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Dalla semina al raccolto: il bilancio di Ricomincio dal Bio

04 settembre 2013 | C. S.

Si è chiuso con un workshop di bilancio il progetto di AIAB, “Ricomincio dal Bio. Orti sociali, un’opportunità per minori sottoposti a misure penali”, cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che ha coinvolto nell’orticoltura biologica circa 90 ragazzi degli istituti penitenziari minorili di sei regioni italiane. Le attività che hanno impegnato, per circa un anno, i minori in corsi di agricoltura bio si sono concluse nella realizzazione di orti all’interno degli istituti, in cui i ragazzi hanno coltivato e raccolto i frutti del loro lavoro, varietà antiche e autoctone del territorio. A partecipare al progetto sono stati i giovani in misura di “messa alla prova” o affidati alle Comunità e ai Servizi Sociali della Giustizia Minorile degli istituti di Palermo, Roma, Pontremoli (Mc), L’Aquila, Airola (Bn) e la comunità Borgo Amigò di Roma, di due classi di età: i “minori” tra i 14 e i 18 anni e “giovani adulti” tra i 18 e i 21, detenuti negli Istituti Penali per Minorenni e in esecuzione penale esterna al carcere.

A discutere nel corso dell’incontro dell’opportunità di formazione, di inclusione sociale e lavorativa offerta ai minori autori di reato, ma anche dei risultati, delle criticità e delle potenzialità del progetto sono stati i rappresentanti del Dipartimento della Giustizia Minorile, dei Centri per la Giustizia Minorile e degli Istituti Penitenziari per Minorenni. In quest’occasione le istituzioni si sono confrontate con i docenti e i ragazzi dei corsi di orticoltura che hanno raccontato lo svolgimento delle attività nelle cinque regioni e gli sviluppi nell’impiego in aziende agricole biologiche e cooperative sociali dei ragazzi coinvolti. Tra i presenti anche Anna Ciaperoni, responsabile agricoltura di AIAB, Serenella Pesarin, Direzione Generale per l’Attuazione dei Provvedimenti Giudiziari del Dipartimento Giustizia Minorile-Ministero della Giustizia, Maria Teresa Spagnoletti, Magistrato di Sorveglianza presso il Tribunale per i Minorenni di Roma, Rita Visini, Assessore alle Politiche Sociali Regione Lazio e Sonia Ricci, Assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca Regione Lazio.

Il progetto ha coinvolto attivamente non solo il personale dell’amministrazione penitenziaria, ma anche le aziende agricole e i volontari per favorire lo scambio dei ragazzi con l’ambiente esterno per costruire ponti fuori dagli istituti ed evitare che questi rimangano un mondo chiuso e a parte. Il passo successivo che AIAB sta facilitando è quello dell’inserimento lavorativo per i ragazzi formati in aziende agricole e florovivaiste, anche attraverso tirocini formativi e borse lavoro.

A raccontare l’esperienza dal vivo della realizzazione degli orti sono stati anche i docenti e i ragazzi, protagonisti dell’attività che hanno spiegato come il confronto e il pieno coinvolgimento nelle attività agricole abbia favorito sia l’assunzione di responsabilità individuali che l’attitudine al lavoro di gruppo. Un’esperienza che, per alcuni di loro, può rappresentare la base di nuove conoscenze per un futuro inserimento lavorativo in aziende agricole grazie alla rete creata dal progetto tra istituzioni penitenziarie e realtà professionali che si sono dette disponibili a realizzare tavoli di lavoro per dare continuità al progetto.

 

“Ricomincio dal bio. Orti sociali, un’opportunità per minori sottoposti a misure penali”

Progetto realizzato con il contributo del Fondo per l’Associazionismo (ex L.383/2000) Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direttiva 2011

In collaborazione con il Ministero della Giustizia - Dipartimento per la Giustizia Minorile: Direzione Generale per l’Attuazione dei Provvedimenti Giudiziari e con i CGM (Centri per la Giustizia Minorile) di Toscana, Lazio, Abruzzo Molise e Marche, Campania e Sicilia e dei Garanti dei detenuti della Regione Lazio e del Comune di Firenze

Partner del progetto: ALPA (Associazione Lavoratori Produttori dell’Agroalimentare); ACLI TERRA (Associazione Professionale Agricola delle Acli); FIRAB (Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica); Comunità Borgo Amigò; Associazione di Promozione Sociale “Il Fiore del Deserto”; Agenzia “ Il Redattore Sociale”; mensili “Vita”, e “Valori”; Ecoradio.

 

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