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Far conoscere e apprezzare l'olio extra vergine d'oliva fin da bambini

Presso il Dipartimento Rivadavia di Mendoza (Argentina), continua l'intensa l'attività della prima scuola di degustazione di oli da olive dedicata a bambini di età compresa tra i 6 ed i 14 anni

15 dicembre 2014 | Antonio G. Lauro

Sotto le direttive di Rosa Chiquini Tittarelli, docente dal 1995 nei corsi di assaggio per adulti, e grazie all'impulso del grande esperto mondiale Prof. Raul Castellani, nasce nel 2013 una speciale sezione della scuola riservata ai bambini.

"In queste aule, dice la Chiquini, ci sono bambini che hanno dalla loro il grande vantaggio di avere un palato non ancora aggredito dagli stimoli esterni. Bambini, continua l'istruttrice, che per mesi si sono specializzati approfondendo i segreti della produzione dell'olio d'oliva e l'arte dell'assaggio. Ma in questa avventura non sono sola, continua Rosa, con l'aiuto di alcuni esperti assaggiatori, abbiamo guidato i bambini a riconoscere le varietà che danno oli morbidi o robusti ed a distinguere i tipi di fruttato, l'amaro ed il piccante, e riconoscere i difetti, solitamente associati al sapore di metallico, rancido e muffa".

"I bambini/alunni della scuola di assaggio - racconta Raul Castellani - sono semplici figli della zona rurale ad est della capitale di Mendoza. La partecipazione attiva di questi speciali alunni alle lezioni della scuola dimostra che l'olio da olive non solo aiuta all'istruzione, ma fa si che nel nome dell'olio si uniscano anche le famiglie dei provetti assaggiatori, che li seguono e li accompagnano in questa loro avventura".

"Sia che tu stia valutando oli gradevoli, sia che tu stai degustando un olio scadente, devi essere professionale e far finta di nulla e non farti notare dagli altri giurati. Non si deve copiare dagli altri e non si può guardare il foglio del tuo vicino". Queste le parole di Julieta, allieva del gruppo, che ha le idee molto chiare su cosa significhi essere un assaggiatore. Le pronuncia mentre ha tra le mani un bicchiere di plastica, nell'atto di scaldarne l'olio. Julieta, già protagonista nel 2013 alla conferenza sull'olio da olive tenuta da Antonio G. Lauro capo panel di Olivinus, insieme ad una dozzina di altri bambini, fa parte di una classe particolare che si riunisce una volta a settimana, da ben due anni, in una scuola di Rivadavia, nelle campagne di Mendoza.

Lì, circondati da piantagioni di ulivi, i ragazzi preparano il proprio percorso di assaggiatori di olio da olive della scuola "Enrique Tittarelli", padre dell'olivicoltura argentina, morto nel mese di agosto del 2012.

La maggior parte dei piccoli assaggiatori sono di Rivadavia, ma alcuni arrivano dalle zone limitrofe. Intervistati, i bambini, dichiarano seriosi, al pari di grandi esperti, che "utilizzando l'olio da olive, il cibo ha un sapore migliore; quando lo assaggi, e non ti piace, probabilmente tua mamma ha utilizzato uno da seme". Piccoli gourmet crescono.

Momento di "gloria" per questi giovani assaggiatori di olio da olive, la partecipazione - ormai per il secondo anno consecutivo - al concorso oleario internazionale "Olivinus Mendoza", nella speciale sezione "Olivinus Niños".

Il premio oleario dei bambini, che quest'anno per problemi logistici si è tenuto nel vecchio edificio della ferrovia nella città di Junín (Mendoza), è stato contraddistinto sia dalla grande serietà dei giovani giudici durante le sedute di assaggio e sia dalla straordinaria concentrazione dei bambini durante la compilazione della scheda del concorso.

La professionalità di questo insolito panel della prima - e forse unica - scuola di assaggio per bambini al mondo è frutto dell'impegno della scuola Tittarelli e delle famiglie dei bambini; qui "I giovani giudici non hanno alcun problema a chiedere ciò che non conoscono e sono rigorosi nelle valutazioni e possono anche essere più precisi nelle loro diagnosi perché hanno gusto ed olfatto ancora intatti, rispetto agli adulti, continua la Chiquini".

Seduto tra una serie di bicchieri di plastica contenenti i vari campioni, Tobias dà una piccola dimostrazione di quello che ha imparato: "Il primo passo consiste nel coprire il bicchiere con la mano per riscaldare e concentrare gli odori; solo a questo punto si è pronti a sentire il profumo dell'olio", dice molto serio, e poi mostra come fare.

"Tutte nozioni acquisite durante il corso, spiega Rosa, che ha una prima parte teorica dove si apprendono le caratteristiche della pianta, il processo di estrazione dell'olio e l'uso. A queste, vengono affiancate molte ore di pratica, legate alla degustazione dell'olio. I ragazzi fanno prove dal "vivo" ed esperienza degli odori, grazie ai pezzi di steli di piante aromatiche, foglie di olivo tritate ed altre essenze, che loro annusano per imparare e riconoscerle più tardi in alcuni oli".

I ragazzi, forniscono diverse spiegazioni, quando gli si chiede perché hanno scelto di fare il corso, ma tutti concordano sul fatto che da quando hanno iniziato chiedono ai propri genitori di cucinare con l'olio da olive, "perché l'olio di semi non ci piace per nulla".

Finito il concorso Olivinus, continua il mattino di studio settimanale, con i bambini impegnati nel compito di scoprire, assaporando, i punti di forza e di debolezza degli oli da olive. Fuori dalla grande sala di assaggio, arriva il sole, filtrato nei suoi raggi dalle decine di olivi che la circondano.

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