Italia
Alpi 365, il Salone della Montagna
Impressioni sulla manifestazione dedicata alla montagna, con poche luci e molte ombre, ma comunque in grado di offrire il quadro della situazione e di lasciare alcuni aspetti da riconsiderare
31 ottobre 2009 | Silvia Ruggieri
Si è appena conclusa lâultima edizione di Alpi365 il cui intento sarebbe stato quello di proporre la montagna nellâarco dei 365 giorni dellâanno, in tutte le sue sfaccettature e non solo sotto lâaspetto del turismo invernale ed estivo.
Occorre subito dire che lâevento non è riuscito a richiamare gli espositori e neppure i visitatori degli scorsi anni, nonostante le aspettative della vigilia. à sembrata al contrario unâedizione in tono minore, forse causato dalla crisi economica che stiamo vivendo.
Eâ mancata lâoriginalità delle proposte. Si è parlato di soccorso alpino, con partecipazione interessata delle scuole, presenti con gran numero di studenti. Si è parlato poco di eno-gastronomia, argomento che meriterebbe molta più attenzione, quasi nulla di cultura e di ambiente, come fonte di energia pulita che la montagna è in grado di offrire.
La presentazione delle varie località , soprattutto piemontesi e soprattutto dellâarea torinese, ha mostrato il volto già noto, senza offrire spunti diversi che erano stati preannunciati nelle premesse della manifestazione.
Passando agli interventi dei convegni, anche qui non si è assistito a presentazioni di spunti interessanti e spesso sono state svolte delle tematiche ormai molto note, trattate con non molta capacità di approfondimento.
Ripetiamo una volta di più che il turismo è unâattività difficile che non si improvvisa e non basta avere svolto una piccola attività promozionale in qualche piccola località montana, per proclamarsi esperti di turismo. Non basta, anche se è già qualcosa, avere un piccolo albergo tramandato da parenti o genitori, per essere in grado di fare piani marketing di sviluppo territoriale. Fare turismo è unâattività complessa e richiede unâadeguata preparazione e una sempre maggiore attenzione sia ai cambiamenti di cultura e di tendenza che ai mutamenti del mondo attuale. Molto può fare la formazione, soprattutto per preparare i quadri dirigenziali. Occorrerebbe quindi andare contro corrente e puntare anche sulle Università locali e su Master specialistici dei territori.
Nel novero di aspetti nientâaffatto noti che spiegano la riduzione dei flussi turistici verso lâItalia, emergeva una maggiore presenza istituzionale in rappresentanza della recentemente insediata Provincia del Verbano Cusio Ossola, che è riuscita a riunire il proprio territorio, molto vario e composito, sotto un unico punto di riferimento costituito dalla Provincia e dal Distretto Turistico dei Laghi. Presenti allo stand anche alcuni Assessori chiave del settore Turistico, come Guidina Dal Sasso, Assessore con deleghe per Sport e Turismo e dellâAssessore, Germano Bendotti, con deleghe alla Montagna, Agricoltura e Parchi. Presenti e disponibili a proporre indicazioni sulle linee dâazione della nuova Amministrazione nei confronti del turismo, ma non solo. Per la pratica sportiva lâ ex-fondista della Nazionale Guidina dal Sasso, ha affermato di volersi muovere per la creazione di uno skipass unico per il comprensorio sciistico provinciale, di ampliare e salvaguardare le piste ciclabili, utili tanto al cittadino quanto al turista ospite, dellâattenzione alla pratica del trekking e dellâattività sentieristica legata alla montagna, avendo il V.C.O. specificità di area montana, dellâutilizzo degli eventi sportivi di alto livello come mezzo di richiamo per i luoghi, sia di lago che di montagna.
Le sue affermazioni sono state completate dallâAssessore Bendotti, per quello che riguarda lâaspetto dellâenogastronomia. In particolare con riferimento allâattività vitivinicola, ha espresso soddisfazione per il riconoscimento del marchio DOC al vitigno autoctono Prunent, delle valli Ossolane, la cui presenza era già nota nel 1309, come risulta da una pergamena rinvenuta qualche anno fa. La valorizzazione della produzione vinicola, dellâapicoltura e dei prodotti tipici si dovrebbe integrare allâofferta turistica, ma lâattenzione non si limita a turismo, bensì è rivolta anche alle altre attività economiche legate allâambiente agricolo montano, puntando ad incentivare i giovani a tornare alle attività agricole, al ripristino dei territori e alle fonti energetiche alternative.
Presente e molto attivo allâinterno dello stand della Provincia del Verbano Cusio Ossola, anche il Presidente del Distretto Turistico dei Laghi, Monti e Valli dellâOssola, Dr Antonio Longo Dorni, che ha voluto testimoniare, insieme allâAmministratore Delegato Oreste Pastore, lâimpegno dellâIstituzione locale per il rilancio del turismo nellâarea in questione.
In queste presenze attive, va sottolineata lâimportanza dellâarea del Verbano Cusio Ossola, la zona di gran lunga più turistica del Piemonte, che pur non avendo sofferto dei cali nazionali di arrivi, almeno non nella stessa misura della media delle altre regioni, ha però visto calare nettamente i fatturati delle grandi strutture ricettive soprattutto nelle attività congressuali, mentre ha assistito a un buon incremento delle strutture âlow costâ come bed & breakfast e campeggi.
Cambia, anche per la crisi economica, il volto e la tipologia del turista straniero, che ancora viene attratto dalle aree montane, tra cui il Piemonte e lâarea del V.C.O., ma sceglie un taglio di presenza più modesto, cercando di soddisfare lâesigenza di una necessità di contatto con la natura e di tranquillità ambientale.
Anche dalle situazioni non positive emergono fattori interessanti, che possono divenire fattori trainanti, a patto però che si riesca a coglierne il senso e a muoversi in quella direzione.