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No al Nutriscore per l'olio di oliva: lo dicono due studi Usa

Dieta Mediterranea per il quinto anno consecutivo come la migliore al mondo per il suo ruolo nella prevenzione di malattie cardiache e ictus e nel ridurre obesità, diabete, colesterolo alto e ipertensione
13 gennaio 2022 | C. S.
Chi cerca di imporre il Nutriscore per favorire il consumo di alimenti come patatine fritte o bibite zuccherate dovrebbe tenere ben a mente lo studio pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology secondo il quale mezzo cucchiaio di olio extravergine d'oliva al giorno può ridurre il rischio di mortalità per malattie cardiovascolari, cancro, malattie neurodegenerative e respiratorie.
È quanto sostiene Unaprol - Consorzio Olivicolo Italiano in merito ai risultati dello studio statunitense.
I ricercatori, analizzando oltre 90mila soggetti sani sin dal 1990, confrontando coloro i quali consumano raramente o mai olio d'oliva con chi si trova nella categoria di consumo più alta, hanno notato che questi ultimi avevano il 19% in meno di rischio di mortalità cardiovascolare, il 17% in meno di rischio di mortalità per cancro, il 29% in meno di rischio di mortalità neurodegenerativa e il 18% in meno di rischio di mortalità respiratoria.
Lo studio si aggiunge anche alla decisione del gruppo di ricerca selezionato da U.S. News & World Report, composto da scienziati, medici e nutrizionisti, di premiare la Dieta Mediterranea per il quinto anno consecutivo come la migliore al mondo per il suo ruolo importante nella prevenzione di malattie cardiache e ictus e nel ridurre i fattori di rischio come obesità, diabete, colesterolo alto e ipertensione.
"Questi studi ci rincuorano, in un momento in cui stiamo combattendo battaglie fondamentali, come quella contro il Nutriscore, a tutela del nostro olio extravergine d'oliva di grande qualità", spiega il Presidente di Unaprol, David Granieri.
"Le caratteristiche chimiche e organolettiche di alimenti quali l'olio extravergine d'oliva, grazie alle proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, rendono la Dieta Mediterranea unica - continua Granieri -. Per questo motivo abbiamo il dovere di continuare a divulgare la conoscenza del prodotto di qualità per un consumo più consapevole e per valorizzare il lavoro straordinario dei produttori".
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