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La strategia europea per il ricambio generazionale in agricoltura non è credibile

La strategia mira a raddoppiare la quota di giovani agricoltori nell'UE entro il 2040, con l'obiettivo che i giovani e i nuovi agricoltori costituiscano circa il 24% degli agricoltori europei.
22 ottobre 2025 | 15:00 | T N
L'agricoltura in Europa sta invecchiando più velocemente di altri settori. Attualmente, l'età media di un agricoltore nell'UE è di 57 anni e solo il 12% di essi ha meno di 40 anni, rientrando così nella categoria dei giovani agricoltori. Questo squilibrio mette a rischio la sicurezza alimentare a lungo termine, l'autonomia strategica dell'UE nella produzione alimentare e la sostenibilità dei paesaggi agricoli europei.
Anche il bacino della gioventù rurale si sta riducendo. Tra il 2013 e il 2019 il numero di giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni che vivono nelle zone rurali dell'UE-28 è sceso da 3,6 milioni a 1,9 milioni, mentre quelli di età compresa tra i 25 e i 29 anni sono scesi da 6,9 milioni a 5,9 milioni.
Mentre molti agricoltori più anziani possiedono la loro terra, le generazioni più giovani sono spesso limitate all'affitto, operando circa 15 milioni di ettari come inquilini rispetto ai 10 milioni come proprietari. L'accesso alla terra, il credito a prezzi accessibili e le competenze essenziali rimangono ostacoli importanti per i giovani agricoltori. Nel 2022 i giovani agricoltori dell'UE-27 hanno dovuto far fronte a un deficit di finanziamento di 14,1 miliardi di EUR, pari al 22 % della carenza totale del settore.
La strategia UE
La Commissione europea ha presentato una "Strategia per il rinnovamento generazionale in agricoltura", che definisce una chiara tabella di marcia per sostenere i giovani agricoltori e attirare un maggior numero di persone verso l'agricoltura. La strategia mira a raddoppiare la quota di giovani agricoltori nell'UE entro il 2040, con l'obiettivo che i giovani e i nuovi agricoltori costituiscano circa il 24% degli agricoltori europei.
A tal fine, la Commissione raccomanderà agli Stati membri, in particolare a quelli in ritardo di sviluppo, di investire almeno il 6% della loro spesa agricola in misure volte a promuovere il ricambio generazionale, con la possibilità di mobilitare risorse aggiuntive. La strategia comprende anche lo sviluppo di strategie nazionali per il ricambio generazionale in agricoltura entro il 2028, in cui affronteranno gli ostacoli esistenti e definiranno misure di sostegno mirate, sulla base delle raccomandazioni della Commissione. Gli Stati membri dovranno riferire periodicamente in merito ai loro progressi. Insieme, questi sforzi garantiranno un settore agricolo sostenibile, resiliente e attraente per il futuro.
I giovani agricoltori sono fondamentali per la sicurezza alimentare dell'UE e per la vivacità delle zone rurali. Per mantenere l'agricoltura resiliente e attraente, i giovani devono avere le condizioni giuste per costruire la loro vita e la loro carriera nelle zone rurali, garantendo non solo il diritto di rimanere, ma anche il desiderio di rimanere. Tuttavia, il settore deve far fronte a gravi pressioni: l'invecchiamento della forza lavoro, il calo della popolazione rurale e le sfide economiche e ambientali. L'accesso limitato alla terra, il credito a prezzi accessibili, i redditi più bassi e la mancanza di competenze pertinenti scoraggiano i nuovi entranti, mentre la successione rimane difficile a causa di ostacoli amministrativi e finanziari. Affrontare tali questioni è al tempo stesso una necessità strategica e una responsabilità sociale condivisa per l'UE.
Le tappe per il ricambio generazionale
La strategia mira a sostenere e preparare la prossima generazione di agricoltori dell'UE. Riconosce che i giovani agricoltori si trovano ad affrontare sfide specifiche che devono essere affrontate con azioni specifiche, a tutti i livelli di governance - UE, nazionale e regionale - e in tutte le politiche.
A tal fine, la strategia individua cinque leve chiave per l'azione: — accesso alla terra, finanziamenti, competenze, tenore di vita equo nelle zone rurali e sostegno alla successione. Ogni leva è affrontata attraverso iniziative faro mirate, tra cui:
- proporre un "pacchetto di avviamento" obbligatorio per i giovani agricoltori nella prossima PAC al fine di facilitarne l'ingresso e l'insediamento nel settore attraverso un pacchetto completo di interventi,
- compresa una somma forfettaria fino a 300 000 EUR da istituire;
- una migliore destinazione dei fondi a favore dei giovani agricoltori;
- collaborare con la BEI per sviluppare sistemi di garanzia e/o abbuoni di interesse al fine di agevolare l'accesso ai finanziamenti;
Coldiretti: politica UE non è credibile
La nuova strategia della Commissione europea per il ricambio generazionale in agricoltura manca di risposte concrete. Ad affermarlo è la Coldiretti che ritiene che la comunicazione sia costruita ancora una volta su visioni che rischiano solo di danneggiare ulteriormente l’agricoltura giovanile.
Come si può parlare ai giovani, sottolinea Coldiretti, quando la Von Der Leyen sta tagliando oltre il 20% della Pac 2028-2034, non è credibile e non è accettabile.
Dietro l’attenzione posta su strumenti come l’innovazione, i pacchetti per l’avvio d’impresa e le raccomandazioni per gli Stati Membri per il ricambio generazionale, si intravede un piano di rilancio dei giovani in agricoltura nei fatti impraticabile se mancheranno le risorse necessarie.
La mancanza di risorse certe da destinare al pacchetto per il ricambio generazionale all’interno della proposta di regolamento sui futuri Piani Strategici nazionali e regionali e del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale - unita alla scelta inadeguata della Commissione di anticipare tali proposte e regolamenti rispetto alla Comunicazione sulla strategia per il ricambio generazionale - rischiano di limitare proprio quel ricambio e quella crescita che l’Europa dice di voler promuovere per i giovani.
“In assenza di risorse vincolate e adeguate, le ambizioni restano sulla carta – dichiara il delegato nazionale dei Giovani Coldiretti, Enrico Parisi - Non si può parlare di ricambio generazionale se i giovani continuano a scontrarsi con barriere quali accesso alla terra, al credito e alla formazione, e con misure di sostegno che non sono ancora una priorità di bilancio. Il futuro dell’agricoltura europea – prosegue Parisi - si gioca sulla capacità di accompagnare i giovani ad investire, innovare ed essere competitivi. Per farlo, è necessaria una visione chiara ed una volontà politica concreta che trasformi gli annunci in azioni”.
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