Articoli 22/10/2011

Coldiretti: bastone e carota alla Gdo

Dopo aver contrastato l'industria e aver cercato di far da sé ora Coldiretti vuole una santa alleanza con la grande distribuzione purchè non mostri “i vizietti di sempre”


La Coldiretti comincia a pensare a un'alleanza tra agricoltori e grande distribuzione organizzata. "Noi stiamo ragionando con i grandi gruppi italiani e non faremo errori come nel passato nè come li ha fatti l'industria" ha detto il presidente della Coldiretti Marini, in apertura dell'XI forum internazionale dell'agricoltura e dell'alimentazione.

Il progetto Coldiretti prevede la creazione di "marchi congiuntamente di proprietà di agricoltori e GDO" con contratti che permettano la valorizzazione in esclusiva della qualità e la ripartizione equa dell'eventuale valore aggiunto tra tutti i soggetti interessati, a partire dagli agricoltori.

Ma perchè la GDO dovrebbe accettare di dividere gli utili che si è andata via via conquistando grazie ai private label con gli agricoltori?

"Non si può politicamente accettare che con soldi pubblici si faccia il più sporco gioco di falso made in Italy…..lo stato italiano che fa le markette" rappresenta motivo di "vera indignazione". Il futuro dell'Italia - ha precisato Marini - passa attraverso "forme moderne di trasferimento di valore aggiunto", come quello proposto dalla Coldiretti.

In altre parole la GDO potrebbe venire interessata nella spartizione delle risorse pubbliche relative al marketing agricolo finanziato dallo stato.

Ma solo se no mostrerà "i vizietti di sempre".

Altrimenti Coldiretti ha già pronto il piano B. “Andremo da soli nel rafforzamento della valorizzazione del made in Italy, che, tra le altre cose, prevede la diffusione di "botteghe di Campagna Amica", esercizi di vendita di prossimità, cento delle quali sono già operanti.”

In altre parole Coldiretti fa sapere alla GDO che se accetta il piano le botteghe di Campagna Amica resteranno solo quello che sono oggi, una macchietta folckloristica in città, ma se non accettasse, sempre grazie ai fondi pubblici, Coldiretti potrebbe iniziare a fare concorrenza (sleale?) alla GDO.

di T N