diffusamente in precedenza.

Al momento in cui è redatto questo testo (primavera 2022), la situazione è ancora in itinere ed ulteriori elementi conoscitivi saranno disponibili nei prossimi mesi. Una volta che le scelte applicative nazionali saranno definitivamente sancite, diverrà possibile svolgere approfondimenti pertinenti, riferiti ai singoli settori produttivi e, magari, anche alle diverse aree territoriali.
Oltre ai pagamenti diretti del primo pilastro della PAC, le aziende olivicole potranno beneficiare, come del resto avviene oggi, degli interventi dello sviluppo rurale, come i contributi a fondo perduto per gli investimenti materiali ed immateriali e i premi corrisposti a seguito dell’accettazione di impegni di natura agro-climatico-ambientale, come può essere, ad esempio, la conversione o il mantenimento all’approccio dell’agricoltura biologica.

La particolarità del secondo pilastro della PAC è data dalla circostanza che la scelta degli interventi da sostenere e dei contributi da erogare a favore delle imprese spetta alle Regioni e alle Province autonome, attraverso la sezione di loro pertinenza del Piano strategico nazionale. Ogni Autorità territoriale individuerà gli interventi maggiormente in linea con le esigenze ed i fabbisogni del sistema produttivo locale, potendo scegliere da una lista definita a livello nazionale, composta da oltre 70 differenti opzioni.

Infine, nel descrivere la futura impostazione della politica di sostegno a favore del settore olivicolo-oleario, non bisogna dimenticare gli interventi messi in campo attraverso i programmi operativi delle organizzazioni dei produttori. Per tale capitolo della politica agraria, l’Italia può contare su una dotazione finanziaria annuale di fonte comunitaria pari a circa 35 milioni di euro, cui si aggiunge una quota di co-finanziamento nazionale che porta l’intero stanziamento attorno a 50 milioni di euro.

Fonte: Cia - Ermanno Comegna, Consulente di Italia Olivicola

di C. S.