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La Giornata Mondiale delle Api 2024 e la pratica delle buone abitudini

La Giornata Mondiale delle Api 2024 e la pratica delle buone abitudini

Il Maestro Bocelli, che ha voluto proprio a Lajatico il suo Teatro del Silenzio, è un consumatore attento di miele e di polline locali, che non mancano mai nel suo camerino in Italia e all’estero

19 maggio 2024 | C. S.

Interessanti indicazioni per gli abitanti di tutto il pianeta sono scaturite dagli interventi dei relatori del Convegno “L’Apicoltura moderna e le sfide globali attraverso la stampa: etichettatura, contraffazione alimentare e sostenibilità ambientale" tenutosi a Lajatico (PI) lo scorso 11 maggio 2024.

Il coordinatore dei lavori Gabriele Zeribelli, della società Agricoltura e Servizi, ha aperto la mattinata di studi ricordando l’importanza della Giornata Mondiale delle Api istituita nel 2017 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, designando il 20 maggio quale ‘Giornata mondiale delle api’, volta a sensibilizzare l'opinione pubblica in merito all'importanza degli impollinatori, alle minacce che affrontano e al loro contributo allo sviluppo sostenibile.

Riccardo Terriaca, Segretario Generale di Miele in Cooperativa, testimonial del modello di apicoltura fatto di apicoltori e territorio, ha fatto presente come un’etichettatura corretta (in Italia è già obbligatorio riportare l’origine del prodotto) e la conseguente buona pratica, al momento dell’acquisto da parte del consumatore, di leggere attentamente quanto ivi riportato risulti basilare per la tutela del miele italiano. E’ importante rendere il cittadino consapevole  e informato rispetto a ciò che sta acquistando e allo stesso tempo dare uno strumento alle aziende per tutelare i propri prodotti dalle sofisticazioni.

Enrico Gualdani, Presidente di Assapicoltori delle Province Toscana, ribadisce che l’agricoltura è fatta anche di numeri come pure l’apicoltura, specificando che circa il  30% dell’apicoltura italiana è praticata nelle Province della Regione Toscana che risulta possedere 116.000 alveari denunciati, senza parlare degli allevamenti hobbistici o da autoconsumo.

Due gli apicoltori professionali presenti al Convegno: Aldo Metalori dell’omonima azienda di Lucca, inventore della trappola per polline (un energizzante naturale) e produttore di propoli (già utilizzata dagli antichi Egizi) e Stefano Pugliesi della locale azienda agricola Fabbri Elisabetta, (meglio conosciuta a Lajatico come ‘Miele Fabbri’) che qui produce il famoso Miele di Sulla, già apprezzato e citato nel Dizionario geografico fisico storico della Toscana e appena insignito della De.Co. (Denominazione Comunale di origine). Pugliesi porta sul palco le api e un’arnia didattica. Entrambi gli apicoltori ribadiscono l’importanza della divulgazione delle proprietà benefiche dei prodotti da alveare, dell’importanza di acquistare prodotti locali, meglio se bio e della buona pratica di far capire a bambini e adulti quanto le api, questi piccoli insetti, siano importanti per la vita dell’uomo.

Il contributo del Professor Antonio Felicioli, Professore del Dipartimento di Scienze Veterinarie Università di Pisa (originario tra le altre di Lajatico ) ricorda che ogni miele è espressione di un micro territorio  fatto di Api e Apicoltore.  Partendo dal concetto di ‘One-Health’ ovvero la cura dell’ambiente,  Felicioli spiega quanto quest’ultimo sia fondamentale per tutti noi: se gli animali sono sani è sano anche il territorio.  Tra questi vi è tutta una serie di animali poco visibili (che senti solo quando ti pungono) ma che in realtà sono importantissimi ovvero gli impollinatori:  api, farfalle, falene – apodei in genere, oggi circa 1070 specie;  l’Italia ha la fortuna di essere una delle nazioni più biodiverse in quanto ponte sul mediterraneo e l’invito che ne deriva è quello salvaguardare questa biodiversità, questi insetti anche se sconosciuti.

L’Accademico dei Georgofili, Angelo Canale, Professore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, Università di Pisa nonché Direttore del Centro di Ricerche Agro-Alimentari “E.Avanzi " (CiRAA) – Università di Pisa con il suo intervento illustra in generale il fenomeno globale del CCD,  colony collapse disorder ribadendo che è necessario che chi fa agricoltura deve prestare attenzione all’impatto che quest’ultima ha sull’ambiente: per fare apicoltura quest’ultimo deve essere ridotto al  minimo.  Riportando alcuni esempi pratici racconta come in alcune città del nord il ‘no mow month’ incoraggi i proprietari di giardini pubblici e privati a non tagliare l’erba per un mese così da trasformare i propri prati in paradisi della biodiversità per gli impollinatori. Pur creando talvolta qualche contrasto tra cittadini e amministrazioni locali,  posticipare o anticipare il taglio aiuta con possibilità di forti miglioramenti se si possono piantare specie mellifere. In Svizzera per esempio, si piantano le rotatorie con essenze mellifere a fioritura asincrona – minimo due specie ben codificate con specie di interesse mellifere. Una direzione verso la quale si sta muovendo anche il Centro Avanzi.  

E di piante mellifere ne ha fatto piantare un giardino intero, proprio nella sua casa di Lajatico,  l’ospite a sorpresa del Convegno (tra le altre parte del percorso formativo dei giornalisti della Toscana), il tenore Andrea Bocelli, da sempre è schierato a favore della sostenibilità ambientale. Bocelli è stato accolto sul palco dal Sindaco Alessio Barbafieri, che ha ricordato  come I temi legati al mondo dell’agricoltura siano sempre stati fondamentali per l’economia del luogo,  con un riferimento al ruolo storico per il comune di Lajatico del miele di sulla già apprezzato nel 1800 come testimoniato dal Repetti e come il legame con le coltivazioni del luogo già all’epoca favoriva l’apicoltura, volta prevalentemente al fabbisogno dei contadini e delle loro famiglie.  Il Maestro Bocelli, che ha voluto proprio a Lajatico il suo Teatro del Silenzio, un esempio di Landart famoso in tutto il mondo,  è un consumatore attento di miele e di polline locali, che non mancano mai nel suo camerino in Italia e all’estero.

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