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L’ECCELLENZA QUALITATIVA DELL’EXTRA VERGINE “PETRA”
Il segreto di un grande olio consiste nell’esprimere alla perfezione l’identità di un territorio. L’alta vocazione olivicola di Suvereto, in Toscana, trova un riferimento efficace e prestigioso nell’azienda diretta dalla giovane Francesca Moretti. Non solo vino, dunque, per la nota famiglia franciacortina
22 maggio 2004 | Maria Carla Squeo
Lâazienda agricola Petra ha ubicazione in località San Lorenzo Alto, a Suvereto. Nella Maremma livornese, per intenderci; in un suggestivo angolo di Toscana di grande fascino e attrattiva, ma anche particolarmente vocato a una viticoltura e olivicoltura di qualità . Lâazienda - comprensiva di trecento ettari di vigneto, oliveto e bosco - è diretta e gestita in prima persona dalla giovane titolare Francesca Moretti, che si avvale di personale altamente qualificato per la conduzione dei campi e lâelaborazione dei prodotti che si ricavano.
La vasta tenuta nella quale si delinea lâattività produttiva ricade in unâarea assai rinomata per la ricchezza espressiva dei suoli, terreni ideali per vigneti e oliveti, cui ora fa da straordinaria cornice lâincantevole e funzionale cantina progettata dal celebre architetto Mario Botta.
Fin dalle prime uscite i vini a marchio Petra sono stati ampiamente apprezzati in tutto il mondo, ma non è neppure da meno lâottimo olio extra vergine dâoliva prodotto con le medesime attenzioni e cure. Si tratta di unâattività complementare, quella oliandola, ma non certo secondaria o marginale, nata anchâessa con la passione che muove oramai da lungo tempo la famiglia Moretti in un territorio peraltro così ricco di tradizioni colturali e culinarie da animare di continuo lo spirito di dedizione con cui già hanno voluto dar lucida prova di competenza con le proprietà agricole in Franciacorta.
La storia di un territorio
Il comune di Suvereto è una larga fetta di terra ritagliata nel più ampio comprensorio della Val di Cornia. Qui lâolivo veniva coltivato sin dal Medioevo; ovvero sin dal tempo del Principato di Piombino, dove accanto alla cerealicoltura tanto diffusa in pianura, vi era una fitta e generosa presenza di oliveti in collina. âLa campagna â scriveva opportunamente Giovanni Targioni Tozzetti nel 1742 - appariva deserta, ed rimboschita, piena di olivi incolti ed inselvatichitiâ.
La coltivazione dellâolivo era in quellâepoca di tipo estensivo. Spesso la coltura veniva consociata ad altre coltivazioni, o grano o viti in genere. Le coltivazioni intensive venivano attuate solo dai grandi latifondisti, mentre i piccoli coltivatori potevano ottenere dalla fattoria poco più della produzione necessaria per soddisfare le esigenze di autoconsumo. Le piante dâolivo fornivano dunque lâolio indispensabile per i bisogni di una famiglia contadina, mentre era solo lâeventuale esubero a essere destinato alla vendita o a qualche vantaggioso baratto. Tale tipo di politica agraria presenta i propri effetti benefici ancora oggi sul paesaggio; e non è raro scorgere gli olivi sistemati sul ciglio delle terrazze in collina, dove al centro insistevano un tempo piante erbacee, o viti, mentre in pianura ancora permangono campi separati lâun lâaltro da filari di olivi.
Il progresso economico, tecnico e tecnologico, soprattutto negli ultimi trentâanni, ha modificato anche la gestione agronomica dellâoliveto, ora sempre più spesso coltivato come coltura specializzata. Un grande e decisivo lavoro è stato compiuto anche sul fronte della trasformazione delle olive in olio, tanto che molti piccoli frantoi dâinizio Novecento sono stati rimpiazzati da strutture più moderne e funzionali. A fronte dei quindici frantoi di Suvereto presenti nel 1913, oggi ne sono attivi solo tre.
Un contesto climatico particolarmente favorevole
La Val di Cornia offre condizioni agrometeorologiche particolarmente favorevoli per lâolivo, favorendo di conseguenza delle ottime produzioni qualitative. I terreni poveri e spesso sassosi delle colline in cui si concentra la maggior parte della produzione olearia della zona, unitamente alle miti temperature invernali (con medie giornaliere di 8C) e alle calde temperature estive (con medie giornaliere di 24C), incidono sulla qualità degli oli estratti; ma anche le elevate radiazioni luminose, oltre alla concentrazione delle piogge nei periodi autunnali e primaverili (generalmente mai superiori ai 700 mm lâanno) contribuiscono a differenziare lâolio di Suvereto sia per le caratteristiche organolettiche (di intensità e complessità delle note aromatiche e del gusto) sia per le caratteristiche fisico-chimiche e nutrizionali (quantità e qualità dei grassi, acidità libera e altri parametri qualitativi...).
Gli oliveti dellâazienda Petra
Petra, in latino; pietra, in italiano: come i terreni dove sono a dimora le 1.200 piante di olivo, su una superficie di 10 ettari, a unâaltitudine di 120 metri sopra il livello del mare.
Le varietà impiantate sono le tradizionali toscane: Leccino (40%), Frantoio (20%), Moraiolo (20%) e lâimpollinatore Pendolino (20%).
Le fasi produttive sono accuratamente controllate, al fine di garantire la massima qualità del prodotto finito.
Potatura, concimazioni, lavorazioni del terreno, tutto è gestito con lâunico obiettivo della salvaguardia delle naturali caratteristiche del frutto, per ottenere dunque una spremuta dâolive che sia come tale una pura impronta della natura.
Viene ancora operata una brucatura a mano, quando le olive sono appena invaiate.
Terminata la raccolta, le olive vengono rapidamente destinate al vicino frantoio, che utilizza lâestrazione a freddo in continuo a tre fasi.
Lâolio viene poi imbottigliato in primavera, dopo un opportuno riposo con la decantazione dei residui solidi in recipienti in acciaio inox.
La bottiglia e lâetichetta
Lâetichetta dellâolio extra vergine di oliva Petra avvolge completamente il corpo tronco-conico della bottiglia disegnata da Vittorio Moretti, padre di Francesca e fondatore del gruppo omonimo. Il tema dei tre cerchi in progressione, applicato allâetichetta del vino Petra Igt Toscana, è qui sviluppato in senso tridimensionale. Il riferimento è alla triade terra-uomo-cielo, unâimmagine simbolica che la tradizione orientale pone al centro del proprio messaggio enfatizzando il loro sacro e indissolubile legame.
La degustazione dellâoleologo Luigi Caricato
La bontà di un olio è frutto di un impegno che non si esaurisce nelle sole fasi della produzione. Ci sono tante accortezze che rendono un prodotto dâeccellenza impareggiabile. Intanto la qualità nasce senza dubbio in campo, ma va concepita attraverso una serie di attenzioni che vanno oltre la stretta vocazionalità di un territorio. Nel caso dellâextra vergine Petra, câè la qualità espressa da un territorio altamente vocato, ma anche lâalta professionalità con cui il territorio, gli olivi e il fattore umano sono riusciti a esprimere al meglio le potenzialità già intrinseche al prodotto. Ma ecco il profilo sensoriale che ne ha tracciato lâoleologo Luigi Caricato, relativamente alla produzione della campagna 2003 attualmente in commercio.
âVerde dai riflessi dorati, è limpido allâaspetto. Si apre elegante al naso con profumi mediamente intensi di oliva, puliti e freschi, e connotazioni erbacee nette e persistenti che si ritrovano gradevoli anche in chiusura, nella sensazione retro-olfattiva. Al palato è morbido e suadente, con lâamaro e il piccante marcati, ma piacevoli e in buon equilibrio. Sapido e con rimandi allâerba di campo e al carciofo, ha buona fluidità . Chiude con un tocco di piccante, dei sentori vegetali e un rimando alla mandorla acerbaâ.
Buono per svariati impieghi, a crudo o in cottura, esprime un abbinamento ideale con zuppe di fagioli, creme d verdura, tagliate alla rucola, costolette di capriolo e arrosti alle erbe aromatiche.
Azienda Agricola Petra
Località San Lorenzo Alto 131
57028 Suvereto (LI)
Tel. 0565/845308 â Fax 0565/845728
Email: info@petrawine.it
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