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SPECIALE EXTRA VERGINI A DOP. GLI OLI DELLA “RIVIERA LIGURE” DEVONO CONTINUARE SULLA STRADA DELL'ECCELLENZA COSI' DA COMPENSARE GLI ALTI COSTI DI PRODUZIONE

Intervista a Francesco Bruzzo: "La Dop determina il prezzo di riferimento più alto senza il quale il mercato sarebbe sicuramente più basso. Il nostro disciplinare di produzione al momento risponde alle migliori possibilità produttive del territorio; tutto è migliorabile, purchè i tempi e le tecnologie siano maturi (7. continua)

16 dicembre 2006 | Luigi Caricato

Prosegue l’inchiesta sulle Dop d’Italia riservate agli oli extra vergini di oliva. La settima puntata coinvolge il Consorzio Dop Riviera Ligure, presieduto da Francesco Bruzzo. Ora, tuttavia, sospendiamo le puntate, in vista della pausa natalizia, per riprenderle più avanti, dopo una sosta di riflessione, a febbraio.

Lo ripetiamo ancora una volta: le domande sono le medesime per tutti, in modo da avere un quadro di risposte unitario e ricavare un profilo generale sullo stato della nostra olivicoltura.
A partire da tale inchiesta – lo si ribadisce ancora una volta - ci aspettiamo le personali impressioni dei lettori.


FRANCESCO BRUZZO
Nato a Bergamo l'8 febbario del 1945, è residente a Chiavari, in provincia di Genova, ed è titolare dell’ impresa agricola olivicola “Cà Bianca” sita in Leivi, anche in questo caso nel genovese.
Assaggiatore e Capo Pannel della Camera di Commercio di Genova, è stato più volte membro del Comitato Esecutivo dell’Unaprol, ex-presidente del Comitato Promotore per la Dop Riviera Ligure, e ora presidente del Consorzio di Tutela Dop Riviera Ligure dal 2003.



La sensazione generale è che le denominazioni di origine per gli oli extra vergini di oliva italiani non stiano ancora decollando, contrariamente alle aspettative di qualche anno fa. Percepisce anche lei questo stato di incertezza e di difficoltà?
Sono certo che quella della Dop dell’olio d’oliva sia una crescita ormai ineludibile, contrastata da una resistenza abbastanza evidente a mantenere forme di rendita spesso di dubbia legalità (monocultivar incertificabili, superqualità garantite da esperti, ecc…) che eludono i marchi europei.

C’è un reale valore aggiunto per gli oli certificati Dop o Igp, oppure non cambia nulla di concreto sul piano commerciale?
Nell’attuale situazione, quasi sempre il valore aggiunto che la Dop crea si trasferisce su marche secondarie dell’imbottigliatore sulle quali il ricarico è molto elevato.

Anche in questo caso, si ha la sensazione che i produttori siano costretti a sopportare maggiori costi, legati alla necessità di certificazione, senza per questo guadagnare quel qualcosa in più cui legittimamente sono state riposte tante buone speranze e attese... E’ così?
La Dop determina il prezzo di riferimento più alto senza il quale il mercato sarebbe sicuramente più basso.

La Dop che lei rappresenta in qualità di presidente del Consorzio, in che modo intende muoversi, e di conseguenza proporsi, sul fronte della commercializzazione e della conoscenza del prodotto?
La Dop Riviera Ligure parte da livelli di prezzo elevati e deve continuare una strategia di eccellenza qualitativa e di sicurezza alimentare che consenta di compensare i costi di produzioni più elevati d’Italia.

Come giudica i disciplinari di produzione delle Dop dell’olio in Italia? Sono fatti bene, o sono suscettibili di miglioramento?
Ognuno è arbitro delle proprie scelte tuttavia credo che nel giro di qualche anno, quando i Consorzi avranno ottenuto il riconoscimento ministeriale vi dovrà essere una reale omogeneità.

E il disciplinare di produzione della sua Dop, in particolare?
Il nostro disciplinare di produzione al momento risponde alle migliori possibilità produttive del territorio, tutto è migliorabile purchè i tempi e le tecnologie siano maturi.

Un suggerimento ai suoi colleghi presidenti dei rispettivi consorzi di tutela?
A qualcuno direi di controllare meglio il sistema perché non sempre il prodotto è perfetto.

In conclusione, ci dia il quadro generale del territorio e della forza produttiva in cui opera la sua Dop...
La nostra Dop ha una storia secolare, specie a Ponente. La superficie coinvolta non supera il quarto del potenziale, tuttavia raggiungere i 20.000 q.li/anno richiederebbe un coinvolgimento anche istituzionale e ciò è difficilmente auspicabile in Liguria.



Olio certificato Dop Riviera Ligure campagna 2005/2006

Riviera Dei Fiori q.li 3588,04
Riviera del Ponente Savonese q.li 24,92
Riviera di Levante q.li 93,32

Totale certificazioni q.li 3706,28



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Le precedenti puntate dell'inchiesta sugli oli extra vergini di oliva hanno riguardato:

- la Dop "Tergeste", il 4 novembre:
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- la Dop "Chianti Classico", l'11 novembre:
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- la Dop "Terre di Siena", il 18 novembre:
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- la Dop "Dauno", il 25 novembre:
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- la Dop "Laghi Lombardi", il 2 dicembre:
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- la Dop "Garda" il 9 dicembre:
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