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Il riscatto dell'olivicoltura greca nelle mani di una donna
Maria Katsouli, da sommelier di vino, si è appassionata all'olio, coinvolgendo Constantine Stergides e creando il concorso Athea, basato su terrioir, varietà e tecniche di coltivazione: “vogliamo portare un po' del linguaggio del vino nel mondo dell'olio, per far appassionare più velocemente le persone a questo prodotto”
14 settembre 2017 | T N
Un concorso internazionale per oli di oliva per salvare l'onore greco.
Con questi presupposti è nato Athena, ideato da Maria Katsouli, che alla seconda edizione ha raccolto quasi trecento campioni.
Perchè un concorso oleario in Grecia? A spiegarlo è Constantine Stergides, che con Maria Katsouli, di divide la responsabilità di Athea: “il consumo pro capite di olio d' oliva greco è al primo posto nel mondo, la Grecia produce una maggiore quantità di olio extra vergine d' oliva in percentuale della sua produzione totale di oli d'oliva rispetto a qualsiasi altro paese, la Grecia produce mediamente più oli d'oliva di qualsiasi altro paese tranne Spagna e Italia, le olivete greche corrispondono, in percentuale, alla terza superficie dell'Unione europea.”
Greece proud e Greece honor (Orgoglio greco e onore greco)? “La Grecia è il Paese quando diciamo olio intendiamo olio di oliva. E' il Paese della “ladera” (da tradurre come oleoso), che accompagna la denominazione di molti piatti, dagli stufati con verdure alle casseruole con passata di pomodoro. La Grecia è olio d' oliva, così è un peccato che la maggior parte della gente non abbia sentito parlare di olio d'oliva greco, solo spagnolo e italiano.”
Il concorso oleario Athena ha appena compiuto due anni. Nell'edizione 2017 ha raccolto 295 oli, di cui 140 provenienti dall'estero. Un aumento di campioni del 15% rispetto alla prima edizione.
Oltre al concorso occorre coinvolgere anche i consumatori. “Maria ed io veniamo dall'esperienza vinicola e vorremmo che il mondo dell'olio si avvicinasse di più a quello del vino. Non vogliamo disconoscere il modo in cui l' olio d'oliva viene assaggiato, vorremmo semplicemente portare qualche elemento dal mondo del vino, soprattutto nel linguaggio, così facendo aiutando l'olio di oliva a guadagnare valore agli occhi dei consumatori.”
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