Italia 01/06/2013

La Nera di Oliena a Lanaitho diventerà patrimonio dell'Unesco?

L'oliveto sardo verrà inserito nella "tentative list" dell'organismo internazionale. Obiettivo dichiarato: combattere il pericoloso abbandono delle colture olivicole


Anche l’uliveto di Lanaitho, la pianta della cultivar nera di Oliena, sarà inserito nella Tentative list Unesco, ovvero la lista di siti nei quali è presente la coltivazione dell’ulivo che verrà analizzata per poter essere dichiarata patrimonio immateriale dell’umanità. Il questi giorni, infatti, l’amministrazione comunale di Oliena sta compilando le schede che descrivono l’uliveto relativamente alle tutele esistenti tracciandone una breve descrizione da un punto di vista storico, sociologico, economico culturale ed ambientale.

Le schede verranno poi inviate al Ministero delle Politiche Agricole. Il progetto, promosso dall’associazione Città dell’Olio, ha l’obiettivo di combattere il pericoloso abbandono delle colture olivicole con azioni di tutela e salvaguardia.

"È un progetto ambizioso e difficile - ha sottolineato l’assessore all’agricoltura del Comune di Oliena Valentino Carta - ma lo seguiamo con tutto il nostro impegno: la tutela, e la valorizzazione , dell’aspetto culturale della coltura olivicola è infatti premessa per poter esprime le potenzialità economiche della stessa coltivazione. Da tempo - ha spiegato Carta - abbiamo inserito l’uliveto di Lanaitho fra quelli che meritano l’attenzione della Città dell’Olio, ricevendo dall’associazione l’invito a partecipare alle Tentative list dell’Unesco. L’olio, e dunque gli uliveti, fanno parte della cultura e della tradizione più autentica di Oliena, per questo vogliamo ripartire da questi punti fermi per ricostruire in modo moderno e allo stesso tempo sostenibile un tessuto sociale ed economico che negli anni si è distratto seguendo modelli e sistemi evidentemente esterni ed estranei alle nostre abitudini. Con la richiesta all’Unesco ridiamo centralità alle nostre usanze - ha concluso Carta - per dare riportare al centro di tutto la nostra comunità".

di C. S.