Articoli 03/09/2011

I viticoltori “eroici”, veri manutentori del territorio

I viticoltori “eroici”, veri manutentori del territorio

I vini delle piccole isole? Autentici capolavori per peculiarità di aromi. Andrea Gabbrielli li valorizza inserendoli in un libro-documentario che è anche guida


Chiamiamola se vogliamo insulomania, ma ciò che ha contagiato alcuni grandi estimatori di vini, oltre ai vini medesimi, è anche l’amore per queste piccole isole, sparse lungo i mari che bagnano l’Italia. A loro è dedicato un libro, una pubblicazione svelta e agevole, che – conoscendo l’autore, Andrea Gabbrielli – si presenta nel medesimo tempo rigorosa e puntuale, ben argomentata.

Si intitola Il vino e il mare. Guida alla vite difficile delle piccole isole e reca la dotta introduzione di Attilio Scienza, il quale molto opportunamente evoca perfino l’epica omerica, giacché “le isole . scrive – hanno anche un valore e un significato che vanno al di là delle loro peculiarità materiali”.

Il vino e il mare è proprio un felice connubio, visto nell’ottica delle piccole isole. Non perdete dunque l’occasione di procurarvi il volume, perché scoprirete un modo ancora poco conosciuto e senza dubbio affascinante e ricco di solidi contenuti. Gabbrielli scende nel dettaglio, raccontandoci storie che passano in genere inosservate, nonostante siano centrali per la sopravvivenza stessa dell’agricoltura in queste minuscole cuori di terra nel mare.

Le pagine introduttive alla guida vera e propria rappresentano una miniera di sapere e trovano anche l’occasione per lanciare una educata ma ben chiara e doverosa denuncia, che qui, nello spazio di questa recensione, ci sembra giusto evidenziare.

La denuncia? Sono in particolare le regolamentazioni, spesso inutilmente vessatorie, uno tra i principali ostacoli che incontra l’agricoltura delle piccole isole, il che, fatemelo dire, è sinceramente aberrante, visto che la tutela e la conservazione del paesaggio derivano proprio dal mantenimento in essere delle produzioni agricole sul territorio. Già, le regolamentazioni vessatorie! E chissà se tali ostacoli, di natura burocratica, non siano figli dell’aberrante avanzare dei mattoni e del cemento nelle isole, e non solo, nell’ottica spavalda di un turismo dissennato, troppo invasivo e sicuramente deleterio per le stesse isole.

Proprio per questo in appendice al libro Gabbrielli ha scelto di riportare una serie di documenti preziosi a partire dai quali riflettere. Vanno dalla risoluzione su “I vini delle piccole isole del mediterraneo” al protocollo di intesa per la salvaguardia dei patrimoni viticoli eccezionali delle piccole isole; da Promed, un progetto per la protezione dell’ambiente insulare, sino ad arrivare al progetto della rete internazionale per le Isole Slow – già, perché esistono ovviamente anche le isole slow, sempre nell’ottica del principio che muove il progetto, oltre che la rete, di “Terra Madre”.

Il motore di fondo del libro resta dunque il vino insulare, ch’è poi l’unica molla che può significativamente portare alla vera salvaguardia di tali piccoli territori. E dire vino significa dire vigna, quindi muretti a secco, buona tenuta del paesaggio, come pure unicità di tali vini, al punto da meritarsi a pieno titolo l’appellativo di vini da viticoltura eroica. Eroica, sì, proprio così, perché non è certo facile la coltivazione in terre così difficili, caratterizzate da condizioni poco favorevoli, tra scarsità di precipitazioni e lunghi periodi di siccità davvero difficili, con, in aggiunta, la scarsa profondità dei suoli e una presenza massiccia di suolo pietroso. La vite, però, nelle isole minori è tutto. Insieme all’olivo e al fico, resistono, ma è solo la coltivazione delle piante a permettere la buona tenuta del territorio. Lo tengano bene in mente gli amministratori. Infatti nei campi abbandonati l’assenza di manuntenzione dei terrazzamenti mette a serio rischio di frane parti di tali isole, e nodimeno le espone al rischio incendi, diventando sempre più minaccioso.

Sì, è proprio il caso di dire che l’appellativo di “viticoltura eroica” si addice perfettamente alla viticoltura delle piccole isole. Non è un caso che tali territori rientrano nel circuito creato ad hoc anche pe la viticoltura di alta quota dal Cervim, il Centro di ricerche, studi e valorizzazione per la viticoltura montana.

L’eccellenza vitivinicola trova infatti in queste piccole isole il proprio compimento, tanto che il professor Scienza pone in giusta luce il ruolo centrale esercitato nel mantenimento di quella viticoltura che oltre a contribuire a produrre vini di grande pregio, diventa allo stesso tempo presidio del paesaggio, proprio in quanto in tali aree, separate e protette dalle logiche del resto del mondo, la diversità biologica e culturale viene salvaguardata più che altrove.

L’editore del libro è Iacobelli, il volume è una vera e propria guida che vale anche come viatico per chi ha piacere di visitarle tutte, trovando incluse anche le schede aziendali, con pagine, in carta patinata, corredate peraltro da belle illustrazioni. Che aspettate? Buon viaggio, e buon vino a tutti.

 

di Maria Carla Squeo

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