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Ricomincio dal Bio: a tavola con i prodotti dell'orto dei ragazzi degli Istituti Penali Minorili

26 giugno 2013 | C. S.

90 ragazzi e ragazze sottoposti a misure penali stanno raccogliendo, in questi giorni, il frutto della coltivazione dei loro orti nel corso del progetto di AIAB, “Ricomicio dal Bio. Orti sociali, un’opportunità per minori sottoposti a misure penali”, cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Fragole, zucchine, pomodori, fagioli, melanzane e peperoni di varietà antiche e autoctone, ma anche cultivar comuni, sono il raccolto degli orti biologici, impiantati e curati dai ragazzi durante lo svolgimento dei corsi in orticoltura biologica in quattro Istituti Penali per Minorenni (due femminili e due maschili) e in due aree esterne. A partecipare al progetto sono stati i minori in misura di “messa alla prova” o affidati alle Comunità e ai Servizi Sociali della Giustizia Minorile. Un’ attività che si concluderà con una festa finale che prevede la preparazione di piatti con i prodotti degli orti e il coinvolgimento di altre realtà del territorio.

A partecipare ai corsi negli istituti di Palermo sono stati 11 ragazzi, 19 ad Airola (BN), mentre a Pontremoli (MS) e a Casal del Marmo sono stati coinvolti rispettivamente 17 e 20 ragazze. A Roma nella Comunità ITCA Borgo Amigò e a L’Aquila i ragazzi in area penale esterna sono stati complessivamente 33. L’incidenza dei partecipanti, oltre al 10% sul totale dei ristretti, è particolarmente significativa, se si considera il numero complessivo dei minori reclusi in Istituti Penali che, in Italia, ammonta a circa 500 persone. L’attività ha riscontrato interesse e partecipazione attiva tra i ragazzi. Il confronto e il pieno coinvolgimento nelle attività agricole ha favorito, infatti, sia l’assunzione di responsabilità individuali che l’attitudine al lavoro di gruppo. Un’esperienza che hanno potuto raccontare, con diverse forme espressive che variano dal disegno alla scrittura.

Il progetto ha coinvolto attivamente il personale dell’amministrazione penitenziaria, ma anche le aziende agricole e i volontari per favorire lo scambio dei ragazzi con l’ambiente esterno. Il progetto si propone, infatti, di costruire ponti tra dentro e fuori gli istituti per evitare che questi rimangano un mondo chiuso e a parte. Il passo successivo per AIAB sarà, dunque, quello di facilitare l’inserimento lavorativo di alcuni ragazzi formati in aziende agricole e florovivaiste, anche attraverso tirocini formativi e borse lavoro.

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