Italia
Vendemmia in Veneto: siccità, caldo e flavescenza dorata rovinano i piani
L’inizio della vendemmia sarà dato a cavallo di Ferragosto: si comincia con le uve precoci, quali Chardonnay e Pinot, mentre per le medio-tardive bisognerà attendere ancora qualche giorno
08 agosto 2022 | C. S.
Siccità, alte temperature e flavescenza dorata sono le tre costanti che caratterizzano l’annata vitivinicola 2022 nelle diverse aree di produzione del Veneto. Al tempo stesso, però, i Consorzi di Tutela segnalano che, proprio per la scarsità di piogge cadute in queste ultime settimane, le uve non sono state colpite da malattie fungine per cui al momento si presentano quasi ovunque sanissime. Sotto il profilo quantitativo, invece, si prevede una raccolta leggermente inferiore allo scorso anno, a causa sia della flavescenza dorata che dell’andamento meteo. Per quanto riguarda l’inizio della vendemmia, gli operatori annunciano che il via sarà dato a cavallo di Ferragosto: si comincia con la raccolta delle uve precoci, quali Chardonnay e Pinot, mentre per le varietà medio-tardive bisognerà attendere ancora qualche giorno per stilare un calendario vendemmiale di massima.
“Il vitivinicolo – commenta l’Assessore regionale all’Agricoltura - è uno dei settori trainanti dell’economia agroalimentare del Veneto e come tale merita tutta l’attenzione necessaria per tutelare, valorizzare e sostenere la crescita e la competitività del comparto. Con quasi 100mila ettari, 14 milioni di quintali di uva prodotta e 11.747 mila ettolitri di vino, il 2021 si è confermato un’ottima annata per il vitivinicolo e l’auspicio è che gli stessi numeri vengano confermati anche quest’anno, nonostante le diverse emergenze che abbiamo affrontato e le sfide che quotidianamente ci vengono presentate. Dopo la pandemia, la crisi ucraina e quella energetica, il problema siccità ha appesantito la situazione: servono soluzioni immediate per sostenere un intero settore che anche a livello internazionale è tornato a crescere tanto da confermarci prima regione italiana per esportazioni di vino, con una quota pari al 35,1% del valore totale delle esportazioni nazionali. Grazie anche alle risorse assegnate al Veneto dal Programma Nazionale di Sostegno al settore vitivinicolo, che ammontano a oltre 38 milioni di euro, siamo pronti a dare risposte veloci e concrete a quello che per noi rappresenta, di fatto, non solo un prodotto ma un vero e proprio ambasciatore del Veneto e della sua terra in tutto il mondo”.
Vendemmia in Veneto: siccità, caldo e flavescenza dorata il minimo comun denominatore
Veneto Orientale
Nelle aree di produzione delle denominazioni Venezia DOC, Piave e Lison-Pramaggiore la situazione fenologica e fitosanitaria delle uve è sotto controllo, nonostante le scarse precipitazioni e le temperature sopra la media di questa torrida estate. I vigneti non serviti da irrigazione artificiale sono senz’altro in sofferenza. La flavescenza dorata ha colpito duro, ma i tecnici del Consorzio tengono costantemente monitorata la situazione sia nei vigneti convenzionali che biologici. L’inizio della vendemmia delle varietà precoci, in particolare del Pinot Grigio, sarà anticipato rispetto alle ultime annate, per cui si inizierà nella settimana di Ferragosto.
Prosecco DOC
Nel vasto areale del Prosecco DOC (tutto il Veneto - con esclusione delle province di Verona e Rovigo - e il Friuli-Venezia Giulia), le uve delle varietà precoci (Chardonnay e Pinot) hanno concluso la fase dell’invaiatura, mentre la Glera – a seconda delle diverse zone della denominazione – si presenta o nelle prime fasi o in fase avanzata fino all’80%. Due le criticità segnalate dal Consorzio di Tutela: la siccità con un conseguente forte stress idrico delle piante, anche se ben gestita grazie all’irrigazione di soccorso, e la flavescenza dorata. Per quanto riguarda quest’ultimo “flagello”, i viticoltori hanno provveduto - come previsto dalle normative regionali - ad estirpare le piante sintomatiche, intervenendo con azioni di lotta obbligatoria. L’uva fortunatamente si presenta sana: rare le infezioni da peronospora proprio per le scarse pèrecipitazioni; qualche caso di oidio. La produzione si annuncia buona.
Colli Euganei
La pioggia che i viticoltori tanto aspettavano è giunta il 26 luglio con un’intensità variabile tra i 20 e i 60 mm di pioggia, e nella giornata odierna, fornendo una vitale boccata di ossigeno alle viti in sofferenza anche per le alte temperature che, unitamente proprio alla carenza idrica, avevano rallentato la normale fenologia. Le varietà precoci sono in piena invaiatura. Nessun problema legato alla peronospora e all’oidio; qualche presenza di mal dell’esca, flavescenza dorata e legno nero. Il carico di uva si presenta buono ma servirebbero assolutamente nuove precipitazioni anche nei prossimi giorni.
Vicenza
Il Consorzio di Tutela ricorda che questa è una delle annate più difficili degli ultimi decenni: una primavera secca e un’estate caratterizzata da temperature altissime e scarsissime precipitazioni hanno causato un forte stresso idrico nei vigneti soprattutto nelle aree di collina. Il quadro, al momento, è drammatico per i vigneti non serviti dall’irrigazione si soccorso (benefica la pioggi odierna). Per quanto riguarda lo stato fitosanitario, la flavescenza dorata si sta manifestando con più forza rispetto agli anni precedenti; le giovani piante che hanno sostituito quelle estirpate sono ovviamente le più penalizzate dall’andamento climatico. Relativamente alla fenologia, in contemporanea con l’invaiatura si registrano aumenti repentini degli zuccheri negli acini le cui dimensioni rimangono contenute rispetto alla norma. L’inizio della vendemmia per le varietà precoci è previsto attorno a ferragosto. Per le altre varietà è ancora prematuro sbilanciarsi.
Valpolicella
In questo prezioso areale vitivinicolo veneto il deficit pluviometrico risulta, ad oggi, del 60%: da aprile a luglio sono stati registrati infatti solo 120/130 mm di pioggia. I vigneti serviti da irrigazione sono comunque in piena invaiatura evidenziando un perfetto equilibrio produttivo. Per i vigneti non serviti da irrigazione artificiale lo stress idrico è molto elevato, in particolare per gli impianti più giovani. L’oidio ha dato del filo da torcere ai viticoltori, in particolare in collina, come pure la flavescenza dorata, per combattere la quale il Consorzio di Tutela ha avviato con l’Università di Verona un progetto di ricerca incentrato sia sulla suscettibilità varietale che sui sintomi che interessano le tre principali varietà dell’area: Corvina, Corvinone Rondinella. Per quanto riguarda le rese, le stime produttive non dovrebbero discostarsi da quelle dello scorso anno.
Bardolino e Custoza
Anche in quest’area l’annata è caratterizzata dalla siccità e dalle alte temperature, binomio che ha annullato l’anticipo vegetativo segnalato ad inizio stagione. La quantità di uva presente nei vigneti forniti da irrigazione è regolare; la qualità delle uve è molto buona. Non si registrano particolari patologie, anche se negli ultimi giorni si segnalano macchie di oidio nelle varietà più sensibili.
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