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"IL CAIMANO" DI NANNI MORETTI FINALMENTE NELLE SALE. RESTA IL DUBBIO: E' ARTE O IDEOLOGIA?
Non è stato accolto con ovazioni ed è già diventato in compenso un "caso". Succede che in Italia l'appartenenza ideologica valga più di ogni altra cosa; e che, nel nome di Berlusconi, in tanti abbiano trovato l'occasione per guadagnare spazi ed esprimersi. Quindi, nel bene o nel male, viva il Cavaliere, che ha comunque consentito a tante famiglie di vivere meglio
24 marzo 2006 | Franco Bonaviri
Non ci sono state ovazioni per la proiezione in anteprima per la stampa del «Caimano» di Nanni Moretti, dal 24 marzo nei cinema. Film tanto atteso, eppure, al termine delle due anteprime, predisposte in contemporanea a Roma e a Milano, per la stampa, l'accoglienza non è stata proprio fantastica.
Allora una domanda sorge spontanea: come si può giudicare tale operazione?
Puramente commerciale?
O puramente ideologica?
O è, contro ogni pregiudizio, un'opera artistica di un regista bravo e non certo sopravvalutato?
Lasciamo la risposta al pubblico, che sicuramente sarà numeroso, tanto in Italia funziona solo con le grandi manovre di lancio operate da parte dei media. In un modo o nell'altro, si procede al solito con le tecniche cui si è abituati da sempre: il film, come il libro, come ogni altro "prodotto culturale", è solo concepito nell'ottica del business. L'arte la si lascia fuori, in seconda istanza.
Quanto a Nanni Moretti, è da quando si è lanciato contro Berlusconi che ha perso spessore e smalto- ammesso che ne abbia avuto veramente. Il sospetto è che sia il solito ingranaggio funzionale a un sistema e nulla più.
Tutto ciò non lo diciamo perché ci infastidisce l'antiberlusconismo. Niente affatto. Di Berlusconi si può dire ciò che si vuole in piena libertà . Anzi, è proprio l'antiberlusconismo che rende infine impossibile criticare il Cavaliere. E' troppo inflazionato l'uomo di Arcore, tanto che ogni giusta critica perde d'efficacia.
E' questo il grande problema irrisolto. L'odio nei confronti di Berlusconi è solo strumentale, segno dell'assenza di una controproposta politica credibile e valida.
Ciò che ci rattrista, più di ogni cosa, è che in tanti abbiano avuto da guadagnarci con l'antiberlusconismo: pensiamo a Travaglio, per esempio. Avrebbe mai venduto tante copie e pubblicato tanti libri se non ci fosse stato Berlusconi?
Lo stesso centrosinistra avrebbe avuto modo di guadagnare spazi e visibilità se non ci fosse stato Berlusconi?
A voi le risposte.
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