La voce dell'agronomo 16/02/2018

Pensioni più alte per gli iscritti EPAP dal 2018?

Pensioni più alte per gli iscritti EPAP dal 2018?

Il coefficiente di rivalutazione dei montanti, calcolato secondo legge, è fermo allo 0,4864 ma qualche speranza c'è. Spetta al Presidente Poeta individuare la forma più corretta per la distribuzione degli extra–rendimenti tra tutti gli iscritti. A quando le buone notizie?


L’EPAP ha recentemente rinnovato il suo sito istituzionale rendendolo più snello, ricco di video illustrativi, collegato a You Tube ed Instagram e finalmente chiaro sul futuro previdenziale degli iscritti.

Infatti, alcuni brevi video chiariscono: la metodologia di calcolo delle future pensioni degli iscritti alla Cassa di Previdenza, i diversi tecnicismi posti alla base del calcolo della pensione e le diverse somme percepite in base ai contributi versati.

Viene, inoltre, ripetuto ed evidenziato che il coefficiente di rivalutazione del montante prescinde dalla volontà dell’Ente, essendo questo determinato per legge.

Tanto che aprendo il sito alla voce “come ottenere la pensione di vecchiaia” viene pubblicato integralmente l’Art 12 del regolamento EPAP che regola la capitalizzazione dei montanti.

Negli ultimi anni tale meccanismo ha determinato l’applicazione dei seguenti coefficienti di rivalutazione:
anno 2013 = 0.1643%
anno 2014 = 0%
anno 2015 = 0,5058%
cioè quelli previsti dall’art. 1 comma 9 della legge 8 agosto 1995 n. 335.

Il sopracitato articolo è stato ripreso integralmente dal comma 6 dell’articolo 12 del Regolamento EPAP “ Il tasso annuo di capitalizzazione dei contributi soggettivi, salvo quanto previsto al comma 8, è pari alla media quinquennale del tasso annuo di variazione nominale del PIL, appositamente calcolata dall’ISTAT, con riferimento al quinquennio precedente all’anno da rivalutare, ai sensi dell’art. 1, comma 9, della legge 8 agosto 1995, n. 335 e s.m.i. . alla media quinquennale del tasso annuo di variazione nominale del PIL.

Il coefficiente di rivalutazione dei montanti per l’anno 2016, calcolato con le modalità sopra esposte, sconta ancora i difficili anni compresi tra il 2011 ed il 2015 ed è pari a 0,4864.

Un coefficiente di rivalutazione così basso determina delle rivalutazioni bassissime, tanto che da diversi anni è emersa a livello generale la necessità di rivalutare i montanti con dei coefficienti di rivalutazione più elevati di quelli previsti per legge.

Mentre varie casse di previdenza (Agrotecnici, Periti Industriali, Psicologi) orami da anni, applicano ai propri iscritti coefficienti più elevati di quelli previsti dall’art. 1, comma 9, della legge 8 agosto 1995, n. 335 e s.m.i., l’EPAP ad oggi non ha ancora provveduto a modificare il coefficiente di rivalutazione rispetto al valore previsto per legge.

Eppure sia il bilancio 2014 (a pagina 53 si legge che l’accantonamento Riserva extra rendimento per il 2014 è pari a euro 10.682.552) sia in quello 2015 (a pagina 64 si legge che l’extra rendimento per il 2015 è pari a euro 2.972.712) prevedevano di riversare sui montanti tali cifre.

A partire dal 2016, applicando quanto previsto dalle delibere 49/2016 del C.d.A. e 23/2016 del CIG, dovrebbe essere riversato sui montanti individuali “un importo aggiuntivo fino al 60% della differenza tra rendimento netto degli investimenti e gli importi attribuiti per le rivalutazioni di legge, il cosiddetto extra- rendimento” (Bilancio 2016 – Relazione sulla gestione).

Tutti gli iscritti all’EPAP stanno aspettando di vedere riversati gli extra- rendimenti.

Che l’EPAP pensi di utilizzare gli extrarendimenti è evidenziato anche nel nuovo sito istituzionale che riporta due modalità per incrementare i coefficienti di rivalutazione dei montanti individuali:
gli extra- rendimenti;
l’aumento del contributo integrativo dal 2% al 4%

Tralasciando la seconda modalità, oggetto di un contenzioso legale, rimane immediatamente applicabile la prima.

E’ evidente che, considerate le delibere 49/2016 del CdA e 23/2016 del CIG, tanto maggiore sarà il rendimento netto degli investimenti finanziari effettuati dall’EPAP tanto maggiore sarà l’extra- rendimento riversato sui montanti.

Pur non essendo ancora stato pubblicato, il bilancio 2017 dovrebbe essere finalmente ricco di notizie positive in termini di risultati di gestione.

Infatti, osservando la ripartizione territoriale dei titoli azionari presenti nel 2016 (circa il 30% del totale nel portafoglio EPAP) collocati per circa l’80% nei mercati azionari europei e statunitensi è facilmente intuibile, visti i risultati delle principali borse mondiali (indice italiano FTSEMib + 13,61%, DAX tedesco 12,50, CAC40 francese 9,30% ed indici americani: indice Dow Jones + 25,1%, indice S&P500 + 19,4%, il Nasdaq + 28,2%), che i risultati siano ampiamente positivi.

Considerando che il totale dell’attivo amministrato dall’EPAP si sta avvicinando al miliardo di euro, è presumibile che il rendimento finale sia perlomeno triplo rispetto a quello del 2016.

Dati puntuali si potranno vedere solo con il bilancio 2017 approvato.

In attesa che ciò avvenga spetta al Presidente Poeta individuare la forma più corretta per la distribuzione degli extra –rendimenti tra tutti gli iscritti, valutando sia le posizioni in sofferenza sia quelle virtuose, ma il 2018 deve finalmente essere ricordato come il primo anno in cui gli extra- rendimenti sono stati distribuiti.

di Roberto Accossu

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Commenti 2

giuseppe orlando
giuseppe orlando
07 maggio 2018 ore 15:53

Il nostro "amatissimo" EPAP è in questo momento allo sbando; il sito istituzionale è "muto" da settimane e le uniche notizie riguardano bandi di gara. Se si inviano mail a uno qualunque dei contatti riportati nel sito non si ottengono mai risposte.
Non sarei ottimista.
Il nostro ente ancora deve dirci come e quando si riverseranno gli extra-rendimenti sui nostri poveri montanti, fermi da anni a rivalutazioni ridicole o pari a zero, a differenza di quanto accade ad altre casse di professionisti.

Angelo Farano
Angelo Farano
18 febbraio 2018 ore 17:57

Siamo ormai "ben" abituati alla precisione e attenzione riposte dal collega Accossu ed ai suoi riflettori ben puntati sui nostri cari presidenti responsabili della conduzione dell'Epap passati, presenti e futuri.
Certo, in un paese "normale" ciò che un rappresentante di una istituzione dice, dovrebbe tradursi in "fatti" senza la necessità di un tacito invito pubblicato su una rivista on-line. Ma è chiaro che la normalità a noi non è dovuta e ritengo per questo non bastante la semplice richiesta esposta come lettura intelligente dell'articolo del dott. Accossu. Non si può dare infatti per scontata l'interpretazione altrui dei contenuti di un articolo giornalistico.
E allora staremo ad aspettare, pazienti e attenti, che i responsabili della guida del nostro amatissimo EPAP, traducano in fatti le lecite aspettative dei rappresentati tutti, ppure sarà il caso di chiedere a gran voce con una lettera sottoscritta anche solo da un numero limitato di iscritti che l'indice di rivalutazione sia adeguato velocemente e senza inutili indugi?
Ovviamente una richiesta con questi contenuti vorrei essere tra i primi a firmarla.
Grazie
Angelo Farano dott. agronomo