Italia 19/06/2017

E' allarme negli oliveti di Puglia e Calabria

Coldiretti Puglia prevede un calo produttivo del 30% nella Regione e addirittura del 60% a livello nazionale. Anpa Calabria è in allarme per il tripide che sta decimando la produzione regionale


La campagna di olive e olio 2017, causa la siccità, prevede un calo del 30% di produzione in Puglia e del 60% in Italia: sono i dati emersi a Fasano, riferisce in una nota Coldiretti Puglia, dove si è fatto il punto sull’andamento del comparto con rappresentanti dei carabinieri, dell’Università, della Camera di commercio di Bari e della Regione Puglia. A maggio in Puglia le piogge sono diminuite del 49,3% e dal 2012 ad oggi la Puglia registra un preoccupante -26%, secondo uno studio di Coldiretti Puglia sull’andamento climatico e sui dati pluviometrici 2017.

Di qui il grido d’allarme di Coldiretti per l’individuazione di strategie d’intervento tese a salvaguardare uno dei principali comparti produttivi della regione: il settore oleario in Puglia vanta un fatturato annuo superiore ai 500 milioni di euro e pesa sull’export regionale per ben 106 milioni, con l’extravergine pugliese che rappresenta il 9% dell’olio italiano venduto all’estero.

Se in Puglia è la siccità ad aver fatto danno, in Calabria si tratta del tripide dell'olivo. Questo insetto, normalmente, viene contenuto da diversi entomofagi, tra cui il rincote antacoride e l’imenottero calcidoideo. Cosa che non sarebbe accaduta in Calabria nel 2017 secondo Anpa. Il problema si era posto già l’anno scorso quando fu rilevato da Antonio Iannone, docente di scienze agrarie presso l’Istituto tecnico agrario-Vittorio Emanuele II di Catanzaro. Ma essendo un’annata di ‘scarica’ il danno aveva riguardato solo la nuova vegetazione e, quindi, non suscitò l’attenzione necessaria. Il parassita svernato, come adulto, nelle screpolature o lesioni della corteccia, nel corpo di cocciniglie parassitizzate o nelle gallerie del Fleotribo, ha resistito anche alle basse temperature (-9C°) verificatesi nei primi giorni di Gennaio e uscito dai ricoveri in primavera, con le neanidi di colore giallognolo ha provocato danni notevoli, per mezzo di punture trofiche, su germogli, foglie, fiori, frutti. I germogli colpiti hanno manifestato uno sviluppo stentato, le foglie hanno subito deformazione, sui fiori l’attacco ha provocato l’aborto fiorale e successiva colatura, sui frutti invece ha facilitato il distacco e successiva cascola notevolmente anticipata.

La conseguenza sarà una rilevante riduzione della produzione e, quindi, una pesante riduzione del reddito degli olivicoltori.

di C. S.