Italia

I grand cru di monsieur Bernard Magrez al centro dell'attenzione a Roma

Degustati tredici vini dei suoi Chateaux, a conferma della meritata fama di “compositore di vini rari”

10 maggio 2008 | C. S.

Bernard Magrez ha presentato i vini dei suoi Chateaux ad un ristretto numero di degustatori e giornalisti nel corso di una degustazione che si è tenuta giovedì 8 maggio all’Hotel Cavalieri Hilton di Roma.

Dopo aver incontrato stampa e critica enogastronomica nelle principali capitali mondiali - tra cui recentemente Tokyo, Mosca e New York - Bernard Magrez ha scelto Roma per presentarsi all’Italia, dove i suoi vini sono distribuiti dalla Wine & Spirit di Brescia.

Bernard Magrez produce oltre cinquanta vini in 36 Chateaux, di cui 27 in Francia (nel Bordeaux e in Languedoc-Roussillon) e 9 in altri paesi del mondo (Spagna, Portogallo, Marocco, California, Cile, Argentina, Uruguay e Giappone).

“Sono nel mondo del vino ormai da 45 anni - ha raccontato Magrez - ho iniziato negli anni Sessanta con i vini di media gamma, ma ho capito ben presto che il futuro sarebbe stato nei vini di alta qualità. Così a metà degli anni Ottanta ho acquisito lo Chateau Pape Clement, Grand Cru Classé, celebre per essere stato di proprietà di Papa Clemente V, primo Papa francese ed unico ad aver avuto dei discendenti. Quindi ho acquisito altri Chateaux nel Bordeaux, tra cui altri due Grand Cru classé (Chateau La Tour Carnet e Chateau Fombrouge). Negli anni successivi mi sono rivolto alla Languedoc e in seguito fuori dalla Francia, in altri 7 paesi. L’ultima acquisizione è di tre mesi fa, in Giappone, con una tenuta sulle pendici del Monte Fuji”.

Bernard Magrez ha confessato di apprezzare i vini italiani “hanno fatto grandi progressi negli ultimi anni e un produttore intelligente deve saper osservare e se possibile imparare” e ha rivelato di guardare con interesse al nostro paese anche in vista di possibili acquisizioni “La nostra filosofia è quella di ricercare micro-terroir eccezionali, magari ancora poco conosciuti ed elevarli al rango di grandi vini. Negli ultimi mesi sono venuto quattro volte in Italia insieme a Michel Rolland e ci stiamo interessando in particolare alla Maremma. Ma se acquisiremo un’azienda, dovrà poter produrre uno dei cinque migliori vini Italiani, altrimenti per noi non avrà senso essere qui”.

Monsieur Magrez ha quindi spiegato la sua filosofia aziendale: “Abbiamo seguito una strategia diversa da tutti gli altri: nessuno possiede 36 aziende di piccole dimensioni in paesi diversi. Vi sono terroir molto interessanti in vari paesi del mondo, noi cerchiamo di scoprirli e valorizzarli, rispettando le metodologie di lavoro di ciascun paese, ma al tempo stesso tutti i miei vini portano la mia firma. Il mio desiderio è che in tutto il mondo gli amanti del vino possano dire: è un Bernard Magrez, non ci si può sbagliare”.

Il paragone che porta Magrez è quello dell’orchestra, tanti diversi strumenti che suonano partiture diverse, ma che insieme compongono una melodia. Di qui lo slogan scelto per sé: “Bernard Magrez, compositore di vini rari”.
Al discorso di presentazione è seguita la degustazione di alcuni dei vini prodotti negli Chateaux di Magrez condotta dalla sommelier Daniela Scrobogna, quindi la colazione al ristorante La Pergola con l’abbinamento gastronomico dei vini curato dallo chef Heinz Beck e dal sommelier Marco Reitano.


Fonte: Michele Bertuzzo

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