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I consumatori richiedono lo stop alle vendite di olio sfuso in tutta Europa

I consumatori sono stanchi di essere imbrogliati da chi vende extravergini che tali non sono: una frode. Occorre proibire assolutamente la miscelazione dell’olio di oliva con altri oli vegetali
18 maggio 2022 | C. S.
Apprendiamo di una istanza di Copa Cogeca che pone la richiesta di rendere vietata la vendita di olio sfuso al consumatore finale. Nella stessa istanza si chiede anche di rendere obbligatorio per i ristoranti l’utilizzo di contenitori debitamente etichettati e dotati di tappo che non ne permetta il riutilizzo, di estendere l’obbligo di utilizzo dei tappi sigillati a tutto il settore HoReCa europeo e di proibire assolutamente la miscelazione dell’olio di oliva con altri oli vegetali”.
Ci sembrano richieste di buon senso che possono effettivamente tutelare il consumatore dalle tante frodi alimentari che oggi lo colpiscono. EÌ fin troppo facile creare artificialmente un extravergine che di EVO ha siÌ e no il 20%, il consumatore finale non puoÌ avere i NAS in tasca e spesso acquista olio diverso dall’evo, se va male acquista un prodotto che puoÌ nuocergli alla salute, quindi ben vengano minori possibilitaÌ di imbroglio e maggiori controlli all’imbottigliamento ed alla vendita al dettaglio anche quando non sono olii sfusi.
Konsumer Italia si associa alle dichiarazioni di Gennaro Sicolo, Italia Olivicola, che cosiÌ si esprime: “Dopo anni di impegno, investimenti e dure battaglie sull’autenticitaÌ, sulla qualitaÌ del prodotto, su origine e tracciabilitaÌ – continua Sicolo – ci attendiamo che l’UE faccia tesoro delle esigenze e delle aspettative del mondo produttivo e le declini in una normativa valida in tutta l’Unione Europea attraverso la quale siano assicurate opportune tutele per i consumatori e venga valorizzata maggiormente l’immagine dell’olio extravergine di qualitaÌ”.
I consumatori sono stanchi di essere imbrogliati da chi vende extravergini che tali non sono. Ogni mezzo che possa ridurre le occasioni di adulterazione di questo importante alimento devono essere perseguite dall’intera Unione e su questo l’Italia puoÌ essere un buon faro da seguire e rinforzare.