L'arca olearia
Quanti polifenoli ha un olio extra vergine di oliva? Dipende dal metodo d'analisi
Tra un metodo analitico e l'altro le differenze di contenuto fenolico dichiarato sono anche del 40%. Quanto sono veritiere dunque le informazioni che si danno al consumatore? Per confrontare i vari risultati analitici occorrono dei fattori di conversione
30 novembre 2018 | R. T.
C'era una volta l'acidità. Era quella l'informazione chiave, dopo la resa certo, che gli olivicoltori si scambiavano per capire come era andata l'annata e il risultato qualitativo.
Oggi ci sono i polifenoli, sempre secondi alla resa in olio. Il contenuto fenolico è cartina tornasole del risultato qualitativo ottenuto e così si sbandierano felicemente numeri e dati, magari scambiandosi i risultati d'analisi.
Si guarda sempre al numero, quasi mai al metodo d'analisi che viene indicato nelle note. Eppure è determinante, anche perchè c'è un dibattito aperto su quale sia la strategia analitica più conveniente per la determinazione dei composti fenolici dagli oli di oliva vergini. Diverse questioni tecniche e la disparità dei criteri di espressione dei risultati sono fonte di grande confusione.
Una ricerca spagnola aiuta a farci un'idea più chiara della situazione. Si tratta di una singola ricerca scientifica che andrebbe validata a livello internazionale da più entri di ricerca ma che ci dà, di per sé, qualche informazione utile.
L'Università di Cordoba ha confrontato diversi metodi: la cromatografia liquida con spettrometro di massa (LC-MS), il test colorimetrico Folin-Ciocalteau (FC), il metodo del Consiglio oleicolo internazionale (COI) e l'idrolisi più HPLC-DAD.
Cinquanta oli, che coprivano tutte le possibili gamme quantitative di fenoli, sono stati utilizzati per il confronto.
Interessante il fatto che per la prima volta sia sta inclusa la metodica LC-MS che, avendo a disposizione lo standard puro di ogni analita, ha rappresentato la soluzione migliore in termini di affidabilità e precisione del risultato, anche se risulta troppo complessa e lenta, oltre che onerosa, per proporla a livello commerciale.
Accantonato il metodo LC-MS, veniamo ora ai metodi più diffusi nei laboratori d'analisi.
Tutti i metodi considerati (FC, Coi e idrolisi HPLC) sono stati giudicati “strategie fattibili” purchè si abbiano a disposizione dei fattori di correlazione tra i risultati dei diversi metodi.
Ecco dunque i fattori di correlazione riscontrati dall'Università di Granada:
FC (mg acido caffeico/kg) ≈ 0,60 COI (mg TY/kg)
COI (mg TY/kg) ≈ 1,27 Idrolisi HPLC (mg TY+HTY/kg)
FC (mg HTY/kg) ≈ 1,04 Idrolisi HPLC (mg TY+HTY/kg).
E' importante sottolineare che i metodi di analisi globale (FC, Coi e idrolisi HPLC), secondo l'Università di Granada, hanno generalmente sottovalutato il contenuto fenolico di qualsiasi olio di oliva.
Bibliografia
Lucía Olmo-García, Carmen Fernández-Fernández, Ana Hidalgo, Pedro Vílchez, Alberto Fernández-Gutiérrez, Rosa Marchal, Alegría Carrasco-Pancorbo, Evaluating the reliability of specific and global methods to assess the phenolic content of virgin olive oil: Do they drive to equivalent results?, Journal of Chromatography A, 2018, ISSN 0021-9673
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
La differente resistenza alla siccità di quattro cultivar di olivo
Esiste un forte legame tra architettura idraulica e prestazioni fisiologiche dell'olivo. Alcune varietà mostrano un approccio conservativo mentre altre sostengono più fotosintesi e crescita vegetativa. Ecco perchè e quali cultivar sono più resistenti di altre alla siccità
05 dicembre 2025 | 15:45
L'arca olearia
Distinguere le caratteristiche varietali dell'olio extravergine di oliva grazie ai composti volatili
Le proporzioni delle categorie di composti volatili hanno mostrato differenze significative tra i diversi oli monovarietali. Ecco quale è la varietà con la più grande varietà di composti volatili fra Arbquina, Arbosana, Koroneiki, Picual, Frantoio e Coratina
05 dicembre 2025 | 15:00
L'arca olearia
Ecco come l'olivo può diventare tollerante a Xylella fastidiosa: il caso Cellina di Nardò
L'architettura idraulica dello xilema, con il diametro dei vasi, la frequenza, la lunghezza, la disposizione dei condotti non solo regola l'efficienza idraulica ma consente all'olivo di tollerare meglio le infezioni da Xylella fastidiosa
05 dicembre 2025 | 14:30
L'arca olearia
Il dolce amaro del migliore olio extravergine di oliva italiano
L’amaro è un sapore tipico dell’età adulta perché in questo modo si ha avuto tempo per imparare a distinguere, specie noi assaggiatori di olio extravergine di oliva, aggiungo io, tra un amaro “buono” e uno cattivo, ovvero un “amaro medicinale”
05 dicembre 2025 | 13:00 | Giulio Scatolini
L'arca olearia
La differente sensibilità al gelo di radici, germogli, foglie e gemme di quattro varietà di olivo
L’Ascolana è risultata la varietà più tollerante al freddo, mentre Coratina la più sensibile. Ecco la differente sensibilità di diversi tessuti dell’olivo per la stima del danno da gelo
05 dicembre 2025 | 12:00
L'arca olearia
La corretta indicazione della campagna sull’etichetta dell’olio extravergine di oliva
Cosa scrivere in etichetta per essere in regola? I chiarimenti dell’ICQRF: la dicitura “campagna di raccolta”, da utilizzare per l'etichettatura e prevista all'art. 11 del Reg. (UE) 2022/2104, "non ha alcun legame con la “campagna di commercializzazione”
04 dicembre 2025 | 16:00