Associazioni di idee
Fare sistema per raggiungere l’autosufficienza alimentare anche per l'olio di oliva italiano
 
          Possibile ripartire con maggiore slancio dopo le recenti disposizioni in materia di pratiche sleali che scongiurano la pratica del sottocosto
29 marzo 2022 | C. S.
“Le aziende devono fare sistema per costruire una strategia di sviluppo intorno ai contratti di filiera e raggiungere in questo modo l’autosufficienza alimentare e produttiva per ridurre il rischio di situazioni analoghe a quelle che stanno avvenendo oggi per grano e mais, per i quali esiste una evidente difficoltà di approvvigionamento causata dalle ripercussioni del conflitto ucraino. Sono le parole di Gennaro Sicolo, Presidente di Italia Olivicola impegnato, insieme al vicepresidente vicario Luigi Canino e al consigliere Gennaro Raso, in una tre giorni di incontri con i produttori della Calabria.
 "Il grave momento che viviamo impone una dinamica di aggregazione in cui occorre immaginare e candidare proposte univoche, progetti di sistema per i produttori. In Calabria, per esempio, è necessario dotarsi di un centro di produzione e poi investire su programmi di commercializzazione. Ora possiamo farlo più agevolmente grazie alle recenti disposizioni in materia di pratiche sleali che ci consentono di ottenere un migliore equilibrio nell’interlocuzione con la GDO e di scongiurare la pratica del sottocosto che apre a fenomeni subdoli come il caporalato. Ecco perché è importante fare proprie le rilevazioni sui costi realizzate da ISMEA che rappresentano quella soglia minima sotto la quale dobbiamo pretendere di non scendere” ha detto Gennaro Sicolo, illustrando anche il lavoro di Italia Olivicola sui contratti di filiera finalizzato allo sviluppo di un marchio proprio per i mercati in grado di raccontare un prodotto di altissima qualità e competitivo a livello internazionale.
"Il grave momento che viviamo impone una dinamica di aggregazione in cui occorre immaginare e candidare proposte univoche, progetti di sistema per i produttori. In Calabria, per esempio, è necessario dotarsi di un centro di produzione e poi investire su programmi di commercializzazione. Ora possiamo farlo più agevolmente grazie alle recenti disposizioni in materia di pratiche sleali che ci consentono di ottenere un migliore equilibrio nell’interlocuzione con la GDO e di scongiurare la pratica del sottocosto che apre a fenomeni subdoli come il caporalato. Ecco perché è importante fare proprie le rilevazioni sui costi realizzate da ISMEA che rappresentano quella soglia minima sotto la quale dobbiamo pretendere di non scendere” ha detto Gennaro Sicolo, illustrando anche il lavoro di Italia Olivicola sui contratti di filiera finalizzato allo sviluppo di un marchio proprio per i mercati in grado di raccontare un prodotto di altissima qualità e competitivo a livello internazionale.
Il tour in full immersion di Italia Olivicola ha interessato i produttori dell’associazione Olica di Catanzaro che, per l’occasione, ha organizzato l’evento dal titolo “Prospettive, opportunità e strumenti per la valorizzazione della filiera olivicola-olearia", durante il quale sono intervenuti il presidente Saverio Caliò, Walter Placida, Presidente Nazionale FNP Olivicoltura di Confagricoltura, Benedetto Fracchiolla, Presidente di Finoliva; i produttori della cooperativa Olivolio, presieduta da Francesco Macrì, nel convengo moderato da Giuseppe Guadagnino al quale hanno preso parte anche Gianluca Gallo e Giacomo Giovinazzo, rispettivamente Assessore alle Politiche Agricole e direttore generale del dipartimento agricoltura della Regione Calabria e i sindaci di Scido e Cosoleto; i produttori dell'Associazione Olivicola Crotonese (AOC) durante l'iniziativa "La Filiera dell’olio d’oliva” aperta dal presidente, Gaetano Potenzone, all'interno del quale ha portato il proprio contributo sulle politiche comunitarie il prof. Ermanno Comegna.
Agli appuntamenti hanno preso parte i consulenti Pierpaolo Iannone, Emanuele Scorza e Simone Cagnetti che hanno approfondito gli aspetti di natura tecnica.
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