Italia

Il vino? Meglio conservarlo in miniera

E' stata firmata la convenzione tra Viticultori Associati Canicatti’ e la Città di Aragona per l’utilizzo di una parte del parco minerario di Taccia Caci. E' l'innovativo progetto enologico che individua nelle delle zolfare di Pirandello le condizioni ottimali per l’affinamento

05 dicembre 2009 | C. S.

Gli interni della miniera d'Aragona

La miniera di Taccia Caci della novella di Luigi Pirandello "Ciaula guada la luna", torna a rivivere, seppur parzialmente, attraverso un innovativo progetto enologico che individua nelle condizioni termiche e di umidità delle zolfare le condizioni ottimali per l’affinamento dei vini di qualità. La proposta è nata da CVA, la cantina sociale di Canicattì, impegnata a realizzare un percorso produttivo d’eccellenza valorizzando il territorio e la sua storia.
Il progetto è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nell’Aula Consiliare del Comune di Aragona.

“Le zolfare e l’agricoltura sono stati economicamente e socialmente determinanti in questa area della Sicilia. Con questo progetto – afferma Giovanni Greco, presidente della Cantina CVA – desideriamo restituire valore e senso alla nostra storia, trovando un utilizzo moderno e nuovamente produttivo ad una miniera diventata un simbolo della Sicilia più dura ma anche più vera”.

Dario Cartabellotta, Direttore dell’Istituto Vite e Vino della Regione Siciliana, ha specificato come oggi diventa fondamentale il valore aggiunto che il territorio può dare all’aziende vitivinicole per competere sui mercati più importanti e prestigiosi. “Il progetto del Vino in Miniera, proposto da CVA e dal Comune di Aragona – dichiara il direttore dell’IRVV Sicilia – è il segno di una consapevolezza importante del valore del territorio e della sua storia. Il Vino in Miniera ha la forza di rappresentare la Sicilia nella sua identità più significativa”.

Il sindaco della Città di Aragona, Alfonso Tedesco, ha accolto con grande entusiasmo il progetto di valorizzazione del Parco minerario di Taccia Caci, proposto da CVA. “Questo progetto ci consentirà di valorizzare uno dei siti emblematici della storia mineraria della Sicilia Centro-meridionale e di determinare per la città di Aragona un plus aggiuntivo di visitatori e di enoturisti che possano scoprire un caso di innovazione produttiva e di valorizzazione e tutela del patrimonio paesaggistico di quest’area caratterizzata dalla presenza delle antiche zolfare”.

Un ex forno Gill e una polveriera saranno affidate alla Cantina sociale CVA, per gestire in loco l’affinamento di una campionatura delle migliori etichette dell’azienda e per promuovere degustazioni, visite guidate e manifestazioni che possano esaltare il connubio tra paesaggio, storia ed economia di questa provincia siciliana.


La convenzione tra il Comune di Aragona e la Cantina Sociale di Viticultori Associati di Canicattì, avrà una durata di 6 anni, sarà rinnovabile, ed è previsto anche un secondo step progettuale dove, ad essere valorizzate saranno le discenderie e le gallerie d’estrazione.

“A Taccia Caci porteremo in affinamento una campionatura dei due vini più importanti di CVA – sostiene Tonino Guzzo, consulente enologo della prestigiosa Cantina – ne seguiremo l’evoluzione e gli effetti che questi ambienti prodigiosi potranno garantire al vino in affinamento”.



Fonte: Ferdinando Calaciura

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