Associazioni di idee

L'olio d'oliva siciliano piegato dal coronavirus

Unanimemente le associaizoni agricole dell'Isola lamentano un calo significativo dei consumi del prodotto a più alto valore aggiunto. Le cisterne sono piene mentre gli oliveti mostrano già i segni di una buona annata 

12 maggio 2020 | T N

Crolla la domanda di olio di qualità mentre aumenta quella di oli comunitari ed extracomunitari in offerta a pochi euro. È l’allarme di Coldiretti Sicilia con riferimento alla chiusura della “fase 1” che ha la visto diminuzione di oltre l’80 per cento della richiesta di prodotti extravergine Dop e Igp Sicilia. Da un lato lo stop alla ristorazione e dall’altro l’aumento della preparazione di piatti in casa con l’utilizzo di olio a basso prezzo, ha determinato il blocco delle vendite di quello made in Sicilia con la conseguenza che i magazzini sono pieni. Tutto questo – aggiunge Coldiretti – mentre gli oliveti mostrano già i segni di una buona annata anche se bisognerà aspettare un altro mese per verificare l’allegagione.

Dello stesso tenore l'allarme di Gino Catania, presidente della cooperativa agricola di produttori olivicoli Apo di Catania: la perdita, dall’inizio del lockdown, è quindi “del cento per cento: non si lavora”. “L’olio di qualità, le eccellenze Dop, biologiche, monocultivar e Igp, che sono la ricchezza del nostro territorio, non vengono vendute proprio nel periodo più importante dell’anno: pensando che tutto si risolva presto, quindi in modo ottimistico, perderemo come minimo il 40 per cento”, afferma Catania. La spiegazione della crisi, che non ha eguali nel settore agroalimentare – in leggera crescita nel suo complesso dagli ultimi dati Istat -, è non solo legata alla mancanza degli acquisti nel mondo della ristorazione, “ma anche alle diverse abiitudini delle famiglie, che si sono approvvigionate nei supermercati dove sono in vendita oli meno pregiati non siciliani, spinti anche dai prezzi e dai marchi famosi”, spiega Catania. Ma la vera sfida, quella su cui si fonderà la ripresa, non è sui mercati locali, ma esteri. “La Spagna, maggiore produttore di olio d’oliva, può in questo momento rubarci gli spazi commerciali internazionali. Dobbiamo subito ripartire per non perdere i contratti con grossi buyer e importatori”. Catania si riferisce in particolare all’annullamento di importanti eventi fieristici come Sol & Agrifood di Verona, Cibus a Parma o il premio Sirena d’oro di Sorrento, “nei quali le ditte locali speravano di concludere contratti. Ma senza questo la fase 2, o la fase 3, non può esistere. Si devono recuperare i mercati”.

Potrebbero interessarti

Associazioni di idee

Troppa poca frutta nelle scuole italiane

Frutta presente solo in un distributore automatico su 100, la qualità dei pasti nelle mense scolastiche soddisfa appena 1 genitore su 3 

14 giugno 2025 | 12:30

Associazioni di idee

Ultimi passi per sbloccare il vino dealcolato

Il decreto fiscale rimane infatti l’ultimo nodo da sciogliere per consentire alle imprese italiane di dealcolare in Italia. Quello dei vini No-low è un mercato che in Italia vale oggi solo 3,3 milioni di euro

14 giugno 2025 | 10:30

Associazioni di idee

Una scia di sangue nei campi italiani, tre decessi in poche ore legati al ribaltamento dei trattori

Senza revisione tecnica obbligatoria, i mezzi agricoli possono diventare trappole mortali. Secondo i dati INAIL, in Italia ogni anno più di 100 persone perdono la vita per incidenti con i trattori, e il ribaltamento è la prima causa

13 giugno 2025 | 10:00

Associazioni di idee

Siccità, incendi e crollo dei prezzi: codice rosso per il grano di Capitanata

I dati delle prime trebbiature: rese scarse per quantità, ma qualità eccellente per proteine e peso specifico. Ai cerealicoltori meno di 30 euro al quintale, nonostante 84 kg/hl di peso e il 14-15% di proteine

07 giugno 2025 | 16:00

Associazioni di idee

Stop a nuovi vigneti per stabilizzare il mercato

L’Italia a oggi è l’unico grande Paese produttore al mondo che registra una crescita del vigneto a fronte di un calo volumico della domanda a livello globale di quasi il 10% negli ultimi 5 anni

07 giugno 2025 | 12:00

Associazioni di idee

Gli olivicoltori e frantoiani italiani uniti nella FIOI

Dopo Campania, Puglia, Sicilia e Toscana anche il Lazio ha una sua Delegazione regionale della FIOI. La formazione è l'attività centrale che il nuovo direttivo vuole portare avanti

07 giugno 2025 | 09:00