Mondo
La cultura alimentare si diffonde tra i giovani
Un sondaggio internazionale condotta da Sodexo su oltre 4mila universitari ha rilevato, nello specifico, il 61% mangia cibo sano ma senza farne un’imposizione, mentre per il 26% è un aspetto fondamentale della propria vita
08 marzo 2018 | C. S.
Basta con sughi pronti, conserve sottovuoto, cibi surgelati e rancho da sopravvivenza: gli universitari di mezzo mondo scelgono uno stile di alimentazione più salutista e 9 studenti italiani su 10 (87%) scelgono quest’abitudine, battuti solo dai cinesi (90%), mentre chiudono il podio a pari merito spagnoli e indiani (84%), seguiti da americani (80%) e inglesi (78%). Un sondaggio internazionale condotta da Sodexo su oltre 4mila universitari ha rilevato, nello specifico, il 61% mangia cibo sano ma senza farne un’imposizione, mentre per il 26% è un aspetto fondamentale della propria vita. Cifre confermate dalla percentuale di chi invece non si cura minimamente di ciò che mangia, ovvero solo l’1% degli italiani, contro il 4% dei britannici e il 3% degli statunitensi.
Il 57% degli studenti italiani consuma il pranzo al sacco preparato a casa, contro il 46% di americani e inglesi, mentre il 35% lo fa all’interno dell’università, dato importante se raffrontato al 19% di iberici e indiani o al 6% dei cinesi.
Se mangiare sano sembra essere essenziale, imparare a cucinare non è l’immediata conseguenza di un’alimentazione salutista. Solo il 30% degli italiani vorrebbe acquisire competenze in questo campo, superati solo dai cinesi (22%), contro il 42% degli americani e il 39% degli indiani. Il cibo rimane comunque un must per i giovani del Bel Paese, infatti piuttosto che risparmiare saltando un pasto (10%), gli italiani non uscirebbero con gli amici (43%), abbandonerebbero un hobby (33%) o addirittura non accenderebbero il riscaldamento (13%).
Tra le usanze più caratteristiche dei corpi studenteschi all’estero, gli studenti cinesi tendono molto di più ad acquistare il pasto che a prepararlo personalmente, con l’82% di loro che pranza nel campus, il 71% che paga in contanti nelle mense e il 52% in bar, caffè o ristoranti all’esterno del campus. Solo il 6% degli studenti cinesi mangia un pranzo al sacco nel campus, percentuale che sale al 9% per chi mangia fuori dal campus. Gli studenti spagnoli tendono più degli altri a mangiare a casa dei genitori (59%), così come gli studenti indiani (49%). Rispetto agli altri, gli americani preferiscono uscire dal campus per il pranzo, con il 46% che mangia un pranzo al sacco o ordina presso un ristorante o un Café. Gli studenti del Regno Unito infine prediligono prepararsi personalmente il pranzo e mangiarlo a casa propria.
“Negli ultimi anni è cresciuta la consapevolezza, soprattutto nei più giovani, che alimentarsi in modo sano è un importante investimento a lungo termine per il mantenimento di un buono stato di salute”, spiega Paola Palestini, Professoressa di Biochimica, coordinatore del master ADA Alimentazione e Dietetica Applicata e membro del Presidio della Qualità Didattica presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. “Questa nuova consapevolezza non è solo italiana, ma è presente, anche se in percentuali minori, in paesi dove questi presupposti sono poco presenti come USA e Inghilterra. A questa consapevolezza è connessa la ricerca da parte di una buona percentuale di studenti di trovare cibi a basso contenuto calorico e/o vegani/vegetariani nei locali e nei negozi dell’università”.
Potrebbero interessarti
Mondo
L'export spagnolo di olio d'oliva: 413 mila tonnellate fuori dall'Unione europea
Tra i mercati al di fuori dell'Unione Europea dell'olio spagnolo, spiccano tra gli altri Stati Uniti, Giappone, Cina, Messico, Australia o Brasile. La commercializzazione di olio d'oliva nella stagione 2025/26 sarà di circa 1,6 milioni di tonnellate
12 novembre 2025 | 14:00
Mondo
Quasi fatta per la cucina italiana Patrimonio Unesco
Qualora il giudizio tecnico dovesse essere confermato a dicembre dal Comitato politico di New Delhi, la cucina italiana sarebbe la prima cucina al mondo ad ottenere, nel suo complesso, il riconoscimento Unesco
12 novembre 2025 | 13:00
Mondo
Le mani di Dcoop su Pompeian: così controlla il 20% dell'olio di oliva negli Stati Uniti
Il dramma della siccità colpisce duramente l'olivicoltura spagnola, causando un grave problema di volumi per rafforzare il settore oleicolo. Con l'acquisizione di Pompeian Dcoop vuole continuare a conquistare posizioni nel mercato statunitense
11 novembre 2025 | 12:00
Mondo
L'olio di oliva è il prodotto più rubato nei supermercati spagnoli
Il forte aumento del prezzo degli oli d’oliva nei due anni precedenti ha trasformato questo alimento base in un articolo di alto valore per il mercato nero. L'importo medio rubato per atto è di quasi 200 euro
10 novembre 2025 | 13:00
Mondo
La perdita di valore aggiunto dell'agricoltura europea
La metà del valore della produzione agricola dell’UE nel 2024 proveniva da colture e poco più di due quinti da animali e prodotti animali. La quota residua è arrivata dai servizi agricoli e dalle attività secondarie
10 novembre 2025 | 12:00
Mondo
Nuove varietà di olivo per il futuro della coltura a livello mondiale
Un nuovo studio, che ha il sostegno istituzionale ed economico del Consiglio provinciale di Jaen e della Caja Rural de Jaén, cerca di sviluppare varietà di olivo più redditizie, versatili e adattabili alle sfide economiche e climatiche
08 novembre 2025 | 11:00