Articoli 19/05/2012

Le fasce deboli per rilanciare l’agricoltura

Le fasce deboli per rilanciare l’agricoltura

Il bilancio di un anno del Forum nazionale sull’agricoltura sociale nelle parole del presidente Alpa. La fase pionieristica ed episodica è ampiamente superata. Il confronto con il mondo accademico e scientifico ha costituito un utile e positivo processo di crescita


L’agricoltura sociale come esperienza di una nuova frontiera della multifunzionalità del primario, in questi anni, è andata sempre più espandendosi in Italia come in Europa. Essa costituisce un momento importante per realizzare esperienze di integrazione culturale, sociale ed economica tra attività produttive agroalimentari in senso stretto e processi di inclusione delle fasce deboli della società con percorsi formativi e occupazionali.

Sono fiorite nel nostro Paese molteplici esperienze che ci fanno dire oramai di aver superato ampiamente la fase pionieristica ed episodica. In questi ultimi anni il dibattito, ricco di stimoli culturali e valoriali, ha tra l’altro messo in evidenza la necessità, non più prorogabile, di realizzare, con la più ampia partecipazione dei reali soggetti impegnati, un luogo politico del confronto, dell’elaborazione della proposta e quindi della rappresentanza dell’agricoltura sociale.

Un luogo certamente plurale, nelle esperienze, nelle culture e nelle funzioni.

Un luogo inclusivo, perché di aggregazione ha bisogno l’agricoltura sociale, per poter contare nelle scelte del futuro della PAC.

Un luogo dell’elaborazione, nel quale portare a sintesi e a livello di proposta le tante esigenze che quotidianamente si registrano nelle imprese agricole che portano avanti questa esperienza.

Un luogo della rappresentanza come dato generale e non individuale.

Tutto questo ha portato a coagulare le molte sensibilità intorno all’obiettivo della costituzione del Forum Nazionale.

Ciò è stato fatto a Firenze, nell’ambito di Terrafutura, il 21 maggio dell’anno scorso.

E’ stato così favorito un importante processo di aggregazione delle tante realtà nate nel nostro Paese intorno all’agricoltura sociale.

In questo anno il Forum si è dotato di una specifica Carta dei Principi dell’agricoltura sociale nel nostro Paese, come fonte valoriale di riferimento per gli aderenti, gli operatori economici e culturali.

Essa, frutto di un’autonoma elaborazione dei soggetti coinvolti , rappresenta il reale discrimine tra agricoltura sociale e generiche esperienze di multifunzionalità.

Inoltre il Forum si è posto l’obiettivo di relazionarsi in chiave europea, con le esperienze degli altri paesi della Ue, e con la DG Agricoltura e la Rete Rurale Europea. Il Forum tra i suoi obiettivi intende promuovere Conferenze delle Comunità di pratiche in sede nazionale, per far vivere e rafforzare uno scambio di informazioni ed una rete di relazioni.

Altresì il confronto con il mondo accademico e scientifico ha costituito un utile e positivo processo di crescita reciproca e di allargamento degli orizzonti culturali, sociali ed economici di questa esperienza.

L’Assemblea annuale, convocata in occasione di Terrafutura a Firenze per il 26 maggio p.v., è l’appuntamento che conferma la vitalità del Forum Nazionale.

Gli obiettivi delle prossime azioni sono: la diffusione delle esperienze di agricoltura sociale in tutte le Regioni italiane; il rafforzamento del rapporto tra fattorie sociali e territorio, tra riforma della Politica Agricola Comunitaria e le funzioni delle politiche di agricoltura sociale. Inoltre con un rapporto di proficuo lavoro con il Parlamento italiano, il Forum sta attivamente partecipando all’elaborazione di una legge-quadro nazionale di sostegno all’agricoltura sociale e proprio su questo tema si svolgerà il 25 maggio a Firenze uno specifico convegno.

Il Forum Nazionale sullo slancio di questo positivo anno è oggi fortemente impegnato a far nascere nelle diverse Regioni italiane dei Forum territoriali.

Infatti il valore fondante delle esperienze di agricoltura sociale è il rapporto con il territorio, costruito in termini di una moderna concezione della Responsabilità Sociale d’Impresa e della capacità dell’agricoltura di essere portatrice di valori economici, etici, culturali ed ambientali.

Il Forum infatti nel suo complesso rifugge da un’idea gerarchica e strutturata poiché fonda il suo sistema su di un’intensa rete di relazioni basato sulle conoscenze ed elaborazione di buone pratiche. Solo in questi termini noi pensiamo che l’agricoltura sociale, oltre ad essere una concreta esperienza della multifunzionalità può svolgere un ruolo importante di fattore innovativo per l’intera agricoltura, la quale da una parte vive una situazione di innegabile difficoltà e crisi, ma dall’altra costituisce una moderna frontiera del cambiamento più generale del modello di sviluppo dell’intera società, della sua modernizzazione e di un rapporto sostenibile tra processi produttivi, sostenibilità sociale e sostenibilità ambientale.

Inoltre già dalle attuali esperienze possiamo dire che il binomio agricoltura sociale-sviluppo rurale rappresenta una forma proficua di costruizione per concrete risposte alle molteplici peculiarità delle aree rurali del Paese.

L’agricoltura sociale infatti in queste aree può costituire lo strumento di aggregazione e di sussidiarietà per garantire servizi minimi alle popolazioni, di tipo socio sanitario, didattico, ed anche occupazionale.

Il Forum nell’elaborare questa sua ampia strategia inclusiva di tutti i soggetti e di diffusione delle esperienze sta sperimentando una forma più moderna ed innovativa dei sistemi della rappresentanza sociale degli interessi, superando quei modelli storici che per più ragioni oggi trovano difficoltà a rappresentare l’interfaccia tra le dinamiche fortemente accellerate dell’evoluzione della società e l’inalienabile funzione della democrazia rappresentativa.

 

di Antonio Carbone

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