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LA REGIONE PIEMONTE PER L’AGRICOLTURA
Quattro utili pubblicazioni per quanti vogliano approfondire tematiche tecniche su vino, orticoltura,difesa fitosanitaria e floricoltura
06 settembre 2003 | Francesca Racalmuto
La Regione Piemonte è assai attiva nelle pubblicazioni di carattere agricolo. I “Quaderni della Regione Piemonte – Agricoltura” vengono diffusi gratuitamente ad aziende agricole, tecnici, organizzazioni professionali, associazioni produttori, operatori dell’informazione, istituti scolastici, universitari e di ricerca.
Giunta al suo settimo anno, la rivista è diretta da Roberto Salvio con la collaborazione di Teodora Trevisan.
In questo numero di “Teatro Naturale” segnaliamo inoltre quattro utili pubblicazione a carattere tecnico.
Per informazioni: agricoltura@regione.piemonte.it.
Un grande vino a rischio di estinzione
Studio per la valorizzazione del Caluso Passito Doc, edito nel gennaio 2001, è un lavoro di approfondimento pensato nell’ambito della caratterizzazione delle produzioni enologiche dei territori piemontesi compresi nelle Doc di recente istituzione. Ne sono autori Vincenzo Gerbi, Giuseppe Zeppa, Luca Rolle, Annibale Gandini e Lorenza Conterno.
“Il Canavese e l’Alto eporediese – si legge nella premessa – rappresentano sicuramente le aree più conosciute e storicamente più importanti per la produzione enologica in provincia di Torino, sia per l’estensione della coltura della vite sia per la qualità delle produzioni enologiche che ne derivano”.
La riscoperta del Passito di Caluso Doc può esserci solo a seguito di un attento studio del prodotto nelle sue caratteristiche compositive e sensoriali. Questo volumetto, di 58 pagine, fornisce ai produttori delle utili indicazioni per conseguire degli alti livelli qualitativi.
Le uve Erbaluce da cui si ottiene questo vino vengono poste su graticci o appese ad appassire nei solai subito dopo la raccolta; a marzo le uve vengono poi pigiate per ottenere il mosto da cui si ricava infine il Caluso Passito Doc dopo almeno 5 anni di invecchiamento.
E’ un grande vino a rischio di estinzione: “Troppo elevata infatti è la richiesta di manodopera, troppo bassa la resa, troppo bassa la produzione, troppo bassi i prezzi di mercato”.
I prodotti dell’orto
Nel 2001 la coltivazione di specie orticole in Piemonte è stata di 13.219 ettari in pien’aria, per una produzione complessiva di 433.670 tonnellate e 459 ettari in coltura protetta per 18.578 tonnellate. E’ evidente, a fronte di questi numeri, che il comparto ortofrutticolo meriti uno specifico testo di riferimento. Orticoltura. Prove di confronto varietale 2001 e liste di orientamento varietale 2002 ha il coordinamento di Luisa Ricci e la collaborazione di Debora Amato.
Per restare nell’ambito della curiosità, nel corso del 2001 le produzioni orticole piemontesi che hanno dato il più alto contributo nel contesto nazionale sono state le cipolle (15,7%), le barbabietole da orto (18,9%), il cavolo verza (8,4%), il finocchio (5,7%) il pomodoro da mensa (4,5%), lo zucchino (5%) e la patata (4%).
Salvaguardia dell’ambiente
La Guida all’uso corretto dei prodotti fitosanitari è un fascicolo di 56 pagine edito nel gennaio di quest’anno con il coordinamento di Teodora Trevisan, con testi di Caterina Ronco e Alba Cotroneo, del Settore fitosanitario regionale, e la collaborazione di Sergio De Caro, del Settore servizi di sviluppo agricolo.
Nella redazione del testo si è tenuto conto delle più recenti normative in materia, con l’intenzione di predisporre degli strumenti divulgativi e formativi che permettano agli agricoltori di poter condurre la propria attività nel rispetto della sicurezza personale e di quanti interferiscono nel processo produttivo e nella collocazione del prodotto.
Rosa rosae
La rosa da giardino nel Biellese. Criteri di scelta dei portainnesti è un fascicolo di 64 pagine i cui autori della ricerca sono Elena Accati e Dora Remotti, del Dipartimento di agronomia, selvicoltura e gestione del territorio presso l’Università degli studi di Torino.
Secondo l’assessore regionale all’agricoltura Ugo Cavallera, “la coltivazione delle piante ornamentali e da fiore rappresenta per il Piemonte una risorsa economica importante nel contesto agricolo rurale”. L’area del Biellese, in particolare, è piuttosto nota, anche a livello internazionale, per la produzione di piante acidofile e di rose da giardino.
L’innovazione di prodotto e di processo sono possibili proprio attraverso simili pubblicazioni orientative e di indirizzo tecnico. In questo caso, l’apporto di novità sul fronte degli studi delle rose da giardino riguarda la selezione di specifici portinnesti idonei alla condizioni pedoclimatiche nell’area del Biellese.
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