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Gli allevatori europei dicono no al trattato di libero scambio col Sud America

L'accordo permetterà l'accesso al mercato Ue di quasi 100.000 tonnellate di carne bovina e 160.000 tonnellate di pollame, prodotto con minori standard di sicurezza, tracciabilità e sostenibilità della produzione

08 luglio 2019 | C. S.

Dopo oltre 20 anni di negoziati, il 28 giugno 2019 la Commissione Europea ha raggiunto l'accordo commerciale globale con il Mercosur, nonostante la forte opposizione del settore zootecnico europeo e le grandi preoccupazioni espresse da alcuni Stati membri.

Tale accordo permetterà, tra l'altro, l'accesso al mercato UE di quasi 100.000 tonnellate di carne bovina sudamericana e 160.000 tonnellate di pollame, la cui competitività rispetto al prodotto europeo si basa proprio su standard di sicurezza, tracciabilità e sostenibilità della produzione molto meno onerosi, minacciando di destabilizzare il settore europeo della carne bovina e del pollame.

I nostri agricoltori non saranno in grado di affrontare questa nuova sfida, in un contesto già indebolito dall'effetto cumulativo degli accordi commerciali (CETA e Australia in particolare) e dalle incertezze legate alla Brexit.

In tale situazione Assocarni e le altre Associazioni del settore zootecnico europeo Assoprovac (Spagna), Interbev (Francia), Ifa (Irlanda) e PZPBM (Polonia), condannano fermamente questo accordo politico e invitano tutti i membri del Parlamento europeo e degli Stati membri a respingerlo.

Il Vice Presidente di Assocarni Luigi Scordamaglia ha dichiarato "una vergogna la firma di un Trattato che influenzerà la vita di milioni di agricoltori e consumatori nei prossimi decenni, soprattutto per il fatto che l'accordo è stato chiuso da una Commissione UE il cui mandato era praticamente scaduto. Assocarni chiederà al Governo ed al Parlamento italiani di esprimersi immediatamente in senso contrario alla ratifica".

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