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La raccolta delle olive si è bloccata in tutta la Tunisia

Continua l'ondata moralizzatrice nella Tunisia dell'olio di oliva: colpiti i frantoiani. Intanto gli stoccaggi sono pieni e i frantoi non comprano le olive dai produttori. Chiesto l'intervento urgente del governo
04 dicembre 2024 | 10:00 | C. S.
Non c'è pace nella Tunisia del'olio di oliva, con gli arresti nel settore che continuano e stavolta ad essere colpiti sono stati alcuni frantoiani, dopo che alcune settimane fa l'ondata di arresti aveva colpito soprattutto industriali e commercianti dediti all'export.
Una situazione a cui il governo voleva provvedere attraverso misure eccezionali, come aiuti allo stoccaggio e ritiro dell'olio da parte dello Stato, ma questi interventi non sono ancora iniziati e la situazione, in piena campagna olearia, si fa drammatica.
In una dichiarazione rilasciata a Business News lunedì 2 dicembre 2024, il membro del comitato esecutivo nazionale dell'Unione tunisina dell'agricoltura e della pesca (Utap), Anouar Harathi, ha annunciato che la raccolta delle olive è sospesa in tutta la Tunisia.
“I commercianti e industriali non comprano più la produzione degli agricoltori”, ha detto, citando la saturazione degli stoccaggi dell’olio d’oliva e l’esaurimento delle risorse finanziarie dei frantoi, che finora avevano permesso loro di acquisire la produzione degli agricoltori.
“L’Autorità nazionale dell'olio di oliva tunisino deve applicare le istruzioni del presidente della Repubblica”, ha detto Harathi, sottolineando che la sospensione del raccolto ha effetti dannosi e porta a perdite nella qualità della produzione.
“Serve un confronto tra le autorità e gli esportatori per incoraggiarli a raddoppiare i loro sforzi nel mercato internazionale”, ha affermato Harathi che ha anche presentato una previsione del consumo di olio d'oliva sul mercato locale, stimando che raddoppierà da 40.000 tonnellate a 80.000 tonnellate.
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