Italia

SFIORATO IL TRAGUARDO DEI 300 MILIONI DI BOTTIGLIE DI VINO SPUMANTE. OLTRE 100 MILIONI NEI 25 GIORNI DI FINE ANNO

Un 2007 di grande successo, ma manca ancora una cultura al consumo quotidiano e continuo per i vini spumanti. E' ancora forte un approccio occasionale legato alle feste e alle ricorrenze

12 gennaio 2008 | Mena Aloia

Il Forum Spumanti d’Italia ha costituito con il supporto del Ministero delle Politiche Agricole ed il contributo statistico e analitico di Ismea-Ac Nielsen, l’Osservatorio Nazionale Economico Spumanti d'Italia. Per l’anno 2007 l’analisi svolta dall’Osservatorio indica, per il mercato nazionale, una forte crescita di volumi attestato sul 7/8 % (cioè 11 milioni di bottiglie in più rispetto al 2006).

“Gli Spumanti – dice Giampietro Comolli, direttore del Forum e dell’Osservatorio – sono espressione del vivere all’italiana e la maggiore crescita del fatturato rispetto alle quantità è il riconoscimento del valore aggiunto dei marchi made in Italy”.

2,3 mld di euro di giro d'affari globale e 298 milioni di bottiglie (21,5 milioni di metodo classico italiano e 276,5 milioni di metodo charmat italiano)sono i numeri di un grande successo italiano.

I dati sull'export confermano, poi, questo positivo trend di mercato dei vini Spumanti italiani: il Forum-Osservatorio regista un incremento del 8-9 % in quantità e un + 11-12% del giro d’affari al consumo, pari ad un fatturato globale superiore a €1,3 mld. In 62 paesi spedite 146 milioni di bottiglie pari al 48% del totale prodotto.

Il dato più interessante viene dagli Stati Uniti con un +16% in volumi e un +19% in fatturato; oltre agli exploit di Russia (+ 200%) e di Cina (+ 56%) e alle conferme in positivo come Inghilterra (+20%) , Svezia (+17%), Norvegia ( + 19%) e delle new-entry importanti come Ungheria e Polonia balzate a 2-3 milioni di bottiglie a testa.

La Germania si conferma leader assoluto con una quota vicino a 40milioni di bottiglie; al secondo posto gli Stati Uniti con 24 milioni di bottiglie; al terzo la Gran Bretagna con 12 milioni.

Il 2007 conferma che il binomio Asti e Prosecco in Svizzera e negli Stati Uniti è al primo posto dei consumi. La Germania si conferma anche il primo consumatore al mondo con 590 milioni di bottiglie consumate e la Francia è il primo esportatore con175 milioni di bottiglie nel mondo, di cui 130 milioni di Champagnes.

“ Segnale in controtendenza – sottolinea Comolli - è il fatto che per la prima volta negli ultimi 20 anni l’incremento del fatturato di mercato è superiore alla crescita dei volumi. Vuol dire che il mercato mondiale riconosce agli spumanti nazionali un valore maggiore ed è disposto a pagarlo. E’ percepito un rapporto valore-identità più alto del passato. Si cancella l’idea dello "spumantino tricolore a basso prezzo", si acquisiscono mercati nuovi e consumatori giovani pronti a spendere di più, si diventa competitor di prodotti anche più blasonati perché il mercato mondiale porta a comprimere i prezzi.”


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