L'arca olearia

Gli incentivi per l'utilizzo di sansa a fini bioenergetici turbano il mercato

Dopo una diatriba lunga qualche settimana tra industriali e frantoiani in un'annata particolarmente scarica di prodotto, ora interviene anche l'autorità per la concorrenza segnalando l'effetto distorsivo sulle quotazioni degli incentivi bioenergetici per la sansa

17 marzo 2015 | T N

L'Antitrust chiede che la sansa non possa più godere dei benefici e degli incentivi statali nella produzione di energia da fonti rinnovabili.

Nel bollettino n. 7 del 9 marzo 2015, infatti, l'Agenzia per la concorrenza e il mercato l'Agenzia rende infatti noto di aver inviato una lettera ai Presidenti di Camera e Senato e al Ministro dello Sviluppo economico chiedendo la cancellazione dei contributi per il sottoprodotto della trasformazione olearia.

Si legge infatti: "...il Decreto 6 luglio 2012 del Ministero dello sviluppo economico, di attuazione all’art. 24 del Decreto Legislativo n. 28/11 - recante le modalità di incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti da fonti rinnovabili - ha incluso, all’Allegato 1, Tabella 1.A, punto 3, “i sottoprodotti della trasformazione delle olive (sanse, sanse di oliva disoleata)” tra i “sottoprodotti utilizzabili negli impianti a biomasse e biogas ai fini dell’accesso ai meccanismi incentivanti di cui al presente decreto”.

A questo proposito, l’Autorità ritiene che l’inclusione, tra le materie destinatarie di incentivi economici per la produzione di energia rinnovabile e biocarburanti, della sansa di oliva possa generare delle rilevanti distorsioni sui mercati dei prodotti per i quali si utilizza la sansa come fattore produttivo. La sansa di oliva costituisce infatti un sottoprodotto della lavorazione dell’olio di oliva che ha modalità di impiego alternative a quello energetico, ad esempio per la produzione dell’olio di sansa. Gli incentivi economici riconosciuti per l’utilizzo della sansa a fini energetici potrebbero comportare dunque una crescita artificiosa dei prezzi della sansa, turbando le condizioni di approvvigionamento degli altri settori industriali (in modo particolare quello alimentare) che ricorrono alla stessa materia prima.

Questa valutazione sull’effetto distorsivo dell’incentivazione per l’uso energetico della sansa è peraltro in linea con il principio dell’utilizzo a cascata delle biomasse indicato dalla Commissione Europea nella Comunicazione COM (2014)14 final, in base alla quale è opportuno indirizzare tali prodotti verso l’impiego energetico solo qualora non vi siano sbocchi di mercato alternativi."

La tempistica dell'Antitrust appare sospetta non solo perchè mai come quest'anno vi sono state tensioni tra frantoiani e sansifici a proposito di conferimento della sansa e relative quotazioni ma anche perchè, in base ai dati del Gse, siamo davvero vicini alla fine gli incentivi per le rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico. Il Gestore dei servizi energetici ha aggiornato il contatore al 31 gennaio 2015 arrivando a quota 5,769 miliardi di euro. Un'impennata durante i mesi invernali dopo che a settembre, la quota degli incentivi per le rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico era rimasta stabile a 5,403 miliardi di euro, la stessa registrata ad agosto.

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