La voce dell'agronomo 03/02/2017

Pensioni troppo misere? Tutta colpa delle Casse

Pensioni troppo misere? Tutta colpa delle Casse

Non tutte le Casse dei professionisti sono uguali, alcune riescono e riusciranno a pagare pensioni più cospicue. Con il via libera giudiziario ora gli Istituti di previdenza sono "liberi" di rivalutare i montanti dei propri iscritti in ragione dei propri risultati economico-finanziari. L'efficienza della propria Cassa non si misurerà più solo dai numeri del bilancio ma anche da quelli del proprio conto previdenziale


Lo scorso anno, sui principali quotidiani, economici e non, sono apparsi numerosi articoli di stampa sull’importanza che sempre più riveste, nel sistema previdenziale di tipo contributivo, il coefficiente di rivalutazione dei montanti. E’ inevitabile quindi che gli iscritti all’EPAP si domandino quale coefficiente di rivalutazione applicherà la Cassa di Previdenza per il 2016.

Infatti, negli ultimi anni i coefficienti rivalutazione dei montanti applicati dall’EPAP sono stati quelli previsti per legge ossia:
anno 2013 = 0.1643%
anno 2014 = 0%
anno 2015 = 0,5058%
cioè quelli previsti dall’art. 1 comma 9 della legge 8 agosto 1995 n. 335, in base al quale la rivalutazione dei montanti è data “dalla variazione media quinquennale del prodotto interno lordo (PIL) nominale, appositamente calcolata dall'Istituto nazionale di statistica (ISTAT), con riferimento al quinquennio precedente l'anno da rivalutare”.

Ora, in ragione della sentenza del TAR Lazio (n° 11085/2015) che ha dato ragione all’EPAP, gli Attuari, i Chimici, i Dottori Agronomi e Dottori Forestali ed i Geologi restano in attesa di conoscere quando verranno riversati sui singoli montanti contributivi gli extrarendimenti indicati nei bilanci EPAP 2014 (alla cui pagina 53 si legge che l’accantonamento Riserva extra rendimento per il 2014 è pari a euro 10.682.552) e 2015 (alla cui pagina 64 si legge che l’extra rendimento per il 2015 è pari a euro 2.972.712) per capire e poter fare un confronto con i coefficienti applicati dalle altre casse di previdenza nate con il decreto legislativo 103/96.

In un articolo pubblicato sul quotidiano “Il Sole 24 Ore” del 07/05/2016, a firma di Vitaliano D’Angerio, sono stati messi a confronto i risultati di diverse Casse di Previdenza, evidenziando quelle che “restituiscono” parte dei guadagni ai propri iscritti.

Tra queste, spiccano la Cassa degli Agrotecnici, degli Psicologi ed altre, mentre l’EPAP non figura tra le più “virtuose”.

In un altro articolo, sempre sul quotidiano “Il Sole 24 Ore”, del 16/05/2016, a firma di Valeria Uva, venivano messi a confronto i coefficienti di rivalutazione applicati da alcune casse nel 2015 e le modalità con cui si cercava di incrementare i montanti contributivi.

In particolare si evidenziava che il ministero vigilante aveva approvato all’Enpap la possibilità di incrementare il coefficiente di rivalutazione dei montanti dallo 0,5058% al 2,97%.

Ciò significa, per un teorico montante individuale di 100.000,00 euro di un iscritto, passare da 505,80 euro a 2.970,00 euro in un anno.

Tale metodologia, se ripetuta negli anni, ha un notevole impatto sull’importo finale accumulato a fine ciclo contributivo, con ripercussioni importanti sulla futura pensione.
Sempre nello stesso articolo si evidenziava che dal 2016 anche la Cassa degli infermieri avrebbe seguito lo stesso percorso per la rivalutazione dei montanti contributivi.

La rivista Colletti Verdi, nel numero di giugno – luglio 2016, mette a confronto i rendimenti applicati dalla Cassa di previdenza negli ultimi 5 anni con i coefficienti previsti per legge.
Dall’analisi dei due valori, Coefficiente di rivalutazione previsto per legge - Coefficiente di rivalutazione applicato dalla Cassa, si evince l’enorme ricaduta economica che in un quinquennio si ha sui singoli montanti individuali degli iscritti alla Cassa applicando l’uno o l’altro coefficiente.

Anno - Coefficiente di rivalutazione per legge - Coefficiente di rivalutazione applicato dalla Cassa
2011   1,6165%    2,4727%
2012   1,1344%   1,7016%
2013   0,1643%   1,5000%
2014    0%            1,5000%
2015    0,5058%  1,5000%

Ora risulta che anche per l’anno 2016 la Cassa degli Agrotecnici applicherà un rendimento del 1,500% .

Ciò è stato possibile con la sentenza del Consiglio di Stato n° 3859/2014, del 18/07/2014, che ha di fatto dato un’indicazione chiara e inequivocabile: aumentare il coefficiente di rivalutazione dei montanti oltre i minimi di legge è possibile.

Questa premessa è necessaria per capire con quale sorpresa, ancora una volta, un iscritto all’EPAP si trova a constatare che il coefficiente di rivalutazione del proprio montante contributivo sarà, per il 2016, pari allo 0,4684%, senza che sul sito dell’EPAP sia presente un commento o una comunicazione che spieghi il perché non venga applicato un coefficiente di rivalutazione più elevato.

Presidente Poeta, considerato che il TAR Lazio ha annullato il provvedimento (prot. 9989 del 9/07/2014) con il quale il Ministero del Lavoro ha bocciato la delibera dell’EPAP (4/2014 del 26/02/2014) per una maggiore rivalutazione dei montanti, quando vedremo riversati sui montanti individuali gli extra rendimenti?

Gli iscritti confidano che il nuovo modello di governance intrapreso dall’EPAP si discosti dal precedente e conduca finalmente a risultati diversi da quelli fin qui osservati.

Tanto più che la legge 232/2016, art. 1 commi 195 – 198, che ha esteso la sostenibilità del cumulo gratuito dei contributi versati in periodi diversi dell’età lavorativa anche alle casse di previdenza private (e che tante preoccupazioni sta generando nella cassa di previdenza degli ingegneri ed architetti nonché nella cassa forense ed in tutte le altre casse costituite prima del 1996), non dovrebbe avere nessun impatto sulla sostenibilità attuariale dell’EPAP.

di Roberto Accossu

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