Italia
Ecco come ci si spartisce l’agricoltura. A Roma il Pdl al Nord la Lega
Galan a Roma ma i tre assessorati rurali del nord alla Lega. Questo il patto che sarebbe stato siglato tra Berlusconi e Bossi in un vertice a Palazzo Grazioli. Perché il Carroccio è così attratto dal mondo rurale?
24 aprile 2010 | Ernesto Vania
Equilibri politici e lâagricoltura si scopre improvvisamente al centro della scena e delle trattative nelle stanze dei bottoni, addirittura di vertici tra Bossi e Berlusconi.
Fu così che in cambio del via libera a Giancarlo Galan ministro delle Politiche agricole, la Lega ha chiesto e ottenuto gli assessorati all'Agricoltura nelle tre Regioni del Nord: Piemonte, Veneto e Lombardia.
"In tutta una filiera dedicata all'agricoltura rappresentata dal Pdl, a partire dal Ministro, i presidenti di commissione di Camera e Senato, il sottosegretario. Perciò la Lega per avere una rappresentanza in Agricoltura ha chiesto gli assessori regionali: a me sembra qualcosa di scontato" ha dichiarato Luca Zaia, Presidente del Veneto.
Proprio il 20 aprile scorso Berlusconi avrebbe concesso i tre assessorati nel corso di un vertice a Palazzo Grazioli.
La crisi con Fini ha, per qualche tempo, messo in forse il patto, tanto che si vociferava di unââazione di forzaâ, in funzione anti-finiana, con Romano La Russa, fratello del ministro Ignazio, che avrebbe dovuto scippare al Carroccio lâagricoltura in Lombardia.
Invece tutto secondo copione.
Ecco dunque i tre leghisti che si occuperanno del sistema rurale del nord Italia:
Giulio De Capitani in Lombardia
Claudio Sacchetto in Piemonte
Franco Manzato in Veneto
Ma perché la Lega si interessa così tanto dâagricoltura?
I leghisti già da tempo hanno capito che puntare sullâagricoltura equivale a fare un investimento strategico in un settore che conta un milione e seicentomila imprenditori, quasi tutti piccoli.
Un bacino di voti enorme la cui pancia, con Zaia al ministero, il Carroccio ha voluto assecondare puntando tutto su Made in Italy, Km0 e le politiche Coldiretti.
Era, ma è ancora, tempo di crisi. I fondi a disposizione sono pochi, anzi pochissimi, per un vero rilancio del settore primario, ecco allora che assecondare i malumori e le proteste degli agricoltori era la soluzione tattica più agevole per accaparrarsi un successo elettorale alle regionali.
Così è stato e ora si guarda al futuro, a gestire i fondi dei Psr e a delineare una politica agricola più concertata con le parti e meno improntata a un purismo ideologico che, con le elezioni lontane, è poco pragmatico.
Non a caso il gruppo dirigente della Lega sta riattivando i collegamenti anche con chi non si riconosce nella linea di Coldiretti. Non a caso, una ventina di giorni fa il presidente della Commissione Bilancio alla Camera, nonché uomo-ombra di Bossi su economia e finanza, Giancarlo Giorgetti ha incontrato il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni.
Potrebbero interessarti
Italia
La cipolla che si usava come moneta di scambio
A Castrovillari un nuovo Presidio Slow Food e sei produttori coinvolti coltivano un bulbo dolcissimo tornato simbolo e orgoglio della città del Pollino. L’avvio nell’ambito del progetto Presidiamo la Calabria
27 novembre 2025 | 17:00
Italia
L’olio Toscano IGP partner della salute della Firenze Marathon
La presenza del Consorzio Toscano IGP è un punto fermo della collaborazione con la Firenze Marathon che strizza l’occhio soprattutto ai più̀ giovani
26 novembre 2025 | 18:00
Italia
Speculazione sui prezzi dell'olio di oliva: convocato il tavolo olivicolo
La sensibile diminuzione dei prezzi dell’olio richiede una riflessione sulle motivazioni alla base di questa oscillazione dei prezzi, in grado di escludere che possano esserci opacità nel sistema: il 1 dicembre il tavolo olivicolo
26 novembre 2025 | 16:00
Italia
Il riconoscimento IGP Fragola della Basilicata, il primo su questo frutto in Italia
La ricerca dalla genetica delle piante con i dati storico-topografici, antropologici, archeologici e linguistici fino alla validazione storico-culturale delle varietà ha permesso di recuperare evidenze su una consapevolezza nell’uso e del gusto della fragola in Basilicata
26 novembre 2025 | 10:00
Italia
Brunello di Montalcino 2021: fragrante, definito, verticale
Basata su criteri qualitativi e stilistici che tengono conto dell’interazione tra vitigno, clima e vino, e dell’eterogeneità del territorio per esposizione, altitudine e suoli, l’analisi mostra come il 2021 si distingua per un profilo floreale e aromatico, dal carattere preciso e stratificato
24 novembre 2025 | 11:00
Italia
Il futuro del Pinot Grigio tra clima, territorio e innovazione
All’interno di un sistema produttivo che oggi rappresenta una delle realtà più ampie d’Europa – con 27.000 ettari vitati e 1,7 milioni di ettolitri imbottigliati nel 2024 – il Congresso ha evidenziato la centralità della DOC Delle Venezie nel panorama vitivinicolo internazionale
23 novembre 2025 | 10:00